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Ripple: il prezzo di XRP potrebbe aumentare con il burn

Sta emergendo un’ipotesi che potrebbe avere come conseguenza l’aumento del prezzo di XRP (Ripple). 

Per ora si tratta solamente di un’ipotesi possibile, di cui però non si conoscono le reali probabilità di successo, e per la quale non è possibile stimare l’entità del possibile impatto sul prezzo.

L’ipotesi è quella di costringere la società Ripple a bruciare gli oltre 45 miliardi di XRP da essa detenuti, e per ora bloccati.

Infatti di XRP ne esistono 100 miliardi, di cui però solo poco più del 55% sono effettivamente in circolazione. 

Ve ne sono infatti oltre 45,3 miliardi bloccati e detenuti da Ripple.

Il fatto è che ogni tanto Ripple attinge a questa riserva, visto che un certo numero limitato degli XRP bloccati vengono sbloccati ed immessi in circolazione, e spesso li vende sul mercato per finanziarsi

Queste continue vendite di XRP sul mercato potrebbero essere la causa del mancato incremento del prezzo della criptovaluta negli ultimi anni. 

Ripple, il prezzo di XRP tra alti e bassi

Infatti dopo aver toccato il massimo storico a 3,40$ il 7 gennaio del 2018, il prezzo crollò a 0,7$ ad inizio febbraio, e da lì in poi, tranne per pochissimi giorni ad aprile dello stesso anno, continuò a scendere non tornando mai più sopra gli 0,7$ (ora è a circa 0,6$). 

Basti pensare che a dicembre 2017, prima che si innescasse la grande bolla che fece più che decuplicare il prezzo in un mese, il prezzo era di circa 0,25$, ovvero ad esempio tanto quanto era ad inizio del mese scorso, prima del boom verificatosi nella seconda metà di novembre. 

L’ipotesi che potrebbe invertire questa tendenza l’ha suggerita su Twitter IKHOR, e confermata il CTO di Ripple David Schwartz

In buona sostanza, visto che la governance di XRP è nelle mani della community (e non della società Ripple), qualora i nodi validatori decidessero di bruciare gli XRP attualmente bloccati, Ripple non potrebbe opporsi. 

Infatti è possibile apportare modifiche all’XRP Ledger (la blockchain della criptovaluta), a patto che siano approvate dall’80% dei validatori, ed attivate rimanendo al di sopra di tale soglia per almeno due settimane. 

Già a giugno con questa modalità fu approvato un emendamento che non aveva il supporto della società, pertanto si tratta di un’iniziativa assolutamente possibile. 

Tuttavia ad oggi non ci sono sufficienti informazioni per stabilire quanto possa essere probabile l’approvazione di una modifica di questo tipo. 

Sicuramente il consenso non mancherebbe, ma è difficile dire se potrebbe arrivare all’80%, e rimanervi per almeno due settimane. 

Altra cosa difficile da stabilire è l’impatto sul prezzo di XRP.

A dire il vero, da quando si è sparsa la notizia che Ripple ha iniziato ad acquistare XRP per un mercato più sano, il prezzo della criptovaluta in effetti è salito, e difficilmente si tratta di un caso. 

Infatti era da giugno 2018 che il prezzo di XRP non riusciva più a salire sopra gli 0,6$, pertanto le quotazioni attuali, seguenti al boom della seconda metà di novembre, appaiono perlomeno anomale, se confrontate con quelle dei due anni passati. 

A questo punto sarebbe più che lecito attendersi nuovi incrementi di prezzo qualora veramente la community di XRP riuscisse ad imporre la distruzione dei 45,3 miliardi di token ancora bloccati, ma è estremamente difficile quantificarli.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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