La Federal Reserve lascia invariate (o quasi) le sue politiche economiche, pertanto prosegue nell’acquisto di titoli mentre i tassi di interesse restano compresi tra 0-0,25%.
La Fed continuerà questa politica fino a quando non saranno migliorate le condizioni economiche degli Stati Uniti.
Nella dichiarazione ufficiale, viene infatti specificato:
“Il Comitato ha deciso di mantenere l’intervallo target per il tasso dei fondi federali da 0 a 1/4 per cento e si aspetta che sia opportuno mantenere questo intervallo target fino a quando le condizioni del mercato del lavoro non avranno raggiunto livelli coerenti con le valutazioni del Comitato sulla massima occupazione e l’inflazione sia salita al 2 per cento e sia sulla buona strada per superare moderatamente il 2 per cento per un certo tempo”.
Inoltre, la Federal Reserve conta di comprare ben 80 miliardi al mese di titoli di stato e titoli di agenzie garantite dallo stato fino 40 miliardi al mese. Questo fino a quando:
“Saranno compiuti ulteriori progressi sostanziali verso il raggiungimento degli obiettivi di massima occupazione e di stabilità dei prezzi”.
Questa politica infatti punta a favorire il buon funzionamento del mercato e condizioni finanziarie accomodanti, sostenendo il flusso di credito alle famiglie e alle imprese.
Queste scelte seguono quelle già annunciate una settimana fa dalla BCE. La Banca Centrale Europea infatti ha annunciato che proseguirà l’acquisto dei titoli di stato come da programma PEPP che proseguirà fino a marzo 2022. Anche i tassi di interesse restano fermi allo zero.
Gli stimoli di Federal Reserve e BCE per affrontare il Covid
Le economie mondiali sono alle prese con la seconda ondata da Coronavirus. Per questo le banche centrali stanno mettendo in campo misure piuttosto espansive per dare modo al sistema economico di respirare e garantire al contempo iniezioni di liquidità.
L’arrivo del vaccino anti Covid, con le prime dosi già somministrate in Gran Bretagna e Stati Uniti, sta accendendo la speranza che l’epidemia sia giunta al suo stadio finale. Tuttavia le conseguenze economiche dureranno ancora a lungo e dovranno probabilmente affrontare una temuta “terza ondata” attesa per dopo Natale.
Federal Reserve e BCE saranno chiamate di nuovo a sostenere Stati Uniti ed Europa con tutti gli strumenti a loro disposizione.