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Polkadot e le parachain per il bene comune

Polkadot ha appena annunciato che alcune parachain potrebbero non seguire il modello di asta e ottenere uno slot in funzione della loro utilità pubblica.

Polkadot è una blockchain multi-chain eterogenea scalabile studiata per permettere l’interoperabilità tra diverse catene. Formata da una rete blockchain decentralizzata collaborativa chiamata catena di relay (relay chain), interagisce con catene in esecuzione in parallelo note come parachain. Polkadot ha scelto sin dall’inizio questa architettura per permettere alla sua blockchain di scalare senza compromessi, affidando alla relay chain la sola funzione di validazione dello stato delle parachain.

Per fare un confronto, Ethereum utilizza la sua catena per validare le transazioni e allo stesso tempo eseguire la Ethereum Virtual Machine (EVM). In ogni dato blocco della catena, Ethereum ha uno e un solo stato “canonico” e la ‘EVM è ciò che definisce le regole per calcolare un nuovo stato valido da blocco a blocco.

Le parachain di Polkadot sono limitate per razionalizzare l’utilizzo della potenza computazionale della relay chain, e per ottenere uno slot devono partecipare ad un’asta. I vari team delle Parachain sanno quanto offrono per uno slot, ma non possono conoscere l’offerta degli altri team per lo stesso slot. In caso di vincita il progetto deve bloccare i DOT impegnati nell’offerta per la durata del contratto di locazione dello slot.

Polkadot: le parachain a livello di sistema e le parachain di utilità pubblica

In un recente post sul suo blog ufficiale, Joe Petrowski ha pubblicato un introduzione a quello che potrebbe essere un cambio di politica importante sull’assegnazione degli slot per le parachain.

Il ricercatore di Parity Technologies, l’azienda dietro a Polkadot, individua come fine ultimo quello di spostare ogni carico computazionale dalla Relay Chain. Le parachain che svolgono un servizio di bene pubblico potrebbero quindi avere uno slot per la loro parachain senza passare per il processo d’asta ma per una votazione sul network.

Il tutto deve sempre passare per gli stakeholder della rete, in sostanza coloro che hanno DOT in staking sul network. Le parachain per il bene pubblico sarebbero quindi scelte attraverso un referendum pubblico, con il Consiglio e il Comitato Tecnico di Polkadot impegnate a promuovere discussioni e mozioni on-chain per accettare o rifiutare la registrazione diretta di alcuni parachains.

Le parachain per il bene pubblico si possono dividere in funzioni amministrative (System Level) e Utilità Pubblica. Le System Level parachain svolgerebbero le funzioni di saldo, elezioni (sia per lo staking che per il Consiglio), governance e identità. La creazione di una parachain di System Level dovrebbe essere un processo senza controversie, in quanto funzioni già gestite dalla Relay Chain.

Allo stesso modo ci sono dei dei servizi giudicati fondamentali e di utilità pubblica. Questi sono i progetti che aggiungono nuove funzionalità e danno un valore aggiunto alla rete di Polkadot. Esempi di potenziali parachain di utilità pubblica sono i bridge (interfacce di scambio verso altre blockchain), chain di asset generici, o una catena che supporti l’esecuzione di  smart contract. Queste parachain avrebbero come unità di conto natia quella della Relay Chain, quindi DOT per Polkadot o KSM se nel network di Kusama.

Questo processo garantirebbe uno slot a quei progetti che altrimenti rischierebbero di essere sotto finanziati, in quanto altri team ne utilizzerebbero l’infrastruttura senza dedicarvi risorse, ovvero il problema del “free-rider”.

In questo modo in modo la Relay Chain convaliderebbe solo i cambiamenti di stato delle varie parachain, lasciando tutte le altre funzionalità comprese quelle di transazione all’interno delle parachain. Questo la renderebbe la Relay Chain ancora più resiliente, aumentando la sicurezza di tutta la rete rendendola inoltre più efficiente.

Questo eventuale processo di evoluzione architetturale non è incluso nella roadmap sulle parachain pubblicata recentemente da Polkadot. Tuttavia In alcuni casi potrebbe ritardare le aste per l’assegnazione di parachain indipendenti rallentandone così l’uscita in mainnet.

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