Fine settimana movimentato, così come non accadeva da metà febbraio. Tra sabato e domenica il forte movimento ribassista di Bitcoin si è trascinato dietro tutto il resto del settore.
In poche ore si sono avuti ribassi a doppia cifra. Per molte delle principali capitalizzate le perdite si sono spinte oltre il 20%, innescando una forte volatilità e scambi saliti ai massimi di sempre. Infatti, il totale degli scambi dell’intero settore sia nella giornata di sabato che di domenica hanno registrato un totale di 1.000 miliardi di dollari.
Anche per il mercato dei derivati, i future hanno registrato scambi con uno dei tre picchi più alti di sempre, con 15 miliardi di dollari scambiati nei future su Bitcoin nella giornata di domenica.
Durante il momento più caldo del ribasso di domenica, sui principali exchange che offrono operatività in future, il volume aggregato degli scambi in poche ore ha registrato liquidazioni per oltre 10 miliardi di dollari, creando in alcuni momenti della giornata un divario con il mercato spot.
Particolarmente stressati sono stati gli exchange di Binance e Kraken con scostamenti di prezzo tra future e spot arrivati a distanze anche di 10.000 dollari.
Le tensioni dei mercati hanno visto gli scambi del Bitcoin chiudere la giornata di domenica con oltre 21 miliardi di dollari. È la quinta giornata con il più alto valore di scambio registrato su Bitcoin nonché la più alta in assoluto durante un weekend.
Dogecoin (DOGE) in controtendenza
In un momento così contrastato continua a farsi notare Dogecoin (DOGE) che prosegue in netta controtendenza, non solo per il prezzo che rimane agganciato ai massimi assoluti della scorsa settimana ma anche per il volume totale degli scambi registrato sui principali exchange.
Nelle ultime 48 ore Dogecoin scambia sopra i 15 miliardi di dollari arrivando a segnare livelli più alti di Ethereum.
La capitalizzazione totale del mercato torna sopra i 2 miliardi dopo essere scesa sotto i 1.900 miliardi durante le ore più turbolente del fine settimana.
A differenza di quanto solitamente accade nei momenti di discesa dell’intero settore, il Bitcoin questa volta continua a perdere dominance, che scende in queste ore al 51%, il livello più basso degli ultimi tre anni.
Il TVL della DeFi dopo aver superato i 60 miliardi a ridosso del fine settimana, scende in queste ore sotto i 55 miliardi. Si ridimensiona anche il valore totale del collaterale su Compound che torna sotto i 9 miliardi, livelli poco superiori a Maker, il secondo progetto più utilizzato.
Bitcoin (BTC), il movimento ribassista arriva a 50.000 dollari
Bitcoin dopo oltre un mese vede i prezzi scendere sotto la trendline dinamica rialzista che ha accompagnato il forte trend che la scorsa settimana ha visto registrare i nuovi massimi assoluti, sfiorando i 65.000 dollari.
Lo scossone che ha investito i prezzi nel weekend registra un cedimento oltre il 20% dai massimi e un ritorno delle quotazioni a testare i minimi già visti con il precedente movimento ribassista di fine marzo, precisamente area 50.000 dollari.
Si tratta di un livello di supporto psicologico in quanto il vero supporto tecnico passa in area 53.900 dollari. È questo il livello da monitorare nelle prossime ore per capire se la risalita di oggi che vede il Bitcoin recuperare oltre il 4% dai livelli di ieri, sia un rimbalzo o l’inizio di un recupero.
Ethereum (ETH), -25% dai massimi
Anche per Ethereum si tratta di un forte movimento ribassista che dai massimi di venerdì ha visto cedere circa il 25%. A differenza del Bitcoin il ribasso non intacca il trend rialzista che accompagna la salita da fine dicembre 2020. È un segnale di forza che continua a caratterizzare la tendenza e a differenziarsi dal Bitcoin per struttura tecnica.
Nelle prossime ore è da monitorare la tenuta dei 2.130 dollari, livello che coincide con i massimi relativi di inizio mese.