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Bitcoin valuta legale a El Salvador: le conseguenze

Da quando il presidente di El Salvador ha annunciato l’intenzione di rendere Bitcoin come valuta a corso legale, ha aperto un dibattito.

La decisione del presidente Nayib Bukele è stata salutata con entusiasmo dallo spazio crypto. 

Tyler Winklevoss, fondatore dell’exchange Gemini, l’ha definito su twitter una “grande notizia”. 

Il fratello Cameron Winklevoss ha invece notato che la decisione di El Salvador potrebbe presto essere replicata in Paraguay e Panama. 

Di qui la domanda: quale nazione sarà la prossima?

Bitcoin, la rivoluzione parte da El Salvador

La scelta di El Salvador è rivoluzionaria e pone fine a tutte quelle teorie secondo cui Bitcoin è una minaccia alla sovranità monetaria. Come ha detto lo stesso Tyler Winklevoss, 

“Bitcoin è la separazione tra denaro e stato. Molti stanno iniziando a capirlo”

Come riportato da Forbes, se anche solo l’1% dei Bitcoin del mondo fossero spostati a El Salvador, andrebbero a costituire un quarto della ricchezza del paese.

La mossa insomma è strategica per dare una mano all’economia nazionale in un paese dove il 70% delle persone non ha un conto corrente. Infatti la prima sfida sarà quella di far arrivare la connessione ovunque e dare modo ai cittadini di non aver proprio bisogno di banche, affidandosi a Bitcoin. C’è da aggiungere però un dettaglio: El Salvador ha il dollaro USA come moneta nazionale, dunque di fatto chi ne risulterebbe penalizzato non è la valuta locale che non esiste più dal 2001, ma lo USD. 

I commenti degli esperti

Ulrik K.Lykke, Executive Director at crypto/digital assets hedge fund ARK36, ha così commentato la scelta del paese del centro-America:

“Come fondo di investimento in asset digitali, ARK36 è fortemente interessato a questo sviluppo e alle sue implicazioni per gli investitori Bitcoin in tutto il mondo.

Una conseguenza importante di questa mossa sarebbe che i regolatori finanziari e le autorità fiscali dovrebbero ridefinire come percepire il bitcoin, dato che ora c’è un forte argomento per classificarlo come valuta estera. Questo, a sua volta, si tradurrebbe probabilmente in come i profitti degli investimenti in Bitcoin sarebbero tassati. In alcune giurisdizioni, per esempio, l’imposta sulle plusvalenze non si applicherebbe più ai profitti realizzati su un investimento in Bitcoin. Potenzialmente, questo sviluppo potrebbe incoraggiare più investitori a diversificare i loro portafogli di investimento aggiungendo Bitcoin”.

Già perché il primo risvolto è proprio questo: Bitcoin diventa una moneta estera, con tutte le conseguenze del caso. Inoltre, ARK36 pone anche l’ipotesi che anche le tasse siano pagate in BTC, il che porterebbe El Salvador ad avere riserve in Bitcoin.

Prosegue Lykke:

“Naturalmente, è difficile conoscere tutte le ramificazioni della decisione del governo di El Salvador di rendere Bitcoin la valuta ufficiale. Tuttavia, una mossa così audace fatta da una piccola nazione solleva la questione se questa è una situazione una tantum o un effetto domino in divenire”.

Edan Yago, co-fondatore di Sovryn, il principale protocollo di DeFi su Bitcoin, ha accolto con entusiasmo l’iniziativa di El Salvador e del suo presidente:

“10 anni fa, i primi adottatori di Bitcoin, come me, facevano affermazioni oltraggiose che Bitcoin sarebbe diventato la valuta di riserva globale. Anche noi a volte ci siamo chiesti se forse avevamo perso la testa. Eppure, eccoci qui, e sta accadendo.

Bitcoin è troppo volatile per essere usato come valuta per le transazioni quotidiane. Tuttavia, la tecnologia per creare Bitcoin-backed stablecoins permette al Bitcoin di svolgere il ruolo di valuta per le persone in tutto il mondo.

Il 70% delle persone in El Salvador non hanno conti bancari. Grazie al Bitcoin non ne avranno mai bisogno. El Salvador salterà i nostri sistemi monetari e finanziari sempre più corrotti e sarà tra le prime persone a beneficiare di un sistema più trasparente e più sicuro”.

Adesso non resta che attendere la proposta di legge, la sua attuazione, e i risvolti internazionali. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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