Uno dei due co-fondatori dell’exchange Gemini, Cameron Winklevoss, sostiene che potrebbe anche non esserci mai più un nuovo inverno crypto.
There may never be another crypto winter.
— Cameron Winklevoss (@cameron) July 4, 2021
Con “inverno crypto” si intende un lungo periodo di bear market relativo alle criptovalute, ad esempio come quello del 2014-2015-2016 o quello del 2018-2019-2020.
Gli inverni crypto del passato
Nel 2014, dopo aver toccato il picco massimo alla fine dell’anno precedente a quota 1.100$, il prezzo precipitò sotto i 300$, per poi scendere ancora l’anno successivo fino a 170$. Solo nel 2016 iniziò il recupero, ma senza tornare sopra i 1.000$.
Nel 2018, dopo aver toccato il nuovo picco massimo alla fine dell’anno precedente a quota 20.000$, il prezzo precipitò a 3.200$, per poi l’anno successivo salire temporaneamente fino ad oltre 13.000$. Il 2020 tuttavia fu iniziato a poco più di 7.000$, con una discesa a 4.100$ a marzo, per poi però a dicembre tornare a quota 20.000$ e superarla.
In entrambi i casi il crypto-inverno durò quasi tre anni.
Perché il prossimo inverno sarà diverso
Stando a quanto dichiarato da Cameron Winklevoss questa volta potrebbe essere diverso, anche se in teoria vi sono probabilità che possa invece accadere nuovamente qualcosa di simile.
Un discorso differente però si potrebbe fare sul breve o medio periodo.
Va però ricordato che il concetto di “crypto-inverno” riguarda un lungo periodo bearish, o di lateralizzazione, mentre sul breve o medio termine per l’appunto si dovrebbe invece parlare di rischio di un periodo bearish.
A partire da metà aprile 2021, quando il prezzo di bitcoin ha toccato il suo nuovo massimo storico di sempre a quasi 65.000$, si è innescato un calo che di fatto ha dato il via ad un periodo bearish che dura ormai da quasi tre mesi.
Durante questo periodo bearish, per ben cinque volte il prezzo è sceso attorno o sotto quota 31.000$, con una singola e veloce discesa anche sotto quota 29.000$. Tuttavia a partire dal flash crash del 19 maggio il prezzo di fatto ha lateralizzato all’interno di una fascia compresa più o meno tra i 30.000$ ed i 40.000$.
Inoltre, come fa notare Santiment, negli ultimi giorni i volumi di scambio sono stati i più bassi di tutto l’anno.
📊 #Bitcoin nearly hit $36k again before dropping back down to $34k on a strikingly low exchange volume weekend. There was such low exchange inflow & outflow activity, in fact, that our data indicated exchange volume hasn't been this non-existent all year. https://t.co/HRKtuxVKne pic.twitter.com/FeqVb2E6Yf
— Santiment (@santimentfeed) July 5, 2021
Questo potrebbe suggerire un’imminente conclusione di questa fase, sebbene Santiment non dica in quale direzione potrebbe muoversi il prezzo di BTC una volta terminata la lateralizzazione che va avanti da un mese e mezzo.
È possibile che inizi a diffondersi nuovamente un po’ di entusiasmo sui mercati crypto, e che Cameron Winklevoss non risulti attualmente immune da questo sentiment. Infatti qualora, come nel 2013 o nel 2017, il prezzo di bitcoin nell’ultima parte dell’anno schizzasse in alto a causa di una nuova bolla speculativa, è difficile immaginare che non si inneschi anche questa volta un inverno crypto una volta scoppiata la bolla speculativa, come accadde nel 2014 o nel 2018.