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Regolamentazione crypto, Coinbase incontra membri del Congresso USA

Il CEO di Coinbase ha incontrato 25 membri del Congresso USA per parlare di regolamentazione crypto. 

Lo ha annunciato proprio Brian Armstrong su Twitter: 

L’impegno di Coinbase per la regolamentazione delle criptovalute

“Ora abbiamo incontrato più di 30 ditte di criptovalute, più di 25 membri del congresso e/o dello staff, 4 studi legali importanti e 3 gruppi commerciali sulla nostra proposta di regolamentazione per le criptovalute. Il nostro team politico sta facendo un grande lavoro e stiamo cercando di essere parte della soluzione”.

Queste le parole di Brian Armstrong che lasciano intendere come Coinbase non voglia subire passivamente la decisione del legislatore.

Stando a quanto era emerso su TechCrunch non è la prima volta che Coinbase incontra autorità di regolamentazione con cui confrontarsi. In questi appuntamenti, gli interlocutori dell’exchange hanno chiesto a Coinbase di presentare una bozza. È quel che ha fatto Brian Armstrong nell’incontro dei giorni scorsi, con la consapevolezza che sarà solo un pezzo di un puzzle che dovrà andare ad incastrarsi con altri pezzi. 

Ha dichiarato Brian Armstrong

“Abbiamo una proposta che vogliamo effettivamente mettere là fuori che potrebbe aiutare forse a creare almeno un’idea su come andare avanti. Ma questo richiederà l’input di molte persone, e la volontà [da parte dei legislatori] di impegnarsi con l’industria privata e imparare a conoscere le opportunità che ci sono qui”.

Il timore di Coinbase è che arrivi una regolamentazione stringente a frenare lo sviluppo del settore.

Per questo l’exchange si sta impegnando con le autorità nel presentare una sua proposta che possa tenere conto delle esigenze delle attività crypto. 

Da parte loro i regolamentatori vogliono avere garanzie su due fronti:

  • lato fiscale;
  • lato sicurezza.
Coinbase
Coinbase e regolamentazione criptovalute

I timori degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti non vogliono perdere il treno dell’innovazione, tuttavia fanno i conti con timori sul fronte della sicurezza.

Proprio nei giorni scorsi il presidente Joe Biden ha dichiarato che gli USA sono pronti a riunire 30 stati nazionali con cui intraprendere una lotta contro l’uso illecito delle criptovalute. 

Questo potrebbe tradursi in una battaglia nell’imporre alle piattaforme l’utilizzo di norme KYC e AML. 

In realtà una “guerra” in questo senso è già iniziata. La SEC e la CFTC, ovvero le due autorità che controllano security e commodity e che hanno come scopo la protezione degli investitori, da tempo perseguono le varie piattaforme fraudolente, o quelle che operano senza licenze.

Proprio nei giorni scorsi la CFTC è intervenuta contro 12 piattaforme che permettevano il trading di opzioni crypto che non avevano le dovute autorizzazioni. 

Anche un colosso della DeFi come Uniswap è finito nel mirino della SEC. E non è andata meglio alla stessa Coinbase, in lite con la Securities and Exchange Commission per il lancio della nuova feature “Lend”

È chiaro che gli USA continueranno su questa strada senza abdicare. A Coinbase e agli altri exchange non resta che sperare che le loro proposte siano accolte, e che il tutto non culmini in una normativa asfissiante. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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