Secondo Linkedin nei primi otto mesi del 2021 le assunzioni di personale specializzato nelle crypto da parte delle banche sono cresciute del 40% rispetto all’anno precedente.
Summary
Le grandi banche studiano le crypto
Jp Morgan, Goldman Sach, Deutsche Bank, Mellon, Citigroup, Wells Fargo, Merrill Lynch, sono tra le banche che hanno assunto più personale specializzato sul tema crittografia e di conseguenza blockchain e criptovalute.
Secondo Bloomberg, dal 2018 sole le principali banche americane avrebbero assunto circa 1000 nuovi ingegneri specializzati nel settore delle crittografia, per sviluppare soluzioni per la blockchain e le criptovalute. Goldman Sachs ne avrebbe assunti 82, Wells Fargo ne ha assunti 74, Fidelity 68 e JP Morgan ne ha assunti 63.
I dati di una società di ricerca di personale americano, Revelio, sostengono che i salari per questo personale sarebbero fino al 50% più alti rispetto agli stipendi tradizionali nel marketing e nello sviluppo di software.
Per il Financial Times, che ha intervistato un cacciatore di teste di Londra, i trader in criptovaluta potrebbero guadagnare uno stipendio medio da $ 137K a $ 273K, mentre i programmatori blockchain potrebbero essere pagati fino a $ 337K all’anno.
Banche e criptovalute, un atteggiamento contraddittorio
Questa notizia mette in evidenza una certa contraddizione da parte delle banche verso il mondo delle criptovalute. Da sempre a parole le principali banche sono sempre state molto critiche verso il bitcoin e le principali crypto.
Nel 2017 il ceo di JP Morgan Jamie Dimon affermò senza mezzi termini che Bitcoin era una truffa e presto sarebbe scomparso. Dimon paragonò la grande ascesa del Bitcoin alla bolla speculativa dei tulipani dell’800.
Ma nel 2021 lo stesso Dimon dovette ammettere che Bitcoin interessava ai propri clienti e quindi che la banca lo offriva, ai più facoltosi. Gli analisti dell’istituto di credito hanno previsto per il Bitcoin un prezzo obiettivo a 135.000 dollari entro il 2022
Anche Goldman Sachs ha sempre avuto un atteggiamento molto critico negli anni passati sulle criptovalute, ma qualche giorno fa i suoi analisti hanno previsto per Ethereum un nuovo rally che potrebbe portarlo a superare gli 8.000 dollari entro fine anno.
Il ceo di Morgan Stanley, James Gorman, pochi giorni fa ha detto di pensare che le criptovalute non siano affatto una moda, anche se non le considera per ora un grande business per la sua banca. Curioso che queste parole siano arrivate a pochi giorni dall’annuncio di un team di ricerca interno alla banca sulle criptovalute.
La stessa Morgan Stanley è stata la prima grande banca americana a marzo scorso ad offrire alla propria clientela più facoltosa la possibilità di investire in fondi sulle criptovalute.