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Australia, il governo apre alle criptovalute

Jane Hume, membro del governo e Ministro dell’Economia digitale dell’Australia, è stata la prima, nei giorni scorsi, ad aprire al mercato delle criptovalute nel Paese. 

Le sue dichiarazioni hanno fatto pensare ad un cambio di paradigma da parte delle autorità, fino ad ora piuttosto scettiche verso gli asset digitali.

Perché il governo dell’Australia dovrebbe abbracciare le criptovalute

La Senatrice e Ministro ha affermato di guardare con grande attenzione alle criptovalute, che non considera affatto come una “moda passeggera” e ha suggerito al governo di essere aperto alle imminenti innovazioni tecnologiche. 

Hume ha inoltre chiesto al governo australiano di creare una precisa regolamentazione delle criptovalute per non rimanere indietro.

Ha detto ad un evento pubblico a Sydney:

“Quindi, come industria e come governo, dobbiamo riconoscere che questa non è una moda passeggera. Dovremmo procedere con cautela, ma non con paura”.

La Hume si è anche soffermato nello specifico sulla finanza decentralizzata affermando che:

“La finanza decentralizzata sostenuta dalla tecnologia blockchain presenterà incredibili opportunità: l’Australia non deve essere lasciata indietro dalla paura dell’ignoto”.

Jane Hume
Jane Hume

L’Australia e le criptovalute

Le parole della Hume sono arrivate dopo che un funzionario della Reserve Bank of Australia (RBA), la scorsa settimana aveva avvertito gli investitori in criptovalute, definendole appunto come una moda.

Secondo un recente rapporto di Financial Review circa il 20% della popolazione australiana deterrebbe criptovalute, solo Dogecoin sarebbe detenuto da circa il 5% degli australiani.

All’inizio di novembre la Commonwealth Bank, uno dei principali istituti bancari del Paese, ha permesso ai propri clienti di investire in prodotti legati alle criptovalute.

Questa è stata una decisione quasi obbligata, secondo L’amministratore delegato della banca, Matt Comyn. Secondo le stime della banca circa 500.000 clienti sarebbero già in possesso di criptovalute.

Ha detto Comyn:

“Crediamo di poter svolgere un ruolo importante nelle criptovalute per rispondere a quella che è chiaramente una crescente esigenza dei clienti e fornire capacità, sicurezza e fiducia in una piattaforma di trading di criptovalute”.

Un rapporto del Senato sulla tecnologia finanziaria ha stimato che circa il 17% degli australiani detiene attualmente asset digitali in portafoglio.

Secondo Tony Richards, responsabile dei pagamenti della Reserve Bank of Australia ci dovrebbe essere un solido quadro normativo per le stablecoin e tutti gli asset digitali, per limitare i rischi per gli investitori.

Richards ha poi auspicato una veloce adozione da parte delle banche centrali delle CDBC, che  potrebbero offrire transazioni più veloci, sicure ed efficienti.

 

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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