La prossima scheda grafica che metterà in commercio Nvidia, ovvero la GeForce RTX 3050, non sarà adatta al mining di Ethereum.
Summary
Le specifiche della scheda Nvidia Geforce RTX 3050
Il lancio sul mercato è previsto per giovedì 27 gennaio 2022, ma le specifiche ufficiali sono già state rese note.
GeForce RTX 3050 avrà 8 GB di RAM GDDR6, tanto da poter fornire 18 TFLOP di prestazioni di ray tracing, 73 TFLOP di prestazioni di tensore AI e 9 TFLOP di prestazioni di shader.
L’hashrate sarà di 12,5 MH/s con 73 W di potenza, quindi molto probabilmente la scheda potrà utilizzare l’algoritmo Lite Hash Rate, e non Ethash necessario per minare ETH.
Anche il leaker wxnod ha confermato di aver visto solamente un hashrate di 13,66 MH/s a 57 W, utilizzando comunque altri software di mining.
GeForce RTX 3050 quindi potrebbe avere un prezzo accessibile, dato che non sarà in grado di soddisfare la domanda dei miner di Ethereum, e dovrebbe quindi essere destinata al mercato delle schede grafiche a basso costo. Tuttavia l’attuale carenza di chip potrebbe lo stesso far aumentare il prezzo rispetto a quello consigliato.
Stando ai prezzi ufficiali, 249 €, ad un miner di ETH è stato stimato che occorrerebbero circa 500 giorni per recuperare il costo dell’investimento, a condizione però che il prezzo non aumenti dopo il lancio (cosa probabile) e che il valore di ETH non scenda ulteriormente.
Le schede grafiche e il mining di Ethereum
Le schede grafiche sono molto utilizzate dai miner di Ethereum, mentre quelli di Bitcoin preferiscono gli ASIC che hanno potenza di gran lunga maggiore e costi molto più elevati.
Per questo motivo c’è sempre una gran domanda di schede grafiche, in parte generata proprio dai miner. Questo tende a far aumentare in modo significativo il prezzo di queste schede, mettendo in difficoltà chi le utilizza per altri scopi, come ad esempio il gaming.
Quella di Nvidia potrebbe essere stata una scelta strategica, ovvero mettere in commercio una nuova scheda grafica economica appositamente pensata per non poter essere sfruttata per il mining di Ethereum, così da riuscire a tenerne relativamente basso il prezzo. Anche perché la carenza di chip di sicuro un po’ lo farà aumentare lo stesso, quindi era necessario eliminare del tutto l’altro potente fattore di aumento del prezzo.
Da notare inoltre che negli ultimi mesi la profittabilità del mining di Ethereum è crollata, a causa del forte calo di valore di ETH.
Ad inizio novembre era superiore a 0,08$ al giorno per MHash/s, mentre ora è precipitata poco sopra agli 0,03$, tornando ai livelli di dicembre 2020, quando 1 ETH valeva solamente 600$.