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Bitcoin tra guerra ed inflazione: periodo di forte incertezza

Anche Bitcoin, la criptovaluta più famosa, sta attraversando come è ovvio che sia, una fase di incertezza sul mercato. 

Bitcoin tra guerra e incertezza

Dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina seguito da un periodo di alta inflazione, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime, gas e petrolio in testa.

Osservando le quotazioni del Bitcoin si può capire come dopo un primo periodo di assestamento dovuto appunto all’invasione dell’Ucraina da parte la Russia, il prezzo della criptovaluta si è prima consolidato intorno ai $42.000, per poi sfondare la resistenza di $45.000 ed avvicinarsi ai $50.000, obbiettivo secondo molti alla portata nel breve periodo.

Quello che sembra infatti sempre più evidente è che Bitcoin in questo ultimo periodo abbia aumentato la sua correlazione con gli indici statunitensi azionari e in particolar modo con quello tecnologico del Nasdaq.

Resta però sempre l’ampio dibattito che da tempo è in corso tra quanti considerano il Bitcoin come il nuovo oro digitale e quindi come un valido strumento antinflativo e di protezione dai momenti di turbolenza di mercato e chi invece vede le criptovalute come uno strumento speculativo al pari delle azioni, se non in certi casi anche più volatile.

Il particolare periodo di turbolenza che stiamo vivendo e che sta chiaramente avendo un forte impatto sui mercati mondiali e sull’economia, sembra però dare ragione a quanti pensano che il Bitcoin sia uno strumento utile come copertura dai rischi di alta inflazione e di crisi sui mercati. Le quotazioni della più importante criptovaluta sono in salita da un mese a questa parte (circa il 7%) e tutto lascia supporre che il rialzo possa continuare.

Correlazione tra le crypto e il conflitto

Certamente sulle quotazioni delle principali criptovalute sta giocando una parte importante il ruolo che esse stanno assumendo nel conflitto. Sia Ucraina che Russia sembrano stiano scegliendo le criptovalute come strumento alternativo alle monete tradizionali. 

La Russia sta pensando ad esse sia come mezzo per arginare il peso delle sanzioni, proponendo anche il pagamento delle forniture di gas in Bitcoin e sia come strumento per superare la potenza del dollaro nella finanza mondiale.

bitcoin dollaro russia
La Russia tenta di slegarsi dal dollaro grazie ad un potenziale utilizzo del Bitcoin

Il vice ministro dell’energia russo, nei giorni scorsi, Evgeny Grabchak, ha proposto di legalizzare al più presto nel paese l’attività di mining di criptovalute, così da far diventare la Russia un importante hub mondiale per le crypto.

L’Ucraina dal canto suo, dopo il successo incredibile riscontrato dalla decisione di accettare aiuti anche in criptovalute (superato il tetto dei $100 milioni in pochi giorni), ha deciso di legalizzare l’uso e la detenzione delle stesse nel paese.

Tutti fatti che potrebbero far pensare che l’adozione delle criptovalute sia destinata a crescere soprattutto alla luce di un mondo in continua evoluzione e che probabilmente non sarà più come prima.

Per chi crede nei guru finanziari e nei miliardari che dispensano consigli su come investire nel medio e lungo periodo può essere utile guardare a quello che ha detto Robert Kiyosaki, autore di uno dei best seller finanziari di maggior successo della storia: “Padre ricco padre povero”. 

Qualche settimana fa ha annunciato di avere investito in petrolio, oro, argento e soprattutto Bitcoin proprio per far fronte a questa situazione di iperinflazione, destinata secondo lui a durare nel tempo.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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