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Elon Musk acquista Twitter

Dopo un primo rifiuto, alla fine il CdA di Twitter ha accettato l’offerta di acquisto da parte di Elon Musk per 44 miliardi di dollari.

L’offerta di acquisto di Elon Musk per Twitter

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Quasi pronta l’acquisizione di Twitter da parte del magnate Elon Musk

Sembra ormai concluso l’accordo per il passaggio di Twitter a Elon Musk, dopo una leggera limatura alla prima offerta fatta nei giorni scorsi a 44 miliardi di dollari dai 43 miliardi di dollari per il controllo del 100% della società da parte del funambolico fondatore di Tesla. 

A darne la notizia in anteprima è stato il Wall Street Journal, anche se già ieri i principali azionisti della società erano sembrati compatti nel voler accettare la generosa offerta di acquisto.

L’offerta sarebbe tutta in cash e vedrebbe un’offerta di 54,2 dollari per azione dai circa 49,93 della chiusura di venerdì. Il titolo dopo l’indiscrezione è schizzato in su di oltre il 6% molto vicino ai 52 dollari.

Ai primi di aprile Musk era salito al 9,2% del capitale della società acquistando 73,5 milioni di azioni, diventandone il primo azionista, davanti al fondo Vanguard con circa l’8,7% e il fondatore Jack Dorsey che controlla circa il 3% del capitale. L’investimento era avvenuto in realtà 3 settimane prima, ma era stato reso noto dalla SEC solo ai primi di Aprile.

Musk in una lettera inviata al presidente di Twitter Bret Taylor aveva scritto:

“Ho investito in Twitter perché credo nel suo potenziale per essere la piattaforma per la libertà di parola in tutto il mondo e credo che la libertà di parola sia un imperativo sociale per una democrazia funzionante.” 

Dopo la sua prima offerta Musk si era lanciato in diversi tweet per spiegare i motivi della sua scelta, accusando anche il social di non essere proprio un fulgido esempio di difesa della libertà di parola

Ma in un secondo Twitter aveva anche contestato la scelta del consiglio di amministrazione che sembrava orientato a non accettarla, chiedendo, come sua abitudine, attraverso un sondaggio agli utenti se anche secondo loro una simile scelta non dovesse spettare agli azionisti invece che al CdA.

La notizia dell’offerta

Secondo le ultime notizie riportate dal WSJ, Musk avrebbe presentato alla SEC nei giorni scorsi, un piano dettagliato di finanziamento, basato su due prestiti da parte della Banca d’affari Morgan Stanley e di altre banche minori per un totale di circa 25,5 miliardi di dollari. I restanti 20 miliardi circa sarebbero reperiti dalla vendita di azioni Tesla. 

A difesa dell’offerta del fondatore di Tesla si sarebbe anche mosso il partito repubblicano, che dopo quello accaduto con il presidente Trump, certo non si può definire soddisfatto della gestione del social network dall’attuale management. 

In una lettera 18 membri della Commissione Giustizia della Camera guidati da Jim Jordan, uno dei più strenui sostenitori di Donald Trump, avrebbero chiesto al consiglio d’amministrazione di conservare tutti i documenti e la corrispondenza relativa alla proposta d’acquisto.

Ma cosa si nasconde davvero dietro ad un offerta che non pare avere i crismi dell’opportunità di business, dal momento che il social network stenta ultimamente a tenere il passo con altri social molto più diffusi tra giovani e giovanissimi, come Tik Tok e Snapchat, soprattutto in USA? 

D’altra parte lo stesso Musk in passato aveva definito il social un business non troppo redditizio, scrivendo:

“Questo non è un modo per fare soldi… è solo che penso che il mio senso forte e intuitivo sia che avere una piattaforma pubblica che sia estremamente affidabile e ampiamente inclusiva, sia estremamente importante per il futuro della civiltà.”

I piani di Elon Musk

Probabilmente Musk vuole realizzare una nuova twitter che sia più libera ed intraprendente. Secondo alcuni poi Musk sembra sia molto legato al ruolo, che proprio la popolarità su Twitter gli ha donato in questi anni, rendendolo un vero e proprio guru, soprattutto in materia di criptovalute. 

Come non ricordare il successo di meme coin, come Doge Coin e Shiba Inu, entrate nelle prime dieci valute digitali maggiormente capitalizzate proprio grazie ai suoi tweet di sostegno. 

E poi probabilmente Musk che, da tempo pensava di realizzare un suo social network in grado di contrastare proprio Twitter, deve aver pensato che fosse più semplice e veloce acquistare l’originale per forgiarlo a suo piacimento dall’interno. 

Per Musk, Twitter deve diventare un social dove sia garantita l’assoluta libertà di parola. Ha infatti dichiarato:

“Vorrei che Twitter diventasse un’arena inclusiva in cui fosse garantita la libertà di parola. Qualcosa mi dice che avere una piattaforma pubblica che sia affidabile e ampiamente inclusiva è estremamente importante per il futuro della nostra civiltà.” 

Chissà se questo non porti anche una clamorosa riammissione nel social di Donald Trump, che era stato bandito dalla vecchia Twitter, dopo l’assalto a Capitol Hill, da parte di suoi sostenitori dopo il voto per le presidenziali del 2020.

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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