Il CEO di Coinbase ha avvertito nei giorni scorsi che gli account degli utenti in Russia potrebbero essere bloccati.
CEO di Coinbase contro gli utenti in Russia

Dopo che a Marzo a pochi giorni dallo scoppio del conflitto il CEO e fondatore di Coinbase, raccogliendo l’invito del ministro dell’innovazione tecnologico ucraina Myckhailo Fedorov, aveva annunciato che avrebbe bloccato 25000 utenti russi, adesso la società sembra deciso ad allargare il blocco ad altri cittadini russi.
8/ Some ordinary Russians are using crypto as a lifeline now that their currency has collapsed. Many of them likely oppose what their country is doing, and a ban would hurt them, too. That said, if the US government decides to impose a ban, we will of course follow those laws.
— Brian Armstrong – barmstrong.eth (@brian_armstrong) March 4, 2022
Secondo un report, la società avrebbe notificato ad un numero non precisato di utenti che alla fine del mese i loro account potrebbero essere bloccati, invitandoli quindi a ritirare le somme presenti sui loro conti.
La notizia sarebbe stata riportata dal giornale russo RBC, che possiede l’agenzia di stampa RosBusinessConsulting, riportando come dopo la data del 31 maggio i fondi eventualmente presenti ancora sui conti saranno congelati.
We will continue to provide services to non-sanctioned Russian customers who are not located in the EU and not registered to our EU entities. https://t.co/rPQdbSuhHO
— paulgrewal.eth (@iampaulgrewal) May 3, 2022
La notizia arriva dopo che il Chief Legal Officer di Coinbase, Paul Grewal, aveva twittato all’inizio di questo mese che Coinbase non sarebbe stata più in grado di fornire servizi ad alcuni clienti russi che erano registrati con le attività commerciali della piattaforma nell’UE o che avevano sede nell’Unione Europea.
La distinzione tra account
Non è chiaro quali e quanti saranno i conti che potrebbero venire bloccati a fine mese, anche perché Coinbase ha anche affermato di non volere bloccare indistintamente tutte le sue attività in Russia. Certamente la pressione del governo USA sui vertici aziendali sta evidentemente spingendo l’exchange a prendere misure più stringenti.
Il mondo delle criptovalute sta molto dibattendo sul fatto se sia giusto o meno porre limitazioni agli account russi, come chiesto anche recentemente dal primo ministro dell’Estonia, Kaja Kallas, durante la visita nel paese del segretario di Stato Usa Antony Blinken.
Ad Aprile, anche Binance ha comunicato con un post sul sito aziendale che avrebbe imposto restrizioni ai suoi servizi in Russia, come risposta all’aggressione contro l’Ucraina. Ma allo stesso tempo un portavoce della società ha dichiarato qualche settimana fa alla CNBC che:
“Decidere unilateralmente di vietare l’accesso delle persone alle loro criptovalute andrebbe contro il motivo per cui le criptovalute esistono”.
Anche il CEO dell’exchange Kraken Jesse Powell aveva affermato ad inizio Marzo di essere assolutamente contrario al blocco degli utenti a meno che non venga imposto per legge.
In un’intervista a Crypto World della CNBC afferma infatti che:
“È una misura piuttosto estrema, ed è ben oltre la disattivazione dell’accesso di qualcuno al proprio servizio di streaming musicale o alla propria app di condivisione di foto. Chiudere l’accesso finanziario a qualcuno è qualcosa che prendiamo molto sul serio”.