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Turchia e India lavorano alla regolamentazione crypto

Nelle prossime settimane il governo della Turchia dovrebbe presentare al Parlamento turco un progetto di legge che regola gli exchange crypto. 

Nuove regolamentazioni crypto in arrivo da Turchia e India

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Regolamentazioni sempre più stringenti frenano lo sviluppo del settore e recano danni alla natura decentralizzata delle criptovalute

Lo riferisce Bloomberg citando “funzionari turchi che hanno familiarità con la questione” secondo cui tale legge innalzerebbe il controllo sul mercato delle criptovalute. Potrebbe anche imporre una nuova tassazione su alcune transazioni. 

L’ipotesi è che il governo voglia imporre un prelievo simbolico sull’acquisto di criptovalute.

Le proposte contenute nel progetto di legge prevederebbero un capitale minimo di 100 milioni di lire (6 milioni di dollari) per le aziende crypto che possono operare nel Paese, e che le piattaforme internazionali aprano filiali in Turchia per poter essere tassate.

Inoltre, pare che stiano valutando anche di imporre la conservazione dei token all’interno dell’infrastruttura del sistema bancario, ritenuta più sicura. In particolare, quest’ultimo punto consentirebbe al medesimo settore bancario, non necessariamente indipendente dal governo, di avere di fatto il controllo assoluto dei token. 

Il Paese lo scorso anno ha visto crollare diversi piccoli exchange crypto, quindi nuove misure più restrittive e protettive erano nell’aria. 

Inoltre, la recente forte svalutazione della lira turca, ed un’inflazione salita alle stelle (70%), stanno spingendo molti turchi ad interessarsi al Bitcoin, quindi i rischi di fatto sono in aumento. 

Il disegno di legge indiano per il mercato delle crypto

Anche l’India pare stia lavorando ad una nuova regolamentazione. 

Stando a quanto dichiarato dalla testata locale NDTV, il governo indiano sta cercando di adottare nuove misure per regolamentare il settore crypto. 

Lo ha dichiarato ieri il segretario per gli affari economici, Ajay Seth, dicendo che il governo non intende vietare completamente le criptovalute, ma che intende regolamentarne l’utilizzo.

Tuttavia, prima di legiferare in tal senso, il governo esaminerà anche le normative esistenti in altri Paesi, visto che già una volta in India hanno provato a vietare l’utilizzo delle criptovalute per poi vedersi bocciare il divieto per anticostituzionalità. 

Un quadro normativo globale per regolare l’utilizzo delle criptovalute in modo uniforme

L’ipotesi è quella di imporre una tassa dell’1% su tutte le singole transazioni crypto, cosa che ne ridurrebbe drasticamente i vantaggi nel loro utilizzo come moneta. 

Il Dipartimento degli affari economici sta anche lavorando ad un documento di consultazione sulle criptovalute, realizzato in collaborazione con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale. 

Infatti, secondo Seth sarebbe meglio se sugli asset digitali ci fosse un quadro ampio valido per tutte le economie. 

Tuttavia va detto che difficilmente l’approccio indiano piacerà ai paesi maggiormente crypto-friendly, come la Svizzera o anche gli USA

Anzi, l’India sembra sempre un passo indietro quando si tratta di legiferare per regolamentare le criptovalute, in particolare nel caso in cui si decida di voler consentire realmente ai cittadini il loro utilizzo. 

I Paesi che realmente vogliono consentire ai loro cittadini di trarre vantaggio dall’utilizzo di queste nuove tecnologie hanno un approccio molto diverso da quello indiano, e soprattutto molto più competitivo.

È molto difficile immaginare che a prevalere alla fine possa essere l’approccio indiano, incerto, confuso e per nulla liberale. Sembra più probabile, invece, che a trarne i maggiori vantaggi saranno alla fine i Paesi che lasceranno maggiori libertà ai propri cittadini, pur inquadrando legalmente in modo efficace questi nuovi strumenti finanziari senza imbrigliare l’innovazione tecnologica. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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