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Mercati ancora in balia delle politiche monetarie

Un recente report di Moody’s Investors Service svela che sono ancora le politiche monetarie delle banche centrali i principali market mover di questo periodo storico. 

Le politiche monetarie più aggressive muovono i fili del mercato

Il report afferma che, a causa dell’accelerazione dell’inflazione in molti mercati emergenti del G-20, le banche centrali continueranno ad aumentare i tassi di interesse nonostante la fragile ripresa economica, soprattutto in quei Paesi che sono ancora all’inizio del ciclo di aumento dei tassi, o che non hanno ancora iniziato. 

Questo processo è ormai in corso un po’ ovunque nel G-20, ed andrà avanti ancora almeno per tutto il restante corso del 2022. 

Tuttavia l’impatto dell’aumento dell’inflazione e della stretta monetaria sul settore bancario non è ancora del tutto chiaro, con due effetti opposti. 

Da una parte l’aumento dei tassi produce più margini netti sugli interessi, aumentando così la redditività delle banche. Ma, allo stesso tempo, tassi più elevati comportano una crescita economica più lenta, e quindi oneri maggiori per chi deve pagare debiti, con conseguente indebolimento della qualità dei prestiti ed aumento dei costi del credito. 

Il report evidenzia come in 9 dei 10 mercati emergenti del G-20 i margini delle banche storicamente sono aumentati con aumento dell’inflazione. Quindi Moody’s prevede che in India, Arabia Saudita e Sud Africa le banche vedranno aumentare i loro margini nel biennio 2022-2023. Invece, in Brasile e Turchia tali incrementi saranno meno significativi, qualora l’inflazione dovesse andare al di sopra delle aspettative. 

Gli effetti dell’inflazione e del rialzo dei tassi sull’economia

Ciò non toglie che aumentino anche i costi del credito, così come accaduto storicamente in 7 dei 10 Paesi. In particolare Moody’s prevede i maggiori aumenti da questo punto di vista in Russia e Turchia, ma anche in Argentina, Sud Africa e Brasile, qualora l’inflazione dovesse andare al di sopra delle aspettative. 

In un tale scenario, se l’inflazione aumentasse drasticamente gli svantaggi finirebbero per sorpassare i benefici per il settore bancario. 

Tuttavia Moody’s prevede anche una riduzione della pressione inflazionistica in tutti e 10 i mercati nel 2023.

moody's investors service
Livelli CPI dallo studio di Moody’s Investors Service

Quindi se da un lato c’è il rischio che le politiche monetarie restrittive creino ulteriori problemi, dall’altro molto dipenderà dall’evoluzione che prenderanno i tassi di inflazione. Se, come prevede Moody’s, il picco si toccherà quest’anno e dall’anno prossimo inizieranno a scendere, allora è possibile che il settore bancario finisca persino per giovarsene. Altrimenti gli svantaggi supereranno i vantaggi. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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