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A fine di giugno potrebbe arrivare la regolamentazione crypto MiCA

La crypto regolamentazione del Markets in Crypto Asset, comunemente denominata MiCA, è da tempo una chimera tanto attesa quanto rimandata per vari motivi, ma potrebbe arrivare a fine giugno.

Secondo un tweet pubblicato da Patrick Hansen, venture advisor presso Presight Capital e contributor per l’EU in tema di criptovalute, la regolamentazione sarebbe presto in arrivo. Per la precisione, il termine ultimo sarebbe il 30 giugno 2022.

Pro e contro della regolamentazione crypto MiCA

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Sta per arrivare il MiCA, la regolamentazione europea in ambito crypto

Una regolamentazione di un asset giovane come le crypto, ma molto attrattivo di capitali e curiosi, potrebbe essere una buona cosa e di certo sia la Banca Centrale Europea che gli Stati se ne sono resi conto. 

Si sa, mettere d’accordo tutti in particolar modo in un settore così affermato nonostante abbia poco più di una decade all’attivo è cosa ardua e questo ha contribuito a lungaggini burocratiche e discussioni per trovare una squadra. 

Ma quanto successo con il fallimento di Luna e Terra ha dato una spinta alla regolamentazione, ponendo le istituzioni di fronte a una necessità più stringente. 

Ovviamente ci si augura che queste nuove regole non intacchino il settore tanto da rendere impossibile per le aziende operarvi. 

Infatti, da anni le intellighenzie crypto, compreso Vitalik Buterin, auspicano ad una regolamentazione chiara in modo che sempre più aziende, startup e investitori possano entrarci. Il problema è che per raggiungere questa che sembra quasi un’utopia servirebbe una regolamentazione favorevole al mondo crypto e non decine e decine di paletti, regole e burocrazie inutili.

Gli NFT saranno inclusi nel MiCA?

Ad ogni modo, l’occasione ha portato ad accordi quasi su tutti i punti tranne un dubbio di massima, ovvero se includere o meno il discorso NFT nel MiCA.

A tal proposito, negli ultimi giorni sembra che si sia deciso di lasciarli fuori, ma mettere dei paletti alle società che li creeranno, così come avverrà per token e stablecoin che avranno restrizioni importanti soprattutto in termini di utilizzo. Chi emette NFT e ha grandi volumi pare dovrà aver bisogno di una licenza CASP.

CASP è l’anagramma di Crypto Asset Services Providers, ovvero una direttiva volta a combattere il riciclaggio di denaro. In particolare, si tratta di un registro ideato da Cipro e che probabilmente con il MiCA si estenderà in tutta Europa.

Il tema delle stablecoin

Ovviamente, dopo il collasso della stablecoin UST, al centro dell’attenzione del MiCA vi sono soprattutto queste particolari criptovalute ancorate alle valute fiat e altri asset.

Sempre secondo il tweet di Hansen, però, le nuove regole non si estenderanno alle stablecoin algoritmiche, come ad esempio DAI. Saranno altamente regolati gli emittenti dei token di e-money e dei cosiddetti “asset-referenced-tokens”. 

Così, la commissione Europea, il Consiglio Europeo e il Parlamento daranno vita tra pochi giorni alla tanto attesa regolamentazione MiCA, o almeno questo è quanto ritiene Patrick Hansen, venture advisor presso Presight Capital. 

In un recente tweet, infatti, l’esperto ha spiegato i motivi e quanto sarà contenuto nell’accordo:

“Le due più importanti regolamentazioni cripto UE fino ad oggi, il MiCA e il TFR, dovrebbero essere finalizzate per la fine di giugno. Hanno importanti implicazioni per il mercato crypto in UE e anche oltre. L’ultimo dialogo a tre tra le principali istituzioni UE è fissato per il 30 giugno, quasi tutte le questioni più importanti sono state già affrontate (e ci si trova già d’accordo). C’è ancora qualche questione da discutere. Gli NFT devono essere dentro o fuori il MiCA? La commissione vuole includerli per proteggere i consumatori, Consiglio e Parlamento erano contrari, ma sembrano aver accettato un compromesso. Gli NFT con ogni probabilità saranno in larga parte esenti, ma le aziende che offrono servizi collegati no.

Avranno bisogno di licenze CASP (probabilmente i piccoli saranno esentatati).

Stablecoin: gli aspetti principali sono stati fissati. Nessuna esenzione per gli stablecoin algoritmici. Regolamentazione minuziosa per chi emette token e stable legati ad asset. MiCA introduce anche un’opzione per le autorità UE di fermare l’emissione di stablecoin se utilizzati su larga scala per i pagamenti. Da discutere ancora la soglia affinché siano considerati come “significativi” e chi andrà ad essere il supervisore.”

La DeFi esclusa dalla regolamentazione. Per ora

Pare quindi che per ora sia esclusa da questa regolamentazione la finanza decentralizzata, anche se nei tweet di Hansen si legge che la Commissione Europea continuerà a studiare il settore per regolarlo in futuro. 

Per il momento, infatti, verrà lanciato un progetto pilota di supervisione dei progetti DeFi.

Il MiCA vuole fermare il Proof-of-Work?

Quello che preoccupa del MiCA è soprattutto il ban del Proof-of-Work. Infatti, anche secondo Hansen, questa regolamentazione potrebbe includere un forte stop alle criptovalute basate sul PoW a causa del loro consumo energetico. 

Già a fine marzo si paventava l’idea secondo cui l’UE avrebbe bannato i progetti basati su PoW, ma sembrava che il tutto si fosse fermato. Purtroppo sembra, invece, ritornata in auge questa proposta di legge per combattere il mining e quindi resterà da capire come Bitcoin potrà continuare ad operare.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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