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È stata raggiunta la parità Euro-Dollaro

Lunedì il Dollaro, che veniva già da una settimana di buoni risultati, ha raggiunto la sostanziale parità con l’Euro, la valuta forte del vecchio continente. 

Toccato un nuovo livello storico: la parità tra Euro e Dollaro

Per la prima volta da 20 anni a questa parte le due valute si portano in parità, un dato storico che cambia il quadro macroeconomico.

L’Euro sconta delle politiche monetarie tardive e non incisive quanto quelle della Banca Centrale americana, che fin da inizio anno ha premuto in maniera incisiva sull’aumento di tassi. 

La Fed, mentre in un primo tempo riteneva l’inflazione un problema passeggero, ha dovuto rivalutare la situazione spinta dagli eventi e scusarsi pubblicamente. Poi, però, il passo è stato diverso. 

Powell e soci hanno adottato aumenti di tassi da 50 punti base prima e 75 punti base poi, che sono stati già scontati dal mercato, ma che hanno sorbito un effetto booster al valore del dollaro che viene visto come bene rifugio in un momento in cui tutti gli altri beni rifugio non risultano in buona salute. 

L’oro arranca tornando a quota 1700/1800 dollari, mentre il Bitcoin recupera un deleveraging oramai scontato dagli investitori, anche se non è ancora in bull. Così gli investitori hanno rivalutato il Dollaro. 

La parità tra le due valute principali comporta delle conseguenze macro molto importanti. 

Pur essendo sempre stato un bene rifugio in quanto moneta di riserva, questo traguardo comporta un cambio di passo nell’export del vecchio continente. 

I Paesi europei saranno avvantaggiati nell’esportazione dei propri beni, ma questo non comporta solo vantaggi. Da un punto di vista degli approvvigionamenti si subiranno dei rincari. 

Gas, petrolio, metalli e materie prime in generale che in gran parte vengono importate verranno pagate di più con un aggravarsi delle spese che graverà sui bilanci delle aziende europee che potrebbero ricorrere a tagli del personale o diminuzione di produzione. 

Le conseguenze di questo nuovo quadro macroeconomico

Le prossime trimestrali oltre a dare un segnale importante sulla salute delle aziende e sull’influenza dell’inflazione su di esse, tasterà il polso a questo cambiamento dei cambi tra le principali valute. 

Jennifer McKeown, analista di Capital Economics sul tema Euro-Dollaro, ha dichiarato:

“Si pensa che un euro debole sia una cosa buona per le esportazioni. Ma ora è considerata una cosa negativa. Perché si aggiunge alle pressioni sui prezzi come inflazione importata: qualcosa di assolutamente indesiderato per la BCE” 

Secondo alcuni analisti, la moneta unica potrebbe scendere addirittura sotto la parità se l’attuale blocco del gasdotto Nordstream1 non verrà ripristinato, lasciando prima del tempo il vecchio continente senza riscaldamento con un inverno lontano solo due mesi. 

Dal lato crypto, il BTC che tende a seguire l’andamento del Dollaro, potrebbe giovare di questa situazione e offrire un’alternativa al Dollaro come bene rifugio. 

Anche il resto delle criptovalute potrebbe giovare di questo cambio, ma ancora le quotazioni non sembrano performare in questa direzione. 

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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