HomeCriptovaluteMiningI miner di Ethereum registrano un boom nei guadagni a luglio

I miner di Ethereum registrano un boom nei guadagni a luglio

Per il terzo mese consecutivo i guadagni dei miner di Ethereum hanno superato quelli di Bitcoin, raggiungendo a luglio $571 milioni.

I miner di Ethereum sorpassano quelli di Bitcoin

I grandi rialzi di Ethereum dell’ultimo mese, che hanno visto la crypto superare i $1.700, hanno fatto volare anche i guadagni dei miner della criptovalute che, per il terzo mese consecutivo, hanno superato quelli di Bitcoin.

I guadagni derivanti dal mining di ETH, che sta alla base del funzionamento delle rete blockchain Ethereum, sono stati a luglio di $571. I guadagni realizzati dai miner destano ancora più stupore considerando che da tempo l’hashrate di Ethereum, al contrario di quello di Bitcoin, risulta in calo. Infatti, è arrivato a toccare 176mila GH/s a giugno, mentre alla fine di luglio 2018 esso si aggirava a ben 280mila GH/s.

Evidentemente, però, questi dati non tengono conto del fatto che Ethereum abbia fatto in poche settimane un balzo di oltre il 60%, dopo che i cali di inizio anno avevano portato le quotazioni sotto i $1.000. 

Tutto ciò alla vigilia del nuovo aggiornamento, Merge, che determinerà un cambio del sistema di validazione dal Proof of Work al Proof of Stake. Il Merge sta provocando comunque una rapida migrazione dei miner verso Ethereum Classic, che sta beneficiando da settimane di rialzi a due cifre.

Questo fork di Ethereum manterrà, infatti, il sistema del PoW, e anche Buterin stesso ne ha parlato in termini positivi alla conferenza di Parigi:

“È una comunità molto accogliente.Se ti piace la prova del lavoro, dovresti usare Ethereum Classic, è una catena assolutamente fine.”

Il confronto con la redditività derivante dal Bitcoin mining

Le entrate di Ethereum sono risultate comunque in leggero calo rispetto a quelle di giugno, mentre quelle di Bitcoin sono risultate in aumento.

Secondo alcuni esperti, l’uscita di Merge, prevista per il 19 settembre, non determinerà la fine del mining e delle aziende che realizzano questa attività, assai dispendiosa dal punto di vista energetico, ma solo una migrazione verso lo staking di monete, che secondo alcuni calcoli dovrebbe avere rendimenti superiori al 10%.

Daniel Hwang, responsabile dei protocolli di Stakefish, uno dei principali pool di staking, ha affermato:

“La transizione dal mining allo staking richiede sviluppo aziendale, servizio clienti, comunicazione con sviluppatori principali, team clienti, software, ridondanza”.

Anche il più grande pool di mining di Ethereum, EtherMine, sta passando da alcune settimane a cambiare il suo modello di business verso lo staking di criptovalute Ethereum. La società ha appena lanciato una versione beta di EtherMine Staking, un servizio appunto specializzato nello staking pool.

Il problema allora si porrà solo per i miner singoli, che non avranno più rendite e dovranno vendere le loro macchine, magari proprio alle mining pool, per passare allo staking o trasferirsi verso altre criptovalute. 

Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo Cacioppoli
Vincenzo è genovese di nascita ma milanese di adozione. E' laureato in scienze politiche. E' un giornalista, blogger, scrittore, esperto di marketing e digital advertising. Dopo una lunga esperienza nel marketing tradizionale, comincia attività con il web e il digital advertising nel 2011 fondando una società Le enfants. Da sempre appassionato di web e innovazione, nel 2018 approfondisce le tematiche legate alla blockchain e alle criptovalute. Trader indipendente in criptovalute dal marzo 2018, collabora con aziende del settore come content marketing specialist. Nel suo blog. mediateccando.blogspot.com, da tempo si occupa soprattutto di blockchain, che considera come la più grande innovazione tecnologia dopo Internet. A novembre è prevista l'uscita del suo primo libro sulla blockchain e il fintech.
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