Solana Foundation, dopo alcuni mesi difficili sui mercati per Solana, ha rilasciato l’ultimo rapporto sullo stato di salute della blockchain, da molti considerata come l’Ethereum killer.
Summary
Lo stato di salute della blockchain, un report della Solana Foundation
Solana Foundation ha preparato il report per valutare lo stato di salute della rete che in questi ultimi due anni ha avuto una vera e propria esplosione, fermatasi improvvisamente nel 2022, quando Solana ha perso circa il 79% del suo valore.
Così inizia il lungo report:
“La rete Solana è formata da un insieme di individui ed entità che scelgono di eseguire il software di convalida Solana. Chiunque nel mondo può visualizzare, scaricare, modificare il codice sorgente del validatore ed eseguire il software per partecipare al funzionamento e alla sicurezza della rete. Non esiste un’unica entità che controlli come funziona la rete o quali tipi di applicazioni o servizi possono essere creati o utilizzati sulla rete. In questo modo, Solana è “permissionless”, il che significa che nessuno ha bisogno del permesso di nessuno per partecipare, sviluppare, estendere o utilizzare la rete.”
Il report pone l’attenzione sulla vasta rete di validatori, composta da 3.400 persone sparse in tutto il mondo. I nodi della rete sono divisi in due principali categorie: nodi di consenso e i nodi RPC.
I nodi di consenso sono centrali per il funzionamento della rete fornendo due funzioni essenziali: creare e proporre nuovi blocchi al resto della rete e votare sulla validità dei nuovi blocchi proposti da altri nodi della rete.
I nodi Remote Procedure Call (RPC) sono il gateway di un’applicazione per l’infrastruttura Solana. Gli operatori del nodo RPC possono offrire API, indicizzazione o altri servizi per fornire un’interfaccia conveniente per utenti e applicazioni alla rete principale di Solana.
La Solana Foundation spiega:
“La partecipazione su Solana è relativamente distribuita tra le ASN, senza che nessun sistema autonomo ospiti qualcosa vicino al 33,3% della partecipazione attiva”.
Analisi e risultati del report
Il report analizza la distribuzione geografica dei validatori della rete, dove risulta che a farla da padrone è la Germania con il 21%, seguita dagli USA con poco più del 20% e poi l’Irlanda con il 9,5% dei validatori.
Nel report viene anche inserita la distribuzione geografica della rete blockchain concorrente, Ethereum, dove la classifica si ribalta rispetto a Solana. In questo caso, infatti, come primo Paese, troviamo gli Stati Uniti con il 45,2% dei miner (o validatori), seguiti dalla Germania con il 12,1%
Per quanto riguarda lo stato attuale della rete di validatori della blockchain di Solana, la fondazione ha monitorato più della metà dei validatori, per l’esattezza 1.915.
Il report continua poi spiegando:
“La partecipazione a Solana è relativamente distribuita tra le ASN, senza un sistema autonomo che possa ospitare qualcosa vicino al 33,3% della partecipazione attiva. La Fondazione Solana continua a farlo
monitorare questa distribuzione su data center privati e incoraggia gli utenti a continuare a distribuire la propria partecipazione a un insieme più ampio di data center”.
La Solana Foundation ha verificato poi che sui 1.915 validatori oggetto dell’analisi, 1.688 (88,14%) sono gestiti da entità indipendenti. Il restante 12% circa potrebbe anche essere indipendente l’uno dall’altro, ma questo aspetto non è stato verificato dal report della fondazione.