Non tutti lo sapranno, ma nel 2020 è stato creato un fork di Bitcoin il cui algoritmo di consenso è basato sul PoS.
Summary
La relazione tra il fork PoS di Bitcoin e il Merge di Ethereum
Considerato il Merge, avvenuto ieri con successo, la domanda appare spontanea. Quello che in molti si stanno chiedendo, infatti, è se l’evoluzione del prezzo di Bitcoin PoS (BPS) può essere una buona guida per determinare il futuro di Ethereum.
Question: is bitcoin PoS (forked in 2020: https://t.co/txg3TSpm2v) price development good guidance for the future price of today's ethereum PoS fork? Yes, no, why? pic.twitter.com/OHgyglLk0p
— PlanB (@100trillionUSD) September 15, 2022
Facendo giusto un piccolo passo indietro, nel 2020, un gruppo di sviluppatori ha creato un fork della rete Bitcoin, cambiando, però, il suo meccanismo di consenso originale.
Sul sito web ufficiale lo definiscono come:
“La prossima evoluzione delle tecnologia Bitcoin. La visione di Satoshi reinventata”.
Andando poi ad osservare il grafico del prezzo del token nativo del protocollo, non sembra che il progetto abbia avuto successo finora. Anzi, tutto il contrario.

Basta poi guardare il valore del volume giornaliero, pari a $86 al momento della scrittura, per capire che l’idea non è stata nè apprezzata, nè accettata dalla community.
Le principali differenze tra Bitcoin ed Ethereum
E sta proprio qui la differenza con il Merge di Ethereum, un aggiornamento che è stato atteso da tutti. Considerata la grandezza dell’ecosistema e il potenziale dei suoi sviluppi futuri, il passaggio al PoS è stato determinante nel creare un ambiente più sostenibile e soprattutto, più efficiente dal punto di vista della scalabilità.
I suoi effetti positivi non saranno immediati, ma visibili su un orizzonte temporale di lungo termine.
Inoltre, l’ecosistema Bitcoin non è per niente comparabile con quello di Ethereum, data la natura delle due blockchain e l’obiettivo secondo il quale sono state create.
Il primo si presenta come la rivoluzione dei sistemi di pagamento, il cui punto di forza risiede nello sviluppo del Lightning Network, layer 2 di Bitcoin.
La seconda, invece, nasce come la prima blockchain programmabile, il cui potenziale si basa proprio nell’ambiente di creazione degli smart contract. Da qui, la necessità di poter fare affidamento su un ecosistema più efficiente e scalabile, spianando la strada per un futuro Web3 più solido e sostenibile.
Quindi, il trend del valore di BPS non può essere una buona stima dell’evoluzione futura del successo di ETH con l’introduzione del PoS.
La visione e i tweet di PlanB
Appare curiosa la serie di tweet postati ieri dall’account PlanB, famoso per aver creato il modello stock-to-flow per la previsione del prezzo di BTC.
C’è da dire che le sue parole non sono state frutto dell’immaginazione, ma basate su analisi e numeri reali. Anche se appare evidente l’influenza e la visione di un massimalista Bitcoin, vanno, comunque, considerate in maniera oggettiva. Al di là delle preferenze e della “fazione” di cui si fa parte, bisogna essere in grado di considerare tutti i lati della medaglia.
Circa due ore prima della domanda sul prezzo di BitcoinPoS, era stato pubblicato un altro tweet, il primo di questa serie:
Ethereum forked from PoW (energy) to PoS (trust/politics/fiat) today.
Next: some idiot will fork #bitcoin from PoW to PoS .. because climate 🤡
— PlanB (@100trillionUSD) September 15, 2022
Appare evidente questa sorta di accanimento verso la transizione al Proof of Stake di Ethereum e i motivi per cui è stata effettuata.
Le sue parole, infatti, in qualche modo mettono in cattiva luce il discorso dell’impatto ambientale, il quale non è del tutto marginale. Si ricordi che il fabbisogno energetico della rete di Ethereum ora, grazie all’abbandono del PoW, è stato ridotto di oltre il 99,9%.
Qualche ora dopo, nel pomeriggio, PlanB ha continuato a rafforzare la sua idea con il seguente tweet:
This is what governments, regulators, MSM and many ESG investors fail to understand:
– bitcoin/PoW can go CARBON NEGATIVE
– PoS can not do that https://t.co/bwuTM05DOR— PlanB (@100trillionUSD) September 15, 2022
L’affermazione che fa è un po’ forte, visto che l’impatto ambientale è stato uno dei maggiori punti di forza nel promuovere la transizione di Ethereum da PoW a PoS.
Infatti, ci tiene a precisare che in un futuro non troppo lontano Bitcoin potrebbe diventare addirittura Carbon Negative. Al contrario, tutti i sistemi PoS, anche se molto meno energivori, non potranno mai raggiungere questo traguardo, data la loro natura tecnica.