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Si è dimesso il CEO di Kraken

Jesse Powell, ormai ex CEO di Kraken, la fondò nel 2011, quando c’erano pochissimi exchange crypto disponibili sul mercato. 

Jesse Powell si è dimesso da CEO di Kraken

In precedenza aveva lavorato per Mt.Gox, ovvero il più grande ed importante exchange crypto dell’epoca, dove aveva potuto confrontarsi in particolari con i problemi alla sicurezza. Mt.Gox fu poi costretto a chiudere nel 2014 proprio per problemi di sicurezza, mentre l’exchange di Kraken divenne pubblico nel 2013. 

Stando ai dati di CoinGecko, sebbene Kraken ad oggi sia in assoluto uno degli exchange più sicuri, non risulta essere tra i primi 20 al mondo per volumi di scambio, perchè negli ultimi anni è stato superato da questo punto di vista da molti altri exchange. Per volumi supera di poco Binance.US, ovvero l’exchange di Binance per il mercato statunitense. 

Come un po’ tutti gli exchange, nel bear market del 2022 ha perso volumi rispetto alla bullrun del 2021, tanto che dai circa 2 miliardi di dollari giornalieri è sceso a poco più di mezzo miliardo. Il picco però c’è stato durante il crollo di metà maggio 2022 quando ha sfiorato i 3,4 miliardi di dollari di volume di scambio giornaliero. 

La decisione di Powell sembra essere personale

Infatti durante un’intervista a Fortune ha dichiarato che si era stancato delle lunghe ore di lavoro, della sua vita quotidiana e degli obblighi derivanti dalla gestione della società.

Infatti lascia solo la carica di CEO, mentre manterrà quella di presidente e rimarrà il maggior azionista della società. Gli subentra l’attuale COO (Chief Operating Officer), Dave Ripley, in Kraken ormai da molti anni. 

Si tratterà pertanto di un avvicendamento al vertice in continuità rispetto a ciò che è sempre stato Kraken, e Powell probabilmente si prenderà un po’ di riposo. 

Da notare che Powell nel corso degli anni si è attirato diverse critiche per alcune sue esternazioni controcorrente ed anticonformiste. Non si sa se questo atteggiamento di sfida di Jesse Powell nei confronti della società abbia causato problemi a Kraken, quindi è difficile sapere se possa aver avuto un ruolo anche nella decisione di dimettersi da CEO. 

Kraken un tempo era uno dei grandi nomi del panorama crypto statunitense, e mondiale, superato forse solo da Coinbase, ma nel corso degli anni sono emersi in USA nuovi potenti concorrenti che hanno rosicchiato quote di mercato importanti all’exchange di San Francisco. In particolare FTX che ormai ha anche raggiunto e superato Coinbase. 

A parte l’inevitabile crollo dei volumi causato dal bear market, per Kraken non si è trattato affatto di un declino, ma semplicemente del sorpasso da parte di alcune realtà più aggressive e supportate da maggiori finanziamenti. 

Powell e Ripley comunque hanno dichiarato che l’attività di Kraken sta prosperando, tanto che la società avrebbe accumulato molto cash durante la bullrun dell’anno scorso. Questo cash le consentirà di superare l’attuale momento difficile.

Rimane pertanto plausibile che la motivazione dietro l’abbandono di Powell sia esclusivamente personale. Dopo undici anni di duro lavoro è in effetti immaginabile che abbia avuto voglia di mollare un po’. 

Infatti a Fortune dichiara che vuole dedicare più tempo a cose che lo divertono di più, come ad esempio la promozione dell’exchange e del settore, confermando che non vede l’ora di recuperare ciò a cui ha dovuto rinunciare in questi 11 anni. 

Inoltre non avendo più limitazioni in quanto CEO di una società in vista, adesso Powell potrà anche tornare alle sue esternazioni forti ed anticonformiste sul suo profilo Twitter, senza ogni volta dover temere impatti negativi sulla società. 

Se da un lato negli ultimi anni la sua vena polemica sembrava essersi di molto attenuata, dall’altro potrebbe riaccendersi ora che non ha più ruoli operativi nella gestione di Kraken. 

Anzi, nel momento in cui dichiara di volersi dedicare alla promozione del settore, visto che per quanto riguarda Bitcoin è un idealista è lecito attendersi una certa ripresa della sua campagna di comunicazione aggressiva per difendere questa rivoluzione. 

Ad esempio a dicembre del 2020, quando stava partendo l’ultima grande bullrun, scrisse: 

“Sto cercando di prendere in prestito 100 trilioni di dollari per comprare bitcoin”. 

Aspettiamoci un Powell molto più combattivo sui social di quanto lo sia stato negli ultimi anni. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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