HomeNews dal MondoLa Sterlina britannica crolla ai minimi storici contro il dollaro

La Sterlina britannica crolla ai minimi storici contro il dollaro

Secondo Walid Koudmani, Chief Market Analyst di XTB (uno dei maggiori broker al mondo FX e CFD quotati in borsa), il crollo odierno della sterlina era partito già venerdì scorso, in seguito all’annuncio di nuove misure fiscali espansive e i più grandi tagli mai registrati da un governo inglese annunciati dalla neo premier Truss.

La direzione intrapresa dal 10 di Downing Street è quella finalizzata ad un forte stimolo della crescita economica. Tuttavia, il finanziamento di queste politiche e l’impatto che avranno sull’inflazione che rispetto a quella Europea è addirittura superiore preoccupano molto i sassoni e anche il resto della finanza globale.

Il cambio sterlina-dollaro (GBP/USD)

Il tasso di cambio della sterlina rispetto al dollaro americano, principale valuta di riserva nel mondo ha subito un flash crash oggi fino al 4,5% scendendo addirittura sotto al livello più basso dalla storia delle rilevazioni, ovvero 1,0350.

La valuta inglese perde su tutte le altre valute più importanti al mondo mostrandosi oggi il vero fanalino di coda di questo speciale club che sono le valute di riserva, un rimbalzo tuttavia c’è stato nei confronti dello Yuan giapponese verso il quale ha recuperato tutto il terreno perso da venerdì.

Tra le valute di riserva la sterlina britannica oggi è quella che ha dato il peggio di se come già detto sopra, quello che colpisce non è la sudditanza rispetto al dollaro americano verso il quale da settimane se non da mesi ormai tutte le principali valute straniere perdono terreno  ma il fatto che abbia perso terreno verso tutte le altre valute (salvo un relief rally verso alcune specie in asia).

L’andamento della sterlina è preoccupante e potrebbe rivelarsi un presagio di ciò che aspetta la valuta, gli investitori in particolare i trader valutano valute più solide anche per l’incertezza che la Bank of England e il governo hanno trasmesso in seguito del recente aumento dei tassi di 50 punti base che dai più è stato etichettato come insufficente per arginare il problema inflazione viste anche le politiche espansive.

Il cambio di corona genera incertezza nel Regno Unito

A seguito dei numerosi cambiamenti che hanno colpito gioco forza il Regno di Re Carlo III, in ordine la sostituzione al timone del governo di Boris Johnson con Liz Truss e poco più di due settimane fa della compianta Regina Elisabetta II con il figlio Re Carlo III, hanno creato il perfetto clima di incertezza che raffredda gli investimenti in suolo britannico a causa di una vision ancora poco nitida che la famiglia reale inglese e il governo adotteranno.

Il primo banco di prova era proprio la riunione che ha sancito il rialzo dei tassi di 50 punti base che è parsa agli investitori come un’occasione mancata per dare un segnale forte alla lotta al costo della vita. A parole il governo inglese si dice pronto a fare insieme alla Bank of England tutto il necessario e quanto il loro potere per combattere l’inflazione e rilanciare i consumi.

Sebbene politiche espansive e lotta all’inflazione non vadano propriamente di pari passo, la prima cosa fatta dal governo conservatore di Truss è proprio una serie di norme che mirano a rimettere in moto i consumi nonostante un’inflazione a due cifre.

La cosa ha inevitabilmente contribuito a colpire la sterlina inglese che tra venerdì ed oggi ha vissuto il suo periodo peggiore raggiungendo perfino i minimi storici.

George Michael Belardinelli
George Michael Belardinelli
Ex Corporate manager presso Carifac Spa e successivamente Veneto Banca Scpa, blogger e Rhumière, negli anni si appassiona alla filosofia e alle opportunità che l'innovazione e i mezzi di comunicazione ci mettono a disposizione, in fissa con il metaverso e la realtà aumentata
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