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Nel 2023 torna l’ottimismo: il crypto crash sta finendo?

Il crypto crash del 2022 sembra essere ormai alle spalle, tanto che in questo inizio del 2023 sembra sia tornato l’ottimismo sui mercati crypto. 

Lo rivela in particolar modo il Crypto Fear & Greed Index, ovvero l’indice che misura il grado di paura o avidità sui mercati crypto. 

Ottimismo e speranza nel 2023 dopo il crypto crash del 2022

A novembre del 2021 il Crypto Fear & Greed Index aveva valori decisamente elevati, a causa di un eccesso di entusiasmo dovuto alla bolla speculativa in atto. 

Come si può però osservare dal suo grafico, si tratta di un indice molto volatile, tanto che dagli 84 punti del 9 novembre si passò ai 16 punti dell’11 dicembre. 

Va ricordato che il valore di questo indice oscilla tra 0 e 100, con 0 che significa massima paura, e 100 che significa massima avidità. Quindi il valore di riferimento è 50, ovvero perfetta neutralità tra paura ed avidità. 

Dopo il picco massimo assoluto del 10 novembre 2021 ad oltre 69.000$, il prezzo di Bitcoin già il 16 novembre iniziò a scendere, tanto che il 4 dicembre tornò sotto i 43.000$. Bastò questa discesa a far precipitare il valore del Crypto Fear & Greed Index. 

Non deve pertanto stupire che l’11 febbraio 2022 fosse tornato neutrale (50 punti), e nemmeno che il 28 marzo fosse addirittura arrivato in zona avidità, a quota 60. Si tratta di un indice che misura proprio il sentiment del momento, senza prendere in considerazione quello passato, e si sa che il sentiment sui mercati crypto può variare molto, e molto velocemente. 

Tuttavia, ad aprile scese sotto i 40 punti, e con l’implosione dell’ecosistema Terra/Luna ed il fallimento di Celsius scese anche a quota 6 a giugno.

Da notare come sia stata questa, e non quella di novembre, la quota minima toccata durante il crypto crash del 2022, nonostante ad esempio il prezzo minimo annuale di Bitcoin di 15.500$ fu toccato a novembre. 

Quindi questo indice non misura l’andamento del prezzo, ma le variazioni del sentiment generate dalle variazioni di prezzo. Infatti a novembre, nonostante il fallimento di FTX, il Crypto Fear & Greed Index non scese mai sotto i 20 punti. 

In altre parole il sentiment dei mercati crypto a giugno 2022 era ben peggiore rispetto a quello di novembre 2022, forse anche perché il crollo dei prezzi di  novembre fu minore, in percentuale, rispetto a quello di maggio e giugno. 

Se si escludono due brevi momenti, ad agosto ed a inizio novembre, dopo l’implosione di Terra/Luna il Crypto Fear & Greed Index nel corso 2022 non è mai risalito abbondantemente sopra i 30 punti. 

Il ritorno dell’ottimismo nel 2023

La svolta c’è stata a partire da metà gennaio, quando il prezzo di Bitcoin tornò a 21.000$. 

Da notare che prima del crollo dovuto al fallimento di FTX, il prezzo di Bitcoin era proprio a 21.000$, quota non più raggiunta fino a metà gennaio 2023. 

In altri termini non appena il prezzo di BTC ha recuperato tutte le perdite accumulate a novembre, il Crypto Fear & Greed Index è ritornato in zona neutrale, dopo sei mesi passati molto sotto la soglia dei 50 punti. 

Fin qui non sembrerebbe esserci nulla di strano o interessante, perché queste sono dinamiche in realtà frequenti sui mercati crypto. 

Ma a fine gennaio, in modo a dire il vero decisamente inaspettato, l’indice è salito anche a quota 60 punti, ovvero in zona avidità. 

In effetti la risalita del prezzo di BTC non si è fermata a metà gennaio a quota 21.000$, ma è proseguita fino ad inizio febbraio quando arrivò a sfiorare i 25.000$, prima di ridiscendere momentaneamente sotto i 22.000$. 

È piuttosto evidente che un tale scenario rivela la diffusione di un certo ottimismo nella seconda metà di gennaio 2023 sui mercati crypto, tanto che nemmeno la discesa sotto i 22.000$ nella prima metà di febbraio ha riportato l’indice ai livelli precedenti. Il punto più basso sono stati i 48 punti toccati il 10 ed il 13 di febbraio, ovvero una quota superiore a quella di 40 punti toccata il 6 novembre 2022, con prezzi di Bitcoin molto simili. 

In altre parole quello che è accaduto in due settimane a gennaio 2023 è stato in grado di generare maggiore entusiasmo rispetto a quanto accaduto in un mese e mezzo da fine settembre ad inizio novembre 2022. Probabilmente è stata proprio la velocità con cui è cresciuto il prezzo di Bitcoin a gennaio a generare questo entusiasmo. 

Il crypto crash è finito? 

Alla luce di questi dati sembra assolutamente possibile affermare che il crypto crash del 2022 sia finito, sebbene ciò non significhi che non possa avvenirne un altro nel corso del 2023. 

C’è stato un percorso di discesa, iniziato già il 16 novembre 2021 e terminato il 10 novembre 2022, a cui sono seguiti più o meno due mesi di lateralizzazione. Terminata questa fase di lateralizzazione c’è stato un vero e proprio rimbalzo che ha messo fine al percorso discendente del 2022. 

Il 2023 pertanto è iniziato con una chiara iniezione di ottimismo sui mercati crypto, anche se ciò non è affatto sufficiente ad impedire eventuali nuovi crolli. 

Tuttavia ormai da quasi una settimana il Crypto Fear & Greed Index è tornato vicino a quota 60, ovvero in zona avidità, e ciò evidenzia come in questo momento sui mercati crypto non vi sia la paura di un imminente nuovo crash a breve. 

È importante però tenere presente che questo indice, essendo basato sulla rilevazione del sentiment, non risulta affatto utile per fare previsioni, perché il sentiment è così volatile che può cambiare completamente da un momento all’altro. In altre parole non è affatto detto che l’ottimismo che domina sui mercati crypto in questo momento sia ben riposto. 

Detto questo, non sono pochi gli analisti che ipotizzano che il prezzo di Bitcoin abbia ancora la forza per spingersi addirittura fino a 30.000$, ma molto dipende dalla situazione macro che potrebbe evolvere in modo negativo e far invertire questo trend. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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