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Web 3.0 in Italia: il 2022 è stato l’anno della svolta dell’extended reality (XR)

In Italia è esploso l’interesse da parte delle aziende nel Web 3.0, con particolare attenzione nei progetti di extended reality (XR). 

Il Politecnico di Milano ha identificato ben 231 progetti XR attivi nel Bel Paese dal 2020 ad oggi. 

Web 3.0 in Italia: 231 progetti di Extended Reality (XR) dal 2020 ad oggi

Secondo quanto riportato dalla prima ricerca dell’Osservatorio Realtà Aumentata & Metaverso del Politecnico di Milano, in Italia è esploso l’interesse delle aziende nel Web 3.0. 

Al convegno “Extended reality: prende forma il metaverso”, è stato rivelato come nel Bel Paese, dal 2020 ad oggi, sono nati ben 231 nuovi progetti di XR (o extended reality).

Sono chiamati così, in quanto si pensa che il metaverso vero e proprio non è stato ancora del tutto definito. 

E infatti, sono presenti 212 diversi mondi virtuali, ma non essendo ancora interoperabili tra loro, non è possibile definirli “metaverso”. Al momento, si contano 445 progetti a livello internazionale nei diversi mondi, con sperimentazioni in particolare nel Retail (37%) e nell’Entertainment (27%).

A tal proposito, Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio Realtà Aumentata & Metaverso ha detto:

“Il metaverso rappresenta la prossima grande evoluzione dell’interazione online, attraverso spazi virtuali interconnessi in cui gli utenti interagiscono tramite avatar. 

Un universo digitale che però oggi ancora non esiste: attualmente sono presenti diversi mondi popolati da centinaia di milioni di utenti a livello globale, ma senza una piena interoperabilità tra essi. 

Nonostante il metaverso non sia ancora pienamente realizzato, negli ultimi due anni le aziende hanno dimostrato forte interesse, testando il loro ingresso nei mondi virtuali per comprendere le opportunità di business sia nella relazione con il consumatore e con le altre aziende sia nel supporto ai propri dipendenti”.

Web 3.0 in Italia: c’è bisogno di interoperabilità per parlare di metaverso

Durante il convegno si è sottolineato l’importanza dell’interoperabilità delle diverse tecnologie utilizzate per creare i diversi progetti o mondi virtuali.  

A tal proposito, Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Realtà Aumentata & Metaverso, ha detto: 

“Per dare forma al metaverso, rendendolo una realtà sempre più completa, coinvolgente e capace di creare valore per tutti gli attori servirà la collaborazione di sviluppatori, aziende, istituzioni e anche degli utenti. 

Occorrerà definire standard condivisi per rendere i mondi virtuali interoperabili attraverso il Web3 e le tecnologie blockchain, migliorare la user experience sia dei mondi virtuali (in termini di qualità grafica, fluidità dei movimenti e modalità di interazione tra gli utenti) sia dei device di accesso, sviluppare una regolamentazione su data collection e privacy, oggi totalmente assente, e, non da ultimo, popolare i diversi mondi, abituando gli utenti a usare frequentemente questa nuova modalità di navigazione e dando loro la possibilità di fruire di contenuti, servizi ed esperienze di valore”.

Questo significa che nonostante l’esplosione di interesse da parte delle aziende italiane, è necessario ancora capire come far interagire questi mondi tra loro.

Non solo, in Italia sono stati stimati circa 1,4 milioni di italiani che accedono ai mondi virtuali e, per oltre metà di questi, i principali mondi sono Fortnite e Minecraft, utilizzati soprattutto per giocare o socializzare. 

Il divieto di ChatGPT nel Bel Paese

Mentre il Web 3.0 in Italia avanza, l’Intelligenza Artificiale (AI), invece, subisce uno stop. E infatti, a fine marzo scorso, l’Italia si è imposta nei confronti di ChatGPT.

In pratica, il Garante della privacy ha bloccato il chatbot in quanto non stava rispettando appunto la disciplina italiana in materia di privacy. 

La limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani è stata imposta a OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce ChatGPT. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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