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Coinbase: COIN fa +2,2% ma c’è pressione sul servizio di staking del crypto-exchange

Le azioni di Coinbase, COIN, hanno registrato un +2,2%, ma il crypto-exchange è in lotta per proteggere il suo programma di staking, già limitato in quattro Stati degli USA. 

Coinbase e le performance di COIN nonostante i problemi del crypto-exchange con lo staking

Le azioni di Coinbase (COIN) hanno appena registrato un pump nelle ultime 24 ore del +2,2%, portando il prezzo a quota 94,76$. 

Si tratta di una vera performance se si pensa che solo il mese scorso, COIN valeva 71,55$. In pratica, nell’ultimo mese di luglio, COIN ha registrato un +32% del suo prezzo. 

In questo stesso mese, però, la piattaforma crypto è stata messa sotto pressione dalla Securities and Exchange Commission (o SEC) degli USA, a causa del suo programma di staking che pare non sia a norma di legge. 

Nello specifico, sono ben 10 Stati negli USA che hanno avviato un procedimento contro Coinbase, di cui quattro Stati hanno anche emesso ordini preliminari che richiedono alla società di limitare i servizi di staking sui loro territori. 

Dunque, gli utenti di California, New Jersey, South Carolina e Wisconsin non potranno più accedere ai servizi di staking di Coinbase, che consentono ai clienti di impegnare temporaneamente le loro criptovalute per guadagnare ulteriori token.  

A tal proposito, Coinbase ha detto che lavorerà per opporsi alle accuse come segue: 

“Lo staking è una parte fondamentale per garantire il funzionamento della criptoeconomia per centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo. I servizi di staking sono solo una parte dell’attuale attività di Coinbase. Ma poiché lo staking è così fondamentale per l’industria delle criptovalute, Coinbase si impegna a proteggere l’accesso allo staking per tutti”.

Coinbase: come procede il programma di staking del crypto-exchange?

Il programma chiamato Earn di Coinbase offre lo staking per 90 asset digitali, tra cui ether, solana, cardano, polkadot e cosmos. Il programma Earn offre rendimenti fino al 10%, pagati in token nativi delle reti.

Secondo i dati riportati da Forbes, pare che alla fine del secondo trimestre, il valore cumulativo di tutti gli asset in staking era di 68 miliardi di dollari, con un aumento del 61% rispetto al trimestre precedente. 

Non solo, anche i premi annualizzati degli staking hanno raggiunto i 5 miliardi di dollari, con un aumento del 66% rispetto al primo trimestre. Il liquid staking, una recente struttura che consente agli investitori di continuare a utilizzare i loro token in altri modi mentre sono in staking, rappresenta una percentuale sempre maggiore del mercato. 

Si tratta del 44% dei 45 miliardi di dollari di valore totale bloccato (o TVL) di ETH in tutte le offerte di finanza decentralizzata (DeFi).

Inoltre, si può dire che oltre alle commissioni di trading, lo staking è uno dei principali flussi di entrate di Coinbase. Nel primo trimestre, lo staking ha generato 73,7 milioni di dollari, il 9,5% delle entrate di Coinbase. 

Questo dato è superiore a quello del servizio di custodia istituzionale di Coinbase, Coinbase Custody, che rappresenta solo il 2,2% delle entrate totali.

L’annuncio della chiusura del programma Borrow

Se da un lato Coinbase si impegna per sostenere e proteggere il suo programma di staking, dall’altro invece, il crypto-exchange ha annunciato la chiusura totale del servizio Borrow. 

Nello specifico, il crypto-exchange aveva già sospeso l’erogazione dei nuovi prestiti a maggio, ed entro il 20 novembre ha deciso che vengano estinti tutti.

Tale programma era dedicato ai clienti retail e consentiva loro di ottenere prestiti dando come garanzia Bitcoin (BTC). 

È probabile che questo servizio non abbia riscosso molto successo, ecco forse la motivazione che ha spinto Coinbase a volerlo chiudere del tutto. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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