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CoinGecko aggiunge la categoria di token: “Presunti Security SEC”

CoinGecko, la piattaforma di dati aggregati sulle crypto, ha aggiunto una nuova categoria di token: “Presunti Security SEC”. Si tratta di tutti quei token che la Securities and Exchange Commission degli USA sta considerando come titoli (o security). 

CoinGecko e la nuova categoria di token: “Presunti Security SEC”

CoinGecko, la piattaforma indipendente di dati aggregati sulle crypto, ha lanciato una nuova categoria di token: “Presunti Security SEC”. 

In pratica, si tratta di un nuovo indice che tiene traccia delle maggiori crypto che la Securities and Exchange Commission (o SEC) degli Stati Uniti, considera come titoli (o security). 

Anche qui, la classifica delle crypto presunte security va in base alla capitalizzazione di mercato. Al momento della scrittura, infatti, ci sono Binance Coin (BNB), Cardano (ADA), Solana (SOL) sul podio. 

In generale, poi, CoinGecko mostra il totale market cap di questa categoria, e gli aumenti/diminuzione di volume nelle ultime 24 ore. 

E infatti, sotto l’occhio della SEC ci sono dunque oltre 91 miliardi di dollari di market cap crypto, in aumento totale dell’8,2% rispetto a ieri. 


Inoltre, ad oggi, la lista totale conta ben 48 crypto che, secondo l’indice di CoinGecko, potrebbero essere delle security.

CoinGecko e i Security Token: la piattaforma di dati vuole essere aggiornata

Questa decisione di CoinGecko, riflette quanto sia diventata importante la questione dei security token non solo per la SEC degli USA, ma per l’intero mercato. 

Con security token, infatti, si intende un prodotto finanziario da cui gli investitori si aspettano un ritorno finanziario, legato soprattutto all’andamento della società che li emette. 

E infatti, dopo le accuse ai colossi crypto-exchange di Binance e Coinbase di inizio estate, la SEC degli USA aveva iniziato a fare sul serio con le disposizioni di registrazione. Non a caso, l’ente regolatore aveva già predisposto una lista di token definendoli come security, portando in causa i due colossi per la vendita di questi titoli non autorizzati. 

Nella lista c’era già SOL, ADA, MATIC, FIL, SAND, AXS, CHZ, FLOW, ICP, NEAR, VGX, DASH e NEXO. 

La conseguenza è che molti exchange di criptovalute come Robinhood, hanno dovuto rivedere la loro offerta, per non essere coinvolti anche loro nelle grinfie della SEC. 

A tal proposito, di recente, Coinbase ha espresso che presenterà un’ordinanza in tribunale per respingere completamente la causa intentata contro di lei dalla SEC, e cioè un’archiviazione totale del caso. 

Nella lista non c’è XRP

Riguardando la lista di “presunte security SEC” di CoinGecko, è facile notare come Ripple (XRP) non sia presente. 

E infatti, il 13 luglio 2023, l’infinita causa di Ripple vs. SEC è finita con la decisione del giudice distrettuale Analisa Torres che ha affermato che XRP non è una security. 

Questa sentenza sembrava fosse la rivoluzione dell’intero settore crypto, e invece è stata solo una piccola vittoria. 
A tal proposito, anche il prezzo di XRP che era schizzato da 0,47$ a 0,81$ nel giorno della sentenza, trascinando in bull run anche le altre crypto principali, sembra non stia reggendo. Al momento della scrittura la crypto vincitrice contro la SEC, XRP, vale 0,61$.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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