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Azioni GameStop: un giudice dà ragione a Robinhood

La piattaforma di trading Robinhood ha avuto diversi problemi con le azioni GameStop. 

Tutto è iniziato a gennaio 2021, in piena bull run, quando aiutò migliaia di speculatori dilettanti a far alzare artificialmente il prezzo di quelle azioni. 

Robinhood non fu la causa del problema, ma di fatto aiutò involontariamente il gonfiarsi della bolla. 

La bolla sulle azioni di GameStop e il caso Robinhood

Ad inizio gennaio 2021 il prezzo delle azioni GameStop era inferiore ai 5$. 

Nel giro di solamente venti giorni era schizzato ad oltre 120$, stabilendo il nuovo record storico. 

In precedenza, infatti, il prezzo massimo mai raggiunto erano stati i 16$ a dicembre del 2007, e da gennaio 2014 si era innescato un lungo periodo di calo terminato sotto i 5$ ad inizio 2021. 

A febbraio 2021 il prezzo era crollato sotto i 10$, anche se poi nel corso dei mesi seguenti si era riportato sopra gli 85$. 

La bolla è poi definitivamente esplosa a partire da giugno dello stesso anno, con il ritorno prima a 30$ e poi anche sotto i 20$. 

Nel corso del 2023 il prezzo sembra essersi stabilizzato più o meno attorno ai 20$, ovvero una cifra superiore a quella del picco del 2007, e ancora di molto superiore ai 5$ da cui è partita l’ultima grande bullrun. 

Già a febbraio del 2021 Robinhood fu chiamata a testimoniare presso la Commissione per i servizi finanziari della Camera del Congresso USA su questa bolla, onde stabilire quale fosse stato il suo ruolo. 

A ciò va aggiunto che il prezzo attuale delle azioni GameStop potrebbe comunque essere ancora alto, e non è impensabile che possa tornare a quei 10$ toccati a febbraio 2021 durante la prima fase di scoppio della bolla. 

Le accuse a Robinhood 

A luglio del medesimo anno (2021), l’autorità statunitense che regola i servizi finanziari (FINRA) multò Robinhood per quasi 70 milioni di dollari per una serie di negligenze in merito alla tutela dei suoi utenti. 

Sebbene nelle motivazioni a supporto di tale sanzione non venne espressamente menzionato il caso Gamestop, è molto probabile che abbia avuto un qualche tipo di ruolo in questa vicenda. 

Il punto sono proprio le conseguenze sugli investimenti o le speculazioni degli utenti del comportamento tenuto dalla piattaforma, dato che in molti hanno perso denaro. 

Infatti nel settembre del 2021 16 investitori hanno intrapreso un’azione legale collettiva contro la piattaforma di trading, sostenendo che Robinhood impedì loro di acquistare meme stock a gennaio 2021, mentre gli hedge fund furono liquidati. 

In questo caso specifico quindi l’accusa è quella di aver impedito l’acquisto di azioni Gamestop proprio mentre era in atto la campagna di acquisto organizzata soprattutto via Reddit per far alzare il prezzo così da liquidare le posizioni shortiste degli hedge fund. 

L’accusa era quella di aver manipolato il mercato

A dire il vero, però, la decisione di sospendere il trading era stata presa dalla piattaforma proprio a causa della forte manipolazione del mercato organizzata tramite Reddit. 

La vittoria di Robinhood 

Alla luce di tutto ciò non stupisce che alla fine la corte di appello abbia dato ragione proprio a Robinhood. 

Con la sentenza del giudice Britt Grant l’azione collettiva è stata di fatto archiviata, perchè secondo il giudice le argomentazioni dei querelanti mancavano di valore legale. 

Anzi, il giudice ha scritto nero su bianco che Robinhood aveva il diritto di fare esattamente quello che ha fatto, perché non era legalmente obbligato a proteggere gli investitori dalle eventuali perdite.

Il giudice ha anche ribadito che in casi come questi la piattaforma è legalmente autorizzata sia a limitare la capacità dei propri clienti di scambiarsi titoli che a rifiutarsi di eseguire transazioni. 

È un po’ come se il giudice Grant avesse affermato che le accuse dei querelanti siano false, perché non ha riscontrato nulla di illecito nell’operato della piattaforma in quello specifico contesto. 

In teoria i querelanti potrebbero appellarsi alla Corte Suprema, ma in questo momento sembra una strada difficilmente percorribile. 

In casi come questi è spesso molto più facile perdere che guadagnare, quindi non stupisce affatto che c’è chi ci abbia perso nel tentativo di sfruttare quella campagna di pump&dump. Infatti, anche se la campagna sia stata organizzata solo per generare il pump, in questi casi il successivo dump è praticamente inevitabile. 

Non deve nemmeno stupire che tentativi come questi vengano bloccati, o comunque limitati, perchè in genere servono a far guadagnare primariamente chi li organizza, quasi sempre a scapito di chi entra in un secondo momento.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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