Il crypto-exchange di OKX ha pubblicato il suo Proof-of-Reserve del mese di agosto, rivelando di avere un saldo da 10,4 miliardi di dollari. Il rapporto di riserva di OKX per Bitcoin è del 102%.
Summary
OKX: il crypto-exchange pubblica il suo decimo PoR mensile da 10,4 miliardi di dollari
OKX ha pubblicato il suo decimo rapporto relativo alla Proof-of-Reserve del mese di agosto 2023, rivelando di avere un saldo di 10,4 miliardi di dollari.
“In uscita dalla stampa. Siamo orgogliosi di pubblicare il nostro rapporto #ProofOfReserves di agosto 2023. Si tratta del nostro 10° rapporto mensile consecutivo che mostra rapporti di riserva ≥100% per 22 asset, tra cui $BTC, $ETH, $USDT e altri ancora!”
In pratica, il crypto-exchange sembra mantenere una copertura di 22 asset digitali, con un rapporto di riserva che supera il 100%.
E infatti, nel comunicato, OKX specifica che il rapporto di riserva per Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH) è del 102% ciascuno e per Tether (USDT) addirittura del 103%.
Le altre crypto incluse nella PoR di OKX sono poi USDC, XRP, DOGE, SOL, OKB, APT, DASH, DOT, ELF, EOS, ETC, FIL, LINK, LTC, OKT, PEOPLE, TON, TRX e UNI.
Questo di agosto risulta essere il decimo mese consecutivo che OKX risulta avere una copertura per tutte le 22 crypto.
OKX: la PoR del crypto-exchange e i due sondaggi su Twitter
Per commemorare il decimo suo PoR consecutivo, OKX ha lanciato due sondaggi su Twitter, con l’obiettivo di misurare il sentimento della comunità online riguardo all’importanza del PoR e della trasparenza.
Il primo sondaggio ha mostrato che l’84% degli intervistati afferma che i rapporti PoR mensili sono “un po’ importanti” o “molto importanti”.
Il risultato del secondo, invece, afferma che l’88% dichiara che la trasparenza è “un po’ importante” o “molto importante” nella scelta della piattaforma di criptovalute a cui affidarsi.
In pratica, tale sondaggio ha voluto coinvolgere la crypto-community per comprendere il loro punto di vista sulla questione PoR, che dal crollo di FTX di novembre 2022, è diventata quasi di fondamentale importanza per i CEX.
A tal proposito, Lennix Lai, Chief Commercial Officer di OKX Global, ha dichiarato:
“I dieci scatti mensili consecutivi del PoR di OKX hanno coinciso con un aumento del 38% degli asset in gestione su OKX, dimostrando che la nostra forte attenzione alla trasparenza sta risuonando con gli utenti.
Abbiamo chiesto alla nostra comunità quanto siano importanti per loro il PoR e la trasparenza delle borse e i risultati sono stati quelli attesi: gli utenti continuano a chiedere un PoR mensile e una maggiore trasparenza.
Noi di OKX prendiamo a cuore il feedback degli utenti e continueremo a investire in strumenti futuri per la sicurezza e la trasparenza, al fine di continuare a guadagnare la fiducia degli utenti”.
La dubbiosa PoR di Chainlink
Lo scorso giugno 2023, un report ha messo in dubbio la trasparenza della Chainlink PoR, e cioè la Proof-of-Reserve offerta dall’infrastruttura crypto Chainlink a progetti come TrueUSD e Paxos.
In pratica, la difficoltà sta nel riuscire a dimostrare la trasparenza della PoR, volendo integrare dati centralizzati in protocolli decentralizzati.
Ad esempio, nel caso della Chainlink PoR per PAXG, la stablecoin ancorata all’oro di Paxos, c’è, infatti, una promessa fatta agli utenti che confonde.
In pratica, gli oracoli di Chainlink consentiranno loro di verificare rapidamente sulla catena che i token PAXG sono pienamente supportati da lingotti d’oro, detenuti però fuori dalla catena nella custodia di Paxos.
Non solo, dei 16 operatori di nodi di terze parti che riportano riserve in oro di PAXG, ognuno di loro ottiene dati da Paxos stesso.
