Negli ultimi giorni la capitalizzazione di mercato della stablecoin di Tether ancorata al dollaro americano (USDT) è tornata leggermente a salire.
Invece, nel corso del mese di agosto aveva fatto registrare una leggera flessione.
Summary
Il calo di agosto della stablecoin Tether (USDT)
Ad inizio agosto la capitalizzazione di mercato di USDT era arrivata a sfiorare gli 83,9 miliardi di dollari.
Quel livello non era solo il maggiore del 2023, ma ha segnato anche il nuovo record massimo di tutti i tempi per la principale stablecoin.
A partire però già dalla fine della prima settimana del mese aveva iniziato a scendere un po’, probabilmente a causa della fase di stanca che stavano attraversando i mercati crypto.
Prendendo come riferimento il prezzo di Bitcoin, dal 24 luglio al 15 agosto è rimasto quasi costantemente attorno ai 29.000$.
Quello che però aveva stupito un po’ è il fatto che proprio appena dopo la metà del mese c’è stato un breve picco di volatilità, durato solo tre giorni, durante il quale il prezzo di BTC è sceso velocemente a 26.000$, ma nonostante ciò il calo della capitalizzazione di mercato di USDT è continuato.
A dire il vero un po’ sembra essersi mossa proprio durante quei giorni, ma non a sufficienza da invertire il trend.
Anche a fine mese, quando Bitcoin tornò improvvisamente sopra i 27.000$ per poi ridiscendere sotto i 26.000$ nel giro di due giorni, la capitalizzazione di mercato di USDT non era tornata a salire.
Il picco minimo di agosto si è toccato il 18 sotto gli 82,8 miliardi di dollari, e da lì in poi è rimasto sotto gli 82,9 miliardi fino a fine mese.
La ripresa di settembre
Con l’inizio di settembre però le cose sono cambiate.
Sebbene il prezzo di Bitcoin abbia continuato a non muoversi in modo significativo, la capitalizzazione di mercato di Tether prima è tornata sopra gli 82,9 miliardi di dollari, e sabato è tornata anche sopra gli 83 miliardi.
Come si può però facilmente notare, si tratta di variazioni minime, dato che il massimo storico di inizio agosto è stato di quasi 83,9 miliardi di dollari, e la discesa si è fermata poco sotto gli 82,8 miliardi. La capitalizzazione attuale è solo dell’1% inferiore al massimo storico di un mese fa.
In altre parole è ormai da più di quattro mesi che la capitalizzazione di mercato di USDT rimane costantemente sopra gli 82 miliardi di dollari, su livelli quasi mai visti in precedenza.
Il calo delle stablecoin
La stessa cosa invece non si può certo dire anche delle altre stablecoin.
Escludendo Binance USD (BUSD), che andrà inevitabilmente a scomparire nei prossimi mesi, le altre principali stablecoin sono USD Coin (USDC), DAI e TrueUSD (TUSD), con First Digital USD (FDUSD) in crescita grazie a Binance.
Da notare che la sola capitalizzazione di mercato di Tether è ampiamente superiore alla somma di tutte le altre stablecoin, che hanno quindi un ruolo minore sui mercati finanziari.
USDC capitalizza attualmente circa 26 miliardi di dollari, con DAI a 5,3 e TUSD a 3,2.
Addirittura FDUSD capitalizza meno di 0,4 miliardi di dollari, e la nuova stablecoin di PayPal (PYUSD) non supera gli 0,05 (capitalizza 44 milioni di dollari).
La parabola più interessante è comunque proprio quella di USD Coin.
USDC ha iniziato il 2023 con circa 44,5 miliardi di dollari, ma a partire da marzo ha iniziato un calo che sembra essere terminato solo da poco.
Il problema fu che una delle banche fallite allora (Silicon Valley Bank) deteneva parte delle riserve in dollari di USDC, e questo fece perdere momentaneamente il peg alla stablecoin.
Da allora sembra che i mercati abbiano iniziato a fidarsi più di Tether che di USD Coin.
Il picco minimo di questo calo è stato toccato a fine agosto, quando è scesa anche sotto i 25,9 miliardi di dollari, mentre a settembre ha recuperato e superato i 26 miliardi.
Nel complesso comunque a settembre anche la capitalizzazione complessiva di tutte le stablecoin è tornata leggermente a salire, dopo mesi di discesa.
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