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Cosa sono le banche crypto?

Non tutte le banche sono uguali, nemmeno quelle tradizionali: ve ne sono alcune infatti che possono essere definite banche crypto, ovvero vicine in qualche modo al mondo delle criptovalute. 

Si possono però distinguere chiaramente almeno tre tipologie diverse di banche crypto. 

Le banche crypto-friendly

La prima tipologia di banca crypto è la più semplice immaginabile: una banca tradizionale che tollera e non dà problemi a chi opera sui mercati crypto. 

La cosa non è affatto scontata, perché, invece, vi sono molte banche tradizionali che sono ostili nei confronti dei clienti che operano anche sui mercati crypto. 

Per essere davvero crypto-friendly una banca deve accettare esplicitamente che i suoi clienti possano operare liberamente sui mercati crypto. 

In questo caso l’esempio di riferimento è quello di PayPal

Pur non essendo una banca tradizionale, PayPal è comunque un istituto che detiene licenze bancarie e che fino a poco tempo fa non risultava essere crypto-friendly. 

Anzi, vietava esplicitamente ai propri clienti di operare sui mercati crypto utilizzando i loro conti PayPal, pena il blocco del conto stesso. 

Tuttavia nel 2020 la società ha optato per una vera e propria inversione a U, diventando di colpo crypto-friendly. Infatti è arrivata addirittura ad integrare servizi di compravendita di criptovalute, anche se questi non erano strettamente necessari per potersi definire crypto-friendly. 

A dire il vero la maggior parte delle banche tradizionali non risulta ancora essere espressamente crypto-friendly, ma sono sempre di più quelle che tollerano che i propri conti vengano utilizzati ad esempio per depositi e prelievi di valuta fiat dagli exchange crypto. 

Le banche crypto vere e proprie

Il passaggio successivo sarebbe quello di diventare una banca crypto vera e propria, ovvero che offra ai propri clienti anche servizi crypto. 

L’esempio lampante è sempre quello di PayPal, che prima ha integrato servizi di compravendita di criptovalute, e poi addirittura depositi e prelievi in crypto. Questi però sono servizi che per ora ha reso disponibili solo negli USA e in UK. 

Di banche crypto vere e proprie ne esistono ancora pochissime al mondo, tanto che vi sono diversi Stati in cui non ve n’è ancora nessuna. 

Va però evidenziato che per poter offrire servizi crypto le banche tradizionali devono stringere partnership con aziende crypto, come gli exchange, perché non sono ancora in grado di gestire internamente servizi legati alle criptovalute. 

Dovendosi appoggiare ad aziende esterne fanno un po’ fatica a trovarne di così sicure ed affidabili da rispettare i rigidissimi standard bancari tradizionali. 

Pertanto non deve stupire affatto che le banche crypto vere e proprie si contino ancora sulle dita d’una mano, Stato per Stato, e probabilmente da questo punto di vista la svolta ci potrà essere solo quando a fornire tali servizi saranno aziende nate e sviluppate all’interno dello stesso sistema bancario. 

La cosa importante è che solo le banche crypto vere e proprie avranno il potere di portare realmente la rivoluzione delle criptovalute all’interno del sistema finanziario tradizionale, dato che ne sono ancora il fulcro a tutti gli effetti, soprattutto per i comuni cittadini e le aziende. 

È possibile che ci vogliano ancora diversi anni prima che possa avvenire questo genere di rivoluzione. 

Le banche fintech

Esiste però una sorta di livello intermedio tra le banche tradizionali che sono solamente crypto-friendly, e quelle che invece sono già anche banche crypto vere e proprie. 

Si tratta delle banche fintech, che spesso sono anche crypto-friendly. 

Anche PayPal è un’azienda fintech, ma il punto di riferimento per le banche fintech è probabilmente Revolut

Si tratta di banche molto simili a quelle tradizionali, ma nate solo di recente, e che basano la loro attività primariamente, se non esclusivamente, su piattaforme online. 

Nella maggior parte dei casi sono banche che si utilizzano tramite app per smartphone, e di fatto sono aziende tecnologiche innovative a tutti gli effetti. 

Difficilmente questo tipo di banca può non essere crypto-friendly, ma non sempre arrivano ad offrire anche servizi crypto. Revolut ad esempio lo fa, e non solo in USA e UK, e lo fa ormai da tempo. 

Le banche fintech sono quelle che maggiormente stanno spingendo il settore ad evolvere, perchè con la loro attività prevalentemente online riescono ad avere un vantaggio competitivo che obbliga di fatto le banche tradizionali ad evolvere. 

Per una banca fintech in genere è sconveniente non essere crypto-friendly, perchè si rivolgono ad un target che spesso è interessato ai mercati crypto. 

Anzi, offrendo anche servizi crypto diventano ancora più competitive, tanto che a tendere è probabile che un po’ tutte le banche fintech finiranno per offrirli. 

Dato però che non sono banche tradizionali, molti dei loro utenti sono al tempo stesso anche clienti di banche tradizionali, soprattutto nei paesi più sviluppati. 

Invece, nei paesi in via di sviluppo sono molti i cittadini che non hanno un conto presso una banca tradizionale ma magari sono clienti di app bancarie fintech. 

Gli exchange crypto

Il non plus ultra delle banche crypto sono le piattaforme crypto che aggiungono servizi bancari. 

Ad oggi non risulta ancora esserci nessun grande exchange crypto che offra veri e propri servizi bancari, ma ve ne sono alcuni che si stanno decisamente evolvendo in questa direzione. 

In particolare occorre citare le americane Kraken e Coinbase, anche se non hanno ancora terminato il loro processo di conversione da semplici exchange crypto non regolamentati ad istituti finanziari completamente regolamentati che offrono anche servizi bancari veri e propri. 

Il fatto è che se le banche tradizionali non vogliono farsi fare competizione dagli exchange crypto che stanno evolvendo in veri e propri istituti bancari devono per forza fare in fretta ad integrare servizi crypto per la loro clientela. 

Solo che, come riportato in precedenza, non è affatto facile, dato che è difficile trovare partner affidabili che rispettino tutti i rigidi requisiti richiesti dalle normative sulle banche.

Quindi forse è più facile che un exchange crypto diventi una banca, piuttosto che il contrario. Sebbene sia in realtà molto difficile per un exchange crypto riuscire a raggiungere tutti i requisiti necessari per diventare un istituto bancario a tutti gli effetti, più di uno alla fine potrebbe farcela. 

In tal caso avrebbe un vantaggio competitivo non da poco, dato che potrebbe fornire quasi tutti i servizi crypto rispettando tutte le rigide norme imposte agli istituti finanziari tradizionali. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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