HomeCriptovaluteCosmos Hub: niente inflazione zero per la crypto ATOM

Cosmos Hub: niente inflazione zero per la crypto ATOM

Su Cosmos Hub è stata bocciata la proposta di ridurre il parametro di inflazione minima dal 7% allo 0% per la crypto ATOM.

Si tratta della proposta 868, la cui votazione si è conclusa oggi. 

Il quorum era del 40%, ed il 48% ha votato no. I sì sono stati solamente il 25%, mentre gli altri si sono astenuti. 

Cosmos: l’inflazione zero sulla crypto ATOM

ATOM è la crypto nativa dell’ecosistema Cosmos. 

Attualmente il parametro di inflazione minima di ATOM è del 7%, se almeno i due terzi dei token sono vincolati alla rete. 

La proposta 868 mirava a portare questo parametro allo 0%, ma con la sua bocciatura l’inflazione minima rimarrà al 7%.

Tale proposta è stata avanzata a novembre, dopo che era stata approvata la proposta 848 che impostava l’inflazione massima di ATOM al 10%.

Fissare un tasso di inflazione massimo serviva per incoraggiare lo staking e garantire la sicurezza della rete, ma il tasso di inflazione minimo del 7% non piaceva a tutti. Infatti, un tasso minimo tale implica che, teoricamente, anche se venisse messo in staking il 100% dei token, la rete continuerebbe a produrre un ulteriore 7% di token ogni anno. 

Secondo alcuni, una tale situazione solleva qualche preoccupazione e potrebbe addirittura essere un caso unico nell’intero settore blockchain

L’inflazione, ovvero la creazione di nuovi token, serve in questo caso per premiare coloro che contribuiscono alla sicurezza della catena. 

Inoltre, in uno scenario in cui un numero significativo di partecipanti dovesse lasciare la rete, incoraggia nuovi partecipanti ad entrare, ed incentiva gli staker esistenti ad aumentare la propria quota. 

Ma se l’introduzione delle consumer chains dovesse incrementare le entrate, avrebbe meno senso mantenere un tasso di emissione annuo del 7%.

Va ricordato che si parla di tassi di inflazione massimi e minimi, quindi quello reale è compreso tra i due estremi. 

Il prezzo di ATOM

Negli ultimi 365 giorni la supply di ATOM è cresciuta da 326 a 382 milioni di token, ovvero del 17% annuo, dato che prima dell’approvazione della proposta 848 il tasso di inflazione massimo era del 20%.

Da notare che sono anche aumentati i token in staking, passati da 204 a 246 milioni. 

Non stupisce più di tanto quindi che il prezzo di ATOM sia sceso nel medesimo periodo da 13$ a meno di 9$, con una perdita del 33%. 

In effetti il 2023 di ATOM non è stato un anno particolarmente felice sui mercati crypto. 

Il valore minimo del bear-market del 2022 fu di circa 6$, ed il 2023 iniziò sotto i 10$. Ad ottobre del 2023 però il prezzo era tornato sotto i 6,3$, ad indicare un 2023 sostanzialmente negativo. 

L’anno si è chiuso sotto gli 11$, e da allora è ancora sceso fin sotto i 9$. 

Sicuramente un tasso di inflazione medio annuo superiore al 17% ha giocato a sfavore, nonostante un’elevata percentuale di ATOM immobilizzati in staking.

Sebbene sia probabile che la riduzione al 10% del tasso di inflazione massimo migliori questo trend, il fatto che il tasso di inflazione minimo sia ancora del 7% potrebbe non essere sufficiente per invertire la rotta. 

Oltretutto va ricordato che anche qualora il tasso di inflazione minimo fosse stato portato allo 0%, quello massimo sarebbe rimasto al 10%, quindi l’effetto reale sulla supply della proposta 868 avrebbe comunque potuto essere minimo. 

L’ecosistema Cosmos

L’obiettivo del progetto Cosmos, di cui ATOM è la criptovaluta nativa, è quello di creare un ecosistema di blockchain connesse.

In particolare stanno cercando di realizzare un protocollo di comunicazione inter-blockchain che renda semplice la comunicazione tra le diverse reti. 

Il progetto mosse i primi passi addirittura nel 2014, con la nascita di Tendermint, mentre il whitepaper fu pubblicato nel 2016. 

Nonostante tutto questo tempo, Cosmos non è ancora riuscito ad emergere come un ecosistema che faccia comunicare tra di loro le altre grandi blockchain esistenti. 

Uno dei suoi principali concorrenti è Polkadot, anch’esso avviato nel 2016, ed anch’esso dotato di una sua criptovaluta nativa, DOT. 

L’andamento sui mercati crypto del prezzo di DOT ricorda da vicino quello di ATOM, sebbene il 2023 di DOT sia stato ancora più difficile. Quindi non è solo una questione di inflazione, ma probabilmente c’entra anche il fatto che siano due progetti che da anni stanno facendo fatica ad emergere perchè non riescono a soddisfare le aspettative che avevano promesso. 

Realizzare un protocollo inter-blokchain funzionante ed efficace si sta rivelando molto più difficile del previsto, e nonostante diversi anni di lavoro non si è ancora giunti ad una buona soluzione. 

Oltretutto, nel frattempo le soluzioni cross-chain, come ad esempio i token wrapped, hanno preso piede, costituendo un’alternativa funzionante, nonostante con potenzialità enormemente inferiori. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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