Oggi il prezzo di Bitcoin è tornato sopra i 46.000$: occorre fare un po’ di analisi per contestualizzare questo aumento in modo da comprenderne l’impatto sul trend di medio-periodo.
Infatti se a breve periodo il sentiment appare ancora positivo, sul medio potrebbe cambiare.
Summary
L’analisi dell’andamento del prezzo di Bitcoin di oggi
Oggi il prezzo di Bitcoin è salito anche sopra i 46.000$, dopo che ieri era risalito sopra i 45.000$.
A dire il vero la risalita è iniziata mercoledì, dato che dal 29 gennaio fino a martedì 6 febbraio fondamentalmente aveva solo lateralizzato attorno ai 43.000$ senza significative spinte verso l’alto.
Dato che mercoledì è salito sopra i 44.000$, quello di oggi è il terzo giorno consecutivo di salita.
Il punto chiave in realtà è stato proprio il superamento di quota 44.000$ di mercoledì, dato che dopo il calo generato dal sell the news scatenato dallo sbarco in borsa dei nuovi ETF l’11 gennaio, in seguito aveva praticamente lateralizzato tra i 39.000$ ed i 43.000$ quasi consecutivamente fino a martedì.
Ovvero dopo ben 25 giorni di lateralizzazione all’interno più o meno di quella banda, mercoledì il prezzo di Bitcoin ha rotto la resistenza superiore dei 44.000$ ed iniziato un nuovo mini-rally che lo ha portato oggi fino a 46.000$.
Le prospettive future a breve termine rispetto all’analisi del prezzo di Bitcoin di oggi
È possibile che questo mini-rally non si fermi oggi.
Tuttavia si tratta di un rally molto influenzato dalle borse tradizionali, sia quelle statunitensi che quelle cinesi. Domani e dopodomani le borse tradizionali saranno chiuse per il weekend, quindi potrebbe non essere facile per Bitcoin continuare il rally.
Oggi però sono aperte, tanto che è possibile che siano stati proprio i mercati cinesi ad aver supportato la risalita fino a 46.000$. A dire il vero anche ieri sembravano essere stati i mercati orientali a supportare la risalita sopra i 45.000$.
Va capito come si comporterà durante il weekend con le borse tradizionali chiuse.
Nel recente passato i weekend sono stati spesso giorni di calma piatta sui mercati crypto, ed in particolare su quello di Bitcoin, con volumi di scambio minimi, non confrontabili con quelli dei giorni feriali.
In questa dinamica potrebbero giocare un ruolo chiave proprio i nuovi ETF, che sono scambiati in borsa e che quindi durante il weekend sono completamente inattivi.
In altre parole, da un lato i mercati cinesi e dall’altro i nuovi ETF sono probabilmente alla base di questo mini-rally, ed entrambi durante il weekend sospenderanno gli scambi.
Occorrerà probabilmente attendere lunedì per avere certezze o smentite sulla possibile continuazione del mini-rally.
Le prospettive a medio termine
A medio termine le prospettive principali sono due.
La prima ovviamente è l’halving di aprile, dato che gli halving di Bitcoin avvengono solamente una volta ogni circa 4 anni, e visto che è l’unica misura di politica monetaria di Bitcoin.
Ci sono molte aspettative nei confronti dell’halving, anche se l’impatto potrebbe essere inferiore a quello dei cicli passati.
Si tratterà infatti del quarto halving, e mentre l’impatto degli halving passati sul prezzo di Bitcoin era di fatto imprevisto, questo rischia invece di essere un po’ troppo prevedibile, e quindi di non avvenire negli stessi identici termini del passato.
Inoltre il taglio del premio per i miner sarà di 3,125 BTC per blocco, mentre nel 2020 fu del doppio e nel 2016 del quadruplo. Un taglio nettamente inferiore potrebbe avere un impatto inferiore sul prezzo.
Infine l’halving ha impatto sul prezzo di Bitcoin dopo diversi mesi, sebbene il primo, quello di novembre 2012, ebbe effetto già ad inizio 2013.
La seconda prospettiva a medio termine è l’eventuale ritorno a 49.000$.
Infatti il giorno dello sbarco in borsa dei nuovi ETF, l’11 gennaio, il prezzo di BTC balzò fino a 49.000$ prima che si innescasse il sell the news.
Circola da un po’ l’ipotesi che quella cifra potrebbe non essere stata casuale, e che ancor prima dell’halving potrebbe tornarci. Non è detto però che, nel caso effettivamente ci tornasse, rimarrebbe lì. Un’eventuale ascesa molto rapida a 49.000$ potrebbe innescare una presa di profitto generalizzata, e quindi un calo.
Il problema dei miner
C’è poi sempre il problema dei miner.
L’halving dimezzerà il premio per i miner. In preparazione di tale evento, ampiamente previsto, molti miner stanno sostituendo le vecchie macchine poco efficienti e con consumi elevati con nuove macchine più efficienti e con consumi minori.
Per acquistare le nuove macchine sono costretti a vendere parte dei BTC che hanno accumulato nel corso del tempo, anche se ovviamente aspettano il momento buono per farlo.
Non appena dovessero intuire che il mini-rally fosse finito, probabilmente tornerebbero a vendere, come hanno già fatto a partire dal 12 gennaio.
Questo da un lato rende difficile la risalita a 49.000$ sul breve periodo, soprattutto perchè durante il weekend il mini-rally potrebbe temporaneamente fermarsi, e rende soprattutto difficile il superamento di quella soglia nel caso in cui ad un certo punto la risalita dovesse rallentare molto.
Il motore cinese
D’altro canto però sul medio periodo sembra esserci una sorta di “motore cinese” dietro la mini-bullrun di Bitcoin iniziata a fine ottobre.
La Cina di fatto deve intervenire sui mercati finanziari per evitare che continuino a scendere, e nell’ultimo trimestre del 2023 lo ha fatto iniettando nuova liquidità sui mercati, una parte della quale si è riversata su Bitcoin.
Unendo questo trend, che sembra poter continuare anche nel 2024, a quello della raccolta di nuovi capitali da parte dei nuovi ETF, il quadro sembra ottimistico, anche in virtù del fatto che ad aprile ci sarà l’halving.
Se da un lato in questo momento non è certo la banca centrale statunitense (Fed) a fomentare la risalita di Bitcoin, probabilmente invece è la banca centrale cinese (PBoC) a farlo.