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PayPal inverte inverte rotta e rimuove le misure di protezione nella compravendita di NFT

La società di pagamenti digitali PayPal, in un recente avviso pubblicato nel proprio sito web ha annunciato di voler interrompere le misure di protezione, precedentemente adottate, per gli acquirenti e venditori di NFT.

A partire dal 20 maggio, per ordini inferiori ai 10.000 dollari Paypal non offrirà più la possibilità di rimborso in caso di NFT falsamente pubblicizzati o truffe.

La decisione dell’azienda è motivata dall’evoluzione sempre più rapida del settore delle criptovalute e dalla difficoltà ed incertezza riscontrata nelle prove di evasioni di compravendite di token non fungibili.

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

PayPal: dal 20 maggio stop alla politica di protezione dell’acquirente e del venditore nel mercato NFT

PayPal, in una nota del 21 marzo, ha reso noto ai proprio pubblico che a breve adotterà modifiche significative all’attuale programma di protezione dei consumatori nella compravendita di NFT.

In particolare all’interno del sito web ufficiale dell’azienda, nella sezione “Modifica al Piano di protezione degli acquisti PayPal” è stato dichiarato che:

“In vigore dal 20 maggio 2024: stiamo rivedendo il Programma di protezione degli acquisti di PayPal per escludere dall’idoneità: token non fungibili (NFT)”

Si tratta di una concreta inversione di rotta rispetto alla visione di sostegno per i traders (sia compratori che venditori)  di NFT, che fino ad oggi potevano contare su una sorta di “assicurazione” per scambi di token che rientravano all’interno di particolari truffe o scorrettezze.

In particolare, sin da quando è stato istituito il programma di protezione dell’acquirente ha rimborsato gli acquirenti per gli articoli falsamente pubblicizzati pagati con PayPal, mentre il programma di protezione del venditore ha rimborsato i venditori che hanno subito perdite finanziarie a causa di controversie sui pagamenti o richieste di rimborso fraudolente.

Tra poco più di un mese, acquirenti e venditori di NFT che utilizzano pagamenti crittografici via Paypal saranno coperti solo per transazioni superiori ai 10.000 dollari, mentre per operazioni inferiori a quella cifra non potranno più fare affidamento al programma di protezione dell’azienda.

Resta inoltre l’obbligo per quegli utenti che vogliono ottenere un rimborso, di dimostrare che la transazione (inferiore a 10.000 dollari) non sia stata autorizzata dal titolare del conto e che rientri nei criteri di eleggibilità.

Fonte: https://www.paypal.com/it/webapps/mpp/paypal-safety-and-security

La decisione di rimuovere la protezione dell’acquirente per gli NFT, come riportato da un portavoce di PayPal, deriva dalle preoccupazioni dell’azienda riguardo alle incertezze relative alla prova dell’evasione dell’ordine e ad altre variabili nel settore NFT in rapida evoluzione.

Nonostante questi importanti cambiamenti, resta il fatto che PayPal negli ultimi anni ha mostrato un interesse sempre più concreto riguardo le applicazioni decentralizzate ed i token basati su blockchain.

PayPal stablecoin: l’outlook di mercato per PYUSD

Mentre PayPal modifica i termini e le condizioni del programma di protezione per acquirenti e venditori di NFT, la propria stablecoin  PayPal USD (PYUSD) sembra attraversare un momentaccio.

La moneta, nata a fine 2022 mentre la società introduceva contemporaneamente un supporto per le criptovalute sulla sua piattaforma, è stata sin da subito apprezzata dagli utenti della community crittografica.

Collateralizzata da US treasuries e da equivalenti in cash, e gestita dal centro di conio “Paxos”, PYUSD ha raggiunto un supply circolante di circa 200 milioni di token ad un anno di distanza dal suo debutto.

A fine febbraio 2024 invece la stable ha raggiunto la sua espansione massima, arrivando a 312 milioni di capitalizzazione (e di token circolanti), prima di imbattersi in una discesa burrascosa.

Da allora, in appena 50 giorni la moneta di PayPal ha perso circa 124 milioni di dollari, vedendo continui redemption a fronte di pochi nuovi minting e poco voluminosi.

In realtà l’unica recente richiesta di conio è arrivata ad aprile con 1,9 milioni di token PYUSD, mentre il mese di marzo è stato completamente invaso da riscatti e zero nuove emissioni.

Fonte: https://dune.com/0xkhmer/paypal-usd

Al momento la stablecoin di PayPal si classifica al 12° posto nella classifica redatta da DefiLlama sulle stable più capitalizzate, dietro al prodotto BUIDL di BlackRock e della risorsa dell’ecosistema Blast.

Il futuro di PYSUD dipenderà dalle capacità di PayPal di trovare sempre più campi d’applicazione per la moneta, specialmente all’interno del settore DeFi, dove troviamo il vero incentivo a detenere queste valute peggate al valore del dollaro di seconda mano rispetto alle scelte più canoniche in USDC o USDT.

Al momento la strada per affermarsi come valuta dominante nel mondo crypto è ancora molto lunga e serviranno afflussi di capitali e sostanziosi e nuovi casi d’uso per gli utenti.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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