HomeCriptovaluteLa SEC attacca Genesis, il crypto lender è sull’orlo del fallimento!

La SEC attacca Genesis, il crypto lender è sull’orlo del fallimento!

Il crypto lender Genesis è nei guai seri con la SEC, l’agenzia governativa potrebbe portare al fallimento l’azienda ormai in crisi da molto tempo. 

Dopo i vari problemi di liquidità con i creditori, Genesis si trova ad affrontare la Securities Exchange Commission (SEC), e l’accusa non è da poco: la vendita di titoli finanziari senza seguire la corretta procedura. 

Sono ormai diversi gli elementi che suggeriscono una potenziale fine di Genesis: tra gli enormi debiti della società ed ora, la denuncia da parte della Securities Exchange Commission (SEC).  

Genesis potrebbe definitivamente uscire dall’universo crypto

Non si può nascondere, il 2022 è stato un anno pessimo per il mondo delle criptovalute, in pochi ne sono usciti illesi, ma c’è chi più di altri ha visto perdere tutto il lavoro svolto negli anni precedenti. 

Il crypto lender Genesis, purtroppo, fa parte di quella lista di coloro che nel 2023, dovranno lottare più degli altri per rimanere vivi nel settore. 

Il crollo dell’ecosistema Terra/Luna questa estate e il collasso dell’exchange crypto FTX hanno influenzato davvero molto l’azienda Genesis, portandola a debiti immensi con i loro clienti. 

Genesis ha un debito di oltre 3 miliardi di dollari con i propri clienti, inclusi i 900 milioni di dollari che deve a Gemini dei gemelli Winklevoss, che più di una volta si sono fatti sentire. 

Il Financial Time ha riportato che molti dei creditori di Genesis, si sono rivolti alla stessa rappresentanza legale dello studio di Proskauer Rose. 

Dopo ciò che è successo a FTX, Genesis aveva annunciato una sospensione temporanea delle maturazione degli interessi e l’emissione di nuovi prestiti. Ma la vicenda è arrivata a durare fin troppo, i debiti sono aumentati man mano e si è creato ancora una volta un effetto domino tra le società. Gemini, l’exchange capitanato dai fratelli Winklevoss si è trovato a fare i conti con l’inadempimento del debito di Genesis e presto dovrà prendere provvedimenti legali, per sbloccare la propria liquidità.

 I fratelli Winklevoss, non hanno mai nascosto a chi puntare il dito e lo hanno ribadito in una lettera inviata direttamente a Digital Currency Group (DCG) e al suo CEO Barry Silbert. Cameron Winklevoss infatti, ha scritto una lettera aperta direttamente al CDA di Digital Currency Group (DCG). Nella lettera sono contenute richieste di risarcimento del debito e diverse accuse sulla solvibilità e la trasparenza di DCG e Genesis:

“Lo ha fatto nel tentativo di imbrogliare i finanziatori inducendoli a credere che DCG era riuscita ad assorbire le ingenti perdite che Genesis aveva subito dopo il fallimento di Three Arrows Capital Ltd. (3AC) e li aveva così convinti a concedere prestiti a Genesis. Mentendo, hanno sperato di poter guadagnare tempo per tirarsi fuori dal buco che loro stessi avevano creato.”

Questa volta Digital Currency Group e Genesis, si trovano a non intervenire unicamente sui creditori, ma a rispondere direttamente alla SEC, l’agenzia governativa USA che si occupa di controllare e vigilare i mercati e il loro corretto svolgimento.

Un’indagine del genere potrebbe davvero mettere in ginocchio la società di prestito nel mondo delle crypto. 

L’accusa è molto grave, non a caso è la stessa accusa con cui Ripple (XRP) combatte ormai da anni. 

L’accusa della Security Exchange Commission (SEC)

Come abbiamo già riportato, l’ultima novità riguardo il crypto lender del gruppo DCG viene proprio dalla Security Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. 

Genesis sembra essere stata accusata, insieme al partner Gemini, di aver venduto titoli non registrati, un illecito che viene pesantemente punito dagli enti regolatori.

I problemi di liquidità non aiuteranno di certo Genesis a superare anche questa tegola, molto probabilmente la società dovrà far fronte ad un eventuale Chapter 11.

Seppur può sembrare insolito, il Presidente della Security and Exchange Commission (SEC), tramite un video pubblicato su Twitter ha dato modo di spiegare quali sono le precise accuse rivolte a Genesis e all’exchange Gemini dei fratelli Winklevoss. Il tutto spiegato in una maniera quasi fiabesca, ma che fa intendere chiaramente la situazione che riguarda Genesis: 

“Le cinture di sicurezza sono in dotazione obbligatoria per ogni autovettura. Questo è vero nonostante le molte innovazioni nella tecnologia delle automobili, che siano con quattro ruote motrici o due, che siano elettriche o che utilizzino la benzina… i guidatori meritano di essere protetti. Allo stesso modo le nostre leggi sui titoli finanziari proteggono gli investitori. Non ci sono motivi per trattare i mercati cripto in modo diverso dal resto del mercato dei capitali soltanto perché utilizzano una tecnologia diversa. Il rispetto delle nostre leggi protegge il pubblico di investitori. 

Purtroppo alcune piattaforme che offrono cripto-prestiti non rispettano tali leggi. Consideriamo questo in via ipotetica: Bob offre una App che propone ritorni del 7% e Alice e milioni di altri investitori investono i loro asset tramite la App di Bob. La documentazione aiuta Alice a capire cosa fa Bob con i suoi [di Alice, NDR] asset, come finanzia i ritorni che sono stati promessi, ad esempio, sta gestendo un fondo hedge? In soldoni, che tipo di rischi sta assumendo?”

Il presidente della SEC, successivamente continua spiegando il motivo per cui l’azienda di prestiti crypto, Genesis, sia stata accusata:

“Non importa che tipo di asset vengano conferiti, se oro, azioni, cincillà… è quello che Bob fa con tali asset che innesca le protezioni che sono offerte dalle nostre leggi. Questo è quanto abbiamo realizzato come SEC in un recente accorto con BlockFi. Ci sono costi nel rispettare le leggi, così come ci sono costi nell’aggiungere le cinture di sicurezza di cui sopra da parte dei costruttori di auto. 

Le piattaforme che offrono prestiti cripto devono seguire le nostre leggi. Questo rende i mercati più sicuri e migliora la fiducia negli stessi. Spingere queste piattaforme a rispettare tali leggi sarà a beneficio degli investitori e del mercato crypto. Come con le cinture di sicurezza nelle auto, dobbiamo assicurarci che la protezione degli investitori sia uno standard nei mercati cripto.”

In conclusione, si può dedurre che la situazione non è facilmente risolvibile. Genesis si trova in un guaio molto grande. 

Il CEO Derar Islim, ha dichiarato di aver discusso con il suo team di un’eventuale bancarotta. 

Probabilmente è l’unico modo, per muoversi efficacemente verso la risoluzione dei problemi. Il Chapter 11, sembra essere dunque la prossima di Genesis. 

Triste pensare che la bancarotta sia una delle uniche vie di salvezza. 

Il 2023 è iniziato e come potete vedere, solo i più forti e più trasparenti sopravvivono. Gli strascichi del 2022 restano ancora saldi e molte volte peggiorano. Aziende che fino a qualche anno fa dominavano il settore, si trovano oggi a soccombere ai danni lasciati dallo scorso anno.

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