Chainlink (LINK) si è affermata come attore di primo piano nella sfera della finanza decentralizzata (DeFi) nel mercato delle criptovalute. Infatti, l’oracolo decentralizzato ha stretto partnership con importanti attori del settore blockchain e, alla fine del 2022, ha fornito ai suoi possessori di token la possibilità di guadagnare entrate passive attraverso lo staking.
Ora, a quanto pare c’è un’alta probabilità che Chainlink superi i confini della DeFi nel 2023, avventurandosi nel mercato dei token non fungibili (NFT). Ricordiamo che Chainlink è una rete di oracoli blockchain decentralizzata costruita su Ethereum, utilizzata per facilitare il trasferimento di dati a prova di manomissione da fonti off-chain a contratti intelligenti on-chain.
Summary
Perché la rete Chainlink è interessata agli NFT e ai dNFT?
Come sappiamo, gli NFT sono un modo unico e immutabile di rappresentare le risorse digitali su una blockchain e sono impiegati per indicare un singolo contenuto digitale. Nonostante l’inverno crittografico del 2022, il mercato NFT ha visto una tendenza degna di nota sotto forma di finanziamento di token non fungibili.
Questo metodo consente ai proprietari di NFT di utilizzare i propri token come titoli per ottenere prestiti in criptovaluta. Nel caso in cui il mutuatario non riesca a rimborsare il prestito, il prestatore ha la possibilità di vendere l’NFT come garanzia.
Tra gennaio e novembre dello scorso anno, i prestiti basati su NFT hanno registrato un aumento di dieci volte, in gran parte dovuto alla proliferazione dei servizi DeFi. Tuttavia, questa crescita è stata limitata ai protocolli di prestito. Con il suo ingresso nel mondo NFT, Chainlink mira a portare qualcosa di nuovo nel settore.
È fondamentale notare infatti che Chainlink è particolarmente interessato ai token dinamici non fungibili (dNFT), che cambiano o si sviluppano nel tempo in base a condizioni specifiche o azioni del mondo reale. Questi offrono inoltre ai creatori di contenuti la possibilità di creare oggetti unici e mutevoli.
Ad ogni modo, Chainlink ritiene che i dNFT potrebbero essere la prossima evoluzione dei token. In un recente tweet, il team dietro il principale oracolo decentralizzato ha fatto riferimento a Internet nel 1997, quando le pagine web erano statiche, e come da allora sono diventate dinamiche.
dNFT: Chainlink è fondamentale per il loro futuro sviluppo
Nel settore blockchain, la maggior parte degli NFT disponibili oggi sono statici, come le immagini trovate su piattaforme come OpenSea, che offrono un’usura limitata nelle applicazioni decentralizzate. Al contrario, i dNFT possono essere impiegati in varie modalità blockchain e possono ancora essere utilizzati per risorse del mondo reale tokenizzate che richiedono una tecnologia in grado di aggiornarsi con la modifica dei metadati.
Chainlink dunque potrebbe diventare un protocollo fondamentale per il successo dei dNFT, poiché la sua tecnologia Oracle decentralizzata facilita la connessione tra dati off-chain e on-chain. Ció è stato dimostrato utilizzando la tecnologia LINK di LaMelo Ball e altri atleti professionisti per la creazione di dNFT lo scorso anno.
Senza dubbio, l’incursione di Chainlink negli NFT dinamici consolida ulteriormente la sua posizione di leader nel mercato Web3 in rapida crescita. Espande, inoltre, le risorse dell’azienda e rende più accessibile l’adesione a nuovi investitori e utenti di tecnologie decentralizzate, ampliando così la base di utenti di Chainlink.
Nuovo traguardo per Chainlink: $7 trilioni in “transaction value enabled” (TVE)
In un recente tweet, Chainlink ha celebrato un nuovo traguardo. Infatti, la rete Chainlink ha superato i 7 trilioni di dollari in “transaction value enabled” (TVE), una misura del valore aggregato in USD delle transazioni on-chain facilitate dagli oracoli Chainlink su dodici blockchain diverse dal 2022.
“La rete Chainlink ha superato i 7 trilioni di dollari in valore di transazione abilitato (TVE), una misura del valore aggregato in USD delle transazioni on-chain facilitate dagli oracoli Chainlink su 12 blockchain dall’inizio del 2022.”
TVE è una metrica di flusso avanzata che fornisce informazioni sul ruolo di Chainlink come infrastruttura Web3 chiave. Si riferisce alla somma del valore in USD di tutte le transazioni abilitate da un protocollo.
Ora che sono state lanciate oltre 1.000 reti Oracle e che le stesse supportano nativamente più di una dozzina di principali blockchain, Chainlink sembra essere sulla strada della crescita. Secondo dati recenti, ci sono oltre 1.600 progetti nell’ecosistema Chainlink che hanno integrato i servizi Oracle Chainlink, tra cui DeFi, NFT, giochi e assicurazioni.
Come riportato in precedenza, il volume sociale di Chainlink è schizzato ai massimi storici, secondo la società di analisi on-chain Santiment, dopo aver pubblicato un tweet sui suoi vantaggi di prova di riserva.
Dopo il crollo di FTX, diversi utenti nel settore delle criptovalute hanno iniziato a richiedere prove delle riserve dagli exchange. Per aumentare la trasparenza sulle riserve sottostanti agli asset on-chain, i token avvolti in stablecoin e i bridge blockchain hanno utilizzato la prova di riserva di Chainlink.
Inoltre, nel 2023, Chainlink afferma di stare cercando di espandere il proprio modello di monetizzazione costruendo un metodo di pagamento avanzato attraverso i servizi Chainlink. In questo modello potenziato, i pagamenti potrebbero essere effettuati in LINK o, in alcuni casi, in altri asset, compresi i token nativi, a un tasso più elevato rispetto ai pagamenti LINK. I pagamenti in altre risorse possono quindi essere convertiti in LINK, portando a un aumento dell’utilità dello stesso.
