Pavel Durov, il CEO di Telegram, ha donato 10 bitcoin (BTC) ad un progetto caritatevole in Russia guidato dall’attivista politico Yegor Zhukov.
10 BTC attualmente valgono circa 95mila dollari, al prezzo attuale di mercato, anche se in realtà le transazioni sono avvenute tra il 24 e il 25 maggio, quindi quando Bitcoin valeva circa 8.780 dollari.
Secondo Cointelegraph, queste sarebbero le 5 transazioni coinvolte nella donazione e, guardando Blockchain.com, l’address contiene 12,76 BTC in totale, mentre altri 2 bitcoin sono passati da questo indirizzo e poi inviati altrove.
La donazione del CEO di Telegram servirà per cercare di aiutare la gente più colpita dalla povertà in Russia a causa anche del dilagare del Coronavirus. Con i 10 bitcoin, quindi, Durov collaborerà nel comprare cibo alle persone bisognose.
Zhukov fa parte di un progetto chiamato “Mutual Aid” che consiste nell’aiutare le persone senza necessariamente passare dagli aiuti del governo. L’obiettivo del gruppo attivista è infatti quello di essere liberi dal governo e Zhukov ha spiegato che questo è anche l’obiettivo di Telegram e delle criptovalute:
“L’obiettivo principale sia delle crypto che di Telegram è l’indipendenza dal governo. Pertanto, nessuno dei due dovrebbe essere soggetto a regolamentazione”.
Bitcoin in Russia
Nel frattempo, questa transazione è avvenuta mentre non è ancora sicuro che bitcoin e le criptovalute siano veramente legali in Russia. Di recente, infatti, nel paese è stato proposto il ban di BTC. La Duma starebbe infatti per far cessare la circolazione delle criptovalute in Russia grazie ad una serie di leggi su cui però ancora non si è votato.
Ad ogni modo, la donazione del CEO di Telegram è avvenuta dopo che di recente il team ha dovuto bloccare il proprio progetto blockchain di Gram e TON, scatenando l’ira degli investitori che si dicono pronti ad una class to action.
In passato, Durov aveva anche donato 1 milione di dollari a Wikipedia.