Ieri è stato comunicato dalla IOTA Foundation il supporto ad Hornet, un nuovo tipo di nodo, o meglio ad un nodo sviluppato con un diverso sistema di programmazione. L’obiettivo è quello di ampliare le piattaforme supportate in modo da espandere la propria offerta e adozione.
We’re delighted to introduce #Hornet – a lightweight #IOTA node. This node software is the result of the amazing work with members of our community. Read about it at https://t.co/xoxMx7lTl8 pic.twitter.com/Vl40XEstw3
— IOTA (@iota) December 17, 2019
Come spiegato nel post ufficiale, la tecnologia che permette l’utilizzo di Tangle si è evoluta nel tempo, ma ci sono ancora dei limiti e sistemi che non possono essere sviluppati senza una direzione precisa.
Ovviamente la fondazione non può portare avanti tanti progetti da sola e per questo ha messo a disposizione un fondo per gli sviluppatori ed è proprio grazie a questo che ha deciso di supportare uno di questi progetti, ovvero la creazione di un nuovo tipo di nodo scritto in Go.
Il nodo, che è già possibile usare in versione beta, prende il nome di Hornet ed è una versione più leggera di quella implementata in Java (IRI), anche se gli snapshot locali verranno aggiunti in seguito.
Tramite questa novità è possibile interagire con le API di IRI che sono già state implementate ed ottenere una risposta più veloce rispetto a quanto visto con altri nodi.
Nel frattempo, la stessa IOTA starebbe sviluppando un nodo altamente performante, scritto in Rust, di nome Bee, che vedrà la luce nel prossimo anno.
Come visto, IOTA cerca sempre di andare avanti con la tecnologia e non fermare lo sviluppo. Per esempio, di recente aveva annunciato di aver migliorato il ledger lato sicurezza; inoltre Iota ha in programma di utilizzare un protocollo che permetta l’identificazione degli utenti, affinché gli stessi possano comunicare tra loro senza problemi.
Adesso il protocollo avrà un vantaggio in più da poter sfruttare nel suo ecosistema, dato che l’IoT (Internet of Things) si muove velocemente e richiede una connessione veloce. Secondo recenti studi si prevede che nel 2020 si collegheranno ad Internet oltre 20 miliardi di dispositivi IoT.