HomeDeFiLa DeFi al tempo del coronavirus: crisi e opportunità

La DeFi al tempo del coronavirus: crisi e opportunità

Molti si aspettavano che la finanza decentralizzata (DeFi) non venisse toccata dalla crisi innescata dal Coronavirus, per le sue caratteristiche paradigmatiche alternative, ma come si è potuto vedere, di fronte al panico anche il mercato delle criptovalute ha subito un brutto colpo.

L’impatto del Covid-19 in una società fortemente interconnessa e fragile come quella del XXI secolo verrà ricordato per lungo tempo. La politica ha un ruolo fondamentale in momenti storici come questi e la sua palese dipendenza dall’economia è ormai un dato di fatto. 

Questo evento ha accelerato un percorso che si stava già delineando da tempo, la crisi del debito sovrano e le politiche monetarie di stimolo all’economia stanno avviando il sistema verso un punto di non ritorno

L’importanza della trasparenza nel settore finanziario

La trasparenza nell’uso delle risorse messe in circolo dagli stati è punto fondamentale.

Chi si fida oggi di quello che sta succedendo nei mercati Repo? A settembre 2019, la Fed ha reso disponibili 500 miliardi come intervento temporaneo nei mercati dei pronti contro termine che avrebbe dovuto durare alcune settimane. E’ la prima volta dopo la grande depressione che questo accade.

Mercoledì scorso, a 6 mesi da quell’intervento, la banca centrale stava ancora iniettando 500 miliardi. Giovedì hanno annunciato che proseguiranno inserendo altri 1,5 Trilioni di dollari nei mercati dei pronti contro termine, nonostante questo il problema non sembra scomparire. Lunedì ne sono stati aggiunti altri 500, sempre sul mercato pronti contro termine.

La Fed ha già stampato 2 trilioni di dollari e Trump ha dichiarato un intervento per 1000 miliardi a sostegno dell’economia. I 25 miliardi italiani e i 40 francesi sembrano noccioline a confronto. Come verranno gestiti questi soldi? Chi ne beneficia realmente? 

Nelle DeFi tutte le entrate e le uscite sono pubbliche grazie alla tecnologia DLT, intravedere un futuro diverso è possibile. La trasparenza deve diventare un valore economico.

Il Coronavirus, la DeFi e la crisi economica

C’è una logica nella reazione negativa dei mercati:  l’impatto del coronavirus si aggiunge ad un’economia globale già debole che stava mostrando una crescita anemica, un debito elevato e una periodo dagli utili deludenti prima ancora che la malattia incombesse.

La fuga da qualsiasi forma di investimento verso una maggior liquidità FIAT ha dato il via ad una spirale di eventi che potrebbe manifestare problemi che vengono ben da più lontano.

Un mercato azionario in bolla da dieci anni ha subito un’inversione di tendenza netta.

Il panico generato dall’allarme del Coronavirus si è trasformato rapidamente in una crisi finanziaria globale che rischia di diventare politica e sociale.

Come in tutti gli episodi di panico, uno dei maggiori rischi è rappresentato dagli Stati che sentono il bisogno di fare qualcosa, contribuendo allo stesso panico che sono chiamati a mitigare. 

Dobbiamo fidarci della comunità scientifica e delle reti di collaborazione globale, ma dobbiamo anche prendere in considerazione che la carta Coronavirus sarà utilizzata come scusa per ridurre le stime di crescita e di occupazione, incolpare un nemico esterno e permettere agli stati di accedere a miliardi in più di spesa alimentata dal debito.

Costruire nuovi orizzonti

Se non sarà la politica a trovare le soluzioni ideali forse sarà la società a costruire nuovi modelli. La DeFi, nella sua Alfa version, sono un banco di prova fondamentale per creare un sistema finanziario alternativo.

MakerDAO e l’ecosistema che si è generato su di esso, sono solo l’inizio di questo percorso. Da Bitcoin a Ethereum passando per Zcash, si sta contribuendo in maniera diversa ad avviare un nuovo paradigma. Tutto il settore delle criptovalute è parte del lavoro di sperimentazione.

Bitcoin è crollato, ma la sua caduta si è fermata rapidamente.

Per quanto riguarda Ethereum, il processo di liquidazione di Maker non ha funzionato come previsto, lasciando un certo numero di lenders liquidati sanzionandoli con il 13% di tassa. MakerDAO ha bisogno di mettere all’asta i debiti per coprire una carenza di $ 5 milioni causata dall intasamento della rete Ethereum che ha distorto le aste interne.

Tutto ciò ha scaturito reazioni pragmatiche, dimostrando l’anti fragilità sistemica che caratterizza questo settore. 

In 24 ore ci sono stati una serie di impegni pubblici a partecipare all’asta del debito MKR da fonti ben capitalizzate, nonché l’emergere di un DAO in grado di gestire un pool di capitali che potrebbero fungere da “ultima risorsa” se questo dovesse succedere di nuovo in futuro. 

In 72 ore è emersa una proposta per aggiungere USDC per alleviare i problemi di liquidità.

Uno stress test che dimostra grande prontezza di riflessi e soluzioni trasparenti, anche se per alcuni discutibili.

 

Lorenzo Dalvit
Lorenzo Dalvit
Educatore appassionato di Blockchain, esperto di vendite e marketing, social community manager, direttore artistico, musicista, amante dei paradigmi dirompenti e della vita. Le mie competenze riguardano l'interazione e la connessione umana
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