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Bitcoin SV news: in Polonia un “passaporto alimentare”

In Polonia il centro nazionale per il settore agricolo ha annunciato la news di aver scelto nChain e Bitcoin SV per attuare soluzioni che garantiscano una circolazione più efficiente delle informazioni collegata alla filiera alimentare.

nChain Limited sarà la società ad occuparsi degli sviluppi nell’ambito del progetto per un nuovo passaporto alimentare.

Sono stati firmati accordi che prevedono l’uso della blockchain di Bitcoin SV come registro di riferimento e supporto.

NChain è un’azienda di consulenza, ricerca e sviluppo in ambito blockchain nelle cui fila spiccano nomi molto conosciuto nel settore delle criptovalute come ad esempio Craig Wright e Steve Shadders, il quale è attivo come direttore tecnico negli sviluppi del client BSV recentemente giunto alla versione di Bitcoin chiamata Genesis.

Il KOWR, centro nazionale di supporto all’agricoltura, sta sviluppando il concetto di “Food Passporting”, che mira a migliorare l’immagine del cibo prodotto in Polonia e rilanciare il settore nelle esportazioni.

Nel luglio del 2018 anche la Gran Bretagna con la sua  Food Standards Agency ha completato con successo un progetto pilota che utilizza la tecnologia blockchain per la filiera delle carni bovine. Quella fu la prima volta che la blockchain venne utilizzata come strumento per garantire la conformità nel settore alimentare.

Il vantaggio principale della tecnologia blockchain è garantire alle supply chain un flusso efficiente di informazioni in tutte le fasi della catena di approvvigionamento. 

Come è ben noto, nessuno può garantire che l’inserimento del dato sia corretto e privo di alterazioni, ma sarà immutabile e tracciabile dopo il suo ingresso nella blockchain.

L’uso di questa tecnologia consentirà al passaporto alimentare di essere tracciato un tutto il suo percorso rispettando le segnalazioni e le indicazioni commerciali di riferimento.

Il fine del sistema è aumentare la credibilità del settore agricolo e la redditività della produzione: consumatori e produttori sono sempre più attenti alla qualità delle materie prime e garantire ai propri generi alimentari di essere in linea con le normative di riferimento.

In questo senso la blockchain è più indicata come strumento di controllo e attribuzione delle responsabilità, la qualità del prodotto è determinata da molti fattori tra cui l’integrità della cultura da cui proviene. 

Quindi, l’efficienza è di stampo burocratico e normativo ma snellisce e affina le procedure. Nulla si potrà mai sostituire all’integrità morale di chi produce il dato.

Perché Bitcoin SV?

Il 17 febbraio 2020, a Londra, per conto di KOWR, è stato firmato un accordo di riservatezza con nChain Limited da Wojciech Kędzi, vice direttore generale. 

nChain è stato rappresentato da Andrew Moody, direttore finanziario e Aleksander Gora, responsabile del design del prodotto.

L’accordo riguarda la fornitura di conoscenze basate su soluzioni precedentemente sviluppate con tecnologia blockchain; in particolare nel campo del monitoraggio della sicurezza e degli standard di qualità della produzione alimentare in ogni fase. 

Bitcoin (BTC), nella sua versione più conosciuta e dominante a livello di capitalizzazione, ha scelto una strada che a fatica permette l’utilizzo del suo registro distribuito per funzionalità alternative a quello che viene considerato oro digitale. 

I suoi sostenitori e sviluppatori hanno al primo posto l’obiettivo di mantenere la  decentralizzazione e distribuzione del network al fine di garantire resistenza alla censura. Questa visione demanda a circuiti esterni, detti anche off chain (Lightning network, Liquid), il compito di gestire maggiori transazioni o funzioni alternative collegate al registro.

Bitcoin SV ha invece un modello di crescita e sviluppo differente, per questa ragione è spesso in conflitto con il primo. 

Nella figura di Craig Wright e dei suoi sostenitori vediamo la propensione ad una crescita del network impostata in modo da permettere l’inserimento onchain di una quantità enorme di dati.

Questo permette a progetti come il passaporto alimentare di trovare una blockchain efficiente e scalabile, ma lasciano molti dubbi sugli effetti nella gestione di una blockchain in mano a un numero più piccolo di nodi. 

Una quantità enorme di dati dovrà essere archiviata su ogni nodo, essi diventeranno da gigabyte a terabyte e poi petabyte con un modello che solo la legge di Moore può sostenere, ammesso che sia applicabile e verificata.

Essi diventeranno per logica enormi data center, come per altro aveva immaginato Satoshi Nakamoto.

In ultima analisi di deve osservare come gli sforzi commerciali messi in campo da nChain e dai miners di supporto siano funzionale ad azioni aggressive sul mercato volte a portare traffico sulla blockchain di BSV.

Lorenzo Dalvit
Lorenzo Dalvit
Educatore appassionato di Blockchain, esperto di vendite e marketing, social community manager, direttore artistico, musicista, amante dei paradigmi dirompenti e della vita. Le mie competenze riguardano l'interazione e la connessione umana
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