Rimane alto l’interesse per Bitcoin da parte degli investitori istituzionali, come dimostra l’open interest sui future del Bitcoin sul CME che ha chiuso ieri oltre i 256 milioni di dollari, il livello più alto che non si registrava da prima del crollo di metà marzo.
Questo conferma come l’attenzione a livello istituzionale sia alta, tanto che anche l’open interest sui future di Bakkt sempre dai minimi di metà di marzo ha registrato un picco lo scorso 24 aprile chiudendo a 7,6 milioni di dollari, mentre ieri ha chiuso a 7,4 milioni di dollari, rimanendo dunque vicino ai massimi.
Due top in pochi giorni: l’open interest, che misura le posizione nette aperte overnight, ieri ha toccato i top di metà marzo sul CME mentre venerdì i top su Bakkt.

La giornata, per la prima volta dopo una serie di sette giorni consecutivi al rialzo, trend che non si registrava da luglio 2019, oggi vede prevalere anche se leggermente il segno rosso. Oltre il 60% delle principali criptovalute si muovono in territorio negativo.
Tra i ribassi che oggi si fanno particolarmente evidenti ci sono l’accoppiata Bitcoin Cash (BCH) e Bitcoin SV (BSV), che perdono l’1,2%.
Dopo l’halving di inizio aprile continuano a registrare una perdita di valore entrambe le costole di Bitcoin nate rispettivamente nel 2017 e 2018. Un altro ribasso pronunciato è quello di (Eos) EOS che cede ll’1,4%.
Dalla parte opposta, in territorio positivo, continua a volare Stellar (XLM) con un rialzo a doppia cifra oltre l’11%. Stellar registra uno dei migliori recuperi dopo i minimi di metà di marzo con un guadagno totale che si spinge oltre il 150% in meno di 50 giorni. Stellar, con i rialzi di queste ultime ore, torna a rivedere area 0,071 dollari, livelli che non vedeva da fine febbraio 2020. Stellar oggi è sul podio delle migliori tra le prime 100 e scalza dall’11° posizione Chainlink (LINK), riconquistando un livello abbandonato da mesi.
Tra i rialzi delle principali altcoin continua a farsi notare Tezos (XTZ). Anche Tezos prova a recuperare i massimi di periodo registrati nel corso del fine settimana con un rialzo che sfiora il 4%.
Altro rialzo è quello di Cardano (ADA), che continua a sostenere il movimento degli ultimi giorni andando a mettere a rischio anche la 12° posizione occupata da Chainlink con un rialzo del 3,5%. Chainlink, invece, arretra dello 0,2% e questo mette in pericolo la tenuta della 12° posizione. Tra le due, infatti, c’è una differenza di poco più di 35 milioni di dollari.
Il trio delle privacy coin vede salire Monero (XMR), che aggiorna i massimi dell’ultimo periodo spingendosi ad un passo dai 63 dollari, livelli di prima del crollo di marzo. Monero è quella che fa meglio.
Dash (DASH), infatti, arretra confermando il trend presente del fine settimana e oggi non riesce a replicare l’andamento di Monero, perdendo l’1,4% senza compromettere il trend rialzista di medio lungo periodo iniziato dai minimi di marzo. Anche l’altra privacy coin ZCash (ZEC) arretra di poco più dell’1%.
I volumi ieri hanno registrato dei massimi con una media superiore all’ultima settimana, con Bitcoin che torna a scambiare con un controvalore di un miliardo di dollari.
Il trend dei prezzo rimane consolidato ma non trova supporto da parte di nuovi acquisti. Si tratta di un segnale un po’ controverso, ma che al momento non sembra mettere in pericolo quanto sta avvenendo su Bitcoin e le altcoin che si trovano sui livelli dei massimi di aprile e anche oltre.
Nelle ultime 24 ore i volumi su tutto il settore tornano leggermente ad arretrare sotto i 100 miliardi di dollari di scambi.
Il market cap torna a superare i 220 miliardi di dollari che non vedeva da inizio marzo.
La dominance rimane invariata per le prime tre con Bitcoin al 63,9%, Ethereum poco sotto il 10% e Ripple che continua ad oscillare attorno alla soglia critica del 4%.

Bitcoin (BTC)
Bitcoin rimane agganciato ai massimi di periodo recuperati nella giornata di ieri poco sotto i 7.800 dollari, oscillando intorno ai 7.700 punti e andando ad annullare quasi totalmente il ribasso che aveva caratterizzato i due giorni di terrori dell’11 e 12 marzo. Il trend rimane solido al rialzo.
Al momento non si scorgono particolari preoccupazioni, però è necessario per BTC dare uno spunto sostenuto dai volumi in acquisto superiori a quelli di ieri che spingerebbero ulteriormente la fiducia a pochi giorni dall’halving che si stima possa avvenire tra il 10 e 11 maggio. Per Bitcoin un segnale di allarme arriverebbe solo con discese a 7.150 punti.

Ethereum (ETH)
Ethereum continua a muoversi all’interno del canale rialzista che conferma il trend che la sta caratterizzando da metà marzo. Per Ethereum, dopo aver sfiorato la soglia psicologica dei 200 dollari, è iniziato un momento di attesa che potrebbe aprire un nuovo spunto al rialzo se entro i prossimi giorni avverrà la rottura di questa soglia dei 200 dollari.
Per ETH è accettabile anche un ritracciamento che non desterebbe preoccupazioni fino al supporto dei 170 dollari.