Ripple, azienda dietro alla crypto XRP e alla relativa blockchain, ha rilasciato una guida dettagliata utile a capire come investire nella crescita della propria azienda in termini di facilità di pagamenti, anche usando le criptovalute.
In questa guida vengono analizzati i principali paesi del settore, 14 per la precisione, e per ognuno di essi vengono riportate tutte le informazioni rilevanti, come l’ampiezza del mercato in dollari, le linee guida per gli exchange, se è regolamentato l’uso degli asset digitali e le mossa vincenti che si potrebbero fare in quello specifico mercato.
La guida mostra una mappa in cui è più facile intraprendere un’attività in questo settore ed i mercati più favorevoli sono Europa, Inghilterra, ed India che hanno un punteggio di 4,5/5.
Al secondo posto, a pari merito, troviamo poi Stati Uniti e Australia con un punteggio di 4/5, mentre al terzo posto troviamo Messico, Nigeria, Tailandia e Filippine che totalizzano 3,5/5. Il resto dei Paesi ottengono un punteggio inferiore: Brasile e Polonia 3/5, Colombia, Perù e Argentina solo 2/5.
Summary
Ripple in Europa
Per quanto riguarda l’Europa, per esempio, ogni paese ovviamente ha una sua regolamentazione anche se le varie nazioni sono tutte conformi agli standard posti in essere dai vari enti regolatori e istituti come la Commissione Europea e la BCE.
Ripple quindi spiega che gli exchange devono seguire le direttive di antiriciclaggio di denaro, le cosiddette Fifth Anti-Money Laundering Directive (AMLD5), che ogni nazione richiede. Solitamente queste regole comportano il fatto di ricevere un’autorizzazione dagli enti locali predisposti e fare dei report periodici sulle attività.
Nel caso europeo, il consiglio di Ripple è quello di avere a disposizione accesso ai bonifici di tipo instant SEPA che permettono pagamenti in real time.
In sostanza si tratta di informazioni abbastanza generiche, ma che danno delle idee interessanti soprattutto se si vuole investire in un mercato che ancora poco si conosce.
Gli investimenti in India
Per quanto riguarda l’India, Ripple spiega che la regolamentazione nel paese non è molto chiara ma che attualmente le banche non offrono alcun tipo di servizio alle aziende che operano con le crypto.
“Ensure optimal payment experience at competitive prices for a cost-conscious customer base”, spiega il report come mossa vincente da compiere in questo mercato.
Per quanto riguarda invece il Messico, qui XRP è considerato un asset virtuale e quindi è possibile fare trading senza usare istituzioni finanziarie.
Tra i paesi presi in analisi troviamo anche la Nigeria, dove gli exchange non sono soggetti a nessuna specifica regolamentazione.
Interessante anche il caso della Thailandia, dove gli exchange devono essere direttamente approvati dalla SEC del Paese: si tratta quindi di un luogo dove la regolamentazione c’è ed è piuttosto precisa.
Infine, negli Stati Uniti gli exchange devono essere registrati al FinCEN per ottenere una licenza chiamata MTLs, specialmente se si vuole offrire il servizio ai cittadini dello Stato di New York.