Oltre il 70% delle criptovalute sono in negativo, ma ciò non deve trarre in inganno perché le principali criptovalute, compreso Bitcoin ed Ethereum, galleggiano sui massimi recentemente stabiliti.
Bitcoin si muove ormai da oltre tre giorni sopra i 19.000 dollari, livello dove oltretutto ha chiuso la settimana per la prima volta nella sua storia.
Anche Ethereum, anche se un po’ distante dai massimi e sotto la soglia dei 600 dollari si mantiene sopra la soglia dei 580 dollari.
Scorrendo la lista, il primo segno verde è quello di Filecoin (FIL), 21° posizione, che sale del 2,8%.
Stessa performance di VeChain (VET) che torna a farsi notare dopo un periodo di assenza. Il rialzo di queste ore riporta le quotazioni sopra i 0,018 dollari, picco che non si registrava da fine agosto scorso.
Oltre a Filecoin e VeChain, migliori della giornata, si fa notare Theta. La migliore di giornata è Compound (COMP), il token di governance del protocollo DeFi si riporta ad un passo dai 170 dollari che non registrava da metà settembre.
Dalla parte opposta la peggiore è Nem (XEM), unica ad arretrare a doppia cifra con un ribasso del 13%.
Dopo i forti rialzi che l’hanno caratterizzata nell’ultimo mese e che le hanno fatto triplicare il valore, rialzi dovuti ai recenti airdrop e alle collaborazioni che il progetto sviluppato, arretra da oltre 48 ore dai massimi di 27 centesimi, scendendo a tesare i 21 centesimi, primo livello di breve periodo che vale come supporto tecnico.
Litecoin (LTC), dopo aver conquistato la 5° posizione in classifica conferma il recupero della 5° posizione e su base settimanale, a differenza di ieri, arretra leggermente del 2%.
Anche Monero (XMR) ha toccato i top oltre i 144 dollari, livelli più alti che Monero non registrava da luglio 2018.
Monero e XEM (peggiore di giornata dopo i rialzi delle ultime settimane che hanno triplicato il valore) sono le uniche due tra le prime 25 a guadagnare rispettivamente il 5% e il 10% dai livelli di martedì scorso, le uniche che stanno confermando i recenti guadagni.
Market cap e volumi
Il market cap si mantiene sopra i 565 miliardi di dollari, livelli dignitosi dai massimi registrati la scorsa settimana a 590 miliardi di dollari, toccati il 1° dicembre. Sono i livelli più alti, quelli attuali, che non si registravano da gennaio 2018.
Livelli di consolidamento che vengono confermati da volumi in leggero rialzo dai minimi stabiliti durante il weekend, e che si mantengono intorno ai 150 miliardi di dollari.
La giornata di ieri, in controtendenza rispetto ai rialzi, vede Ethereum scambiare un volume totale sulle le 24 ore sotto il controvalore di 1 miliardo di dollari.
Il market cap di Bitcoin si mantiene sopra i 355 miliardi che sono i livelli alti, 10 miliardi in meno dai top del 1 dicembre. Questo indica che è Bitcoin che continua a sorreggere i mercati.
La dominance di Bitcoin ha riconquistato la soglia del 63%. Dopo l’arretramento, Ethereum mantiene comunque la quota del 12%. Ripple, nonostante la fatica e la discesa dai top del 24 novembre con una perdita del 20% da quei valori, mantiene una quota di mercato poco sotto il 5%, dopo i top del 5,4% registrato il 25 novembre, un picco che non registrava dai primi di dicembre del 2019.
DeFi, nuovo record storico assoluto
La DeFi aggiorna di pochi milioni di dollari il TVL, portandosi ad un passo dai 15 miliardi arrivando a 14,9 miliardi. Massimi storici assoluti.
Maker (ospite di CryptoFocus oggi insieme ad Aave) consolida la prima posizione della leadership tra i protocolli di finanza decentralizzata con oltre 2,7 miliardi, seguita da WBTC e Compound. In 4° posto Aave con 1,4 miliardi.
Aave è tra i token sopra la parità su base settimanale, con un guadagno di oltre il 12%, salendo in 26° posizione, alle spalle della stablecoin collateralizzata DAI, a sua volta collegata a Maker.
Bitcoin (BTC) sui massimi di periodo
L’analisi tecnica resta invariata dagli ultimi giorni, Bitcoin galleggia sui massimi di periodo sopra i 19.000 dollari, segnale che nel medio periodo se confermato indica un rafforzamento del trend, stabile al rialzo.
Sono due mesi che per Bitcoin ogni movimento al ribasso, come quello registrato a novembre, è avvenuto in un contesto rialzista. Se ciò fosse confermato anche nei prossimi giorni indicherebbe un segnale di forza.
Nel breve periodo è necessario per Bitcoin mantenere la soglia dei 18.500 dollari.
Ethereum (ETH)
Ethereum, dopo aver toccato il 1 dicembre i suoi massimi più alti dal maggio del 2018, cerca le basi dove trovare nuovi stimoli rialzisti. È importante mantenere quota sopra i 560 dollari, minimi testati negli ultimo fine settimana.
Per ETH ci sono ampi margini di manovra anche al ribasso che in ottica di medio periodo potrebbero sostenere il ribasso ormai sostenuto dai minimi passati di metà marzo, distanti di oltre il 30%.
Anche un movimento ribassista a doppia cifra non metterebbe nessuna preoccupazione per i rialzi degli ultimi mesi.
Un ritorno sopra i 600 dollari darebbe stimoli di una nuovi fiducia. Fiducia che soprattutto per Bitcoin si mantiene sui massimi storici.