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Twitter, i post si comprano e diventano NFT

I post su Twitter diventano NFT. È questo quello ha creato Cent, un social media che ha lanciato Valuables.

Grazie a questa piattaforma, gli utenti possono letteralmente comprare i tweet, pagandoli con Ethereum. Valuables conta già un volume di oltre 150.000 dollari. 

Cent si era già fatta conoscere per aver abilitato i trasferimenti di Ethereum tra gli utenti del suo social network. 

Questa volta ha fatto di più: ha fatto in modo che potessero esserci delle offerte di acquisto per i tweet prodotti, che di fatto vengono tokenizzati diventando NFT.

Come funzionano gli NFT su Twitter

Stando a quanto spiegato su Voice, il social network che si basa sulla blockchain di EOS, l’idea originale è quella di creare dei post “tradabili”. Doveva essere solo un’altra funzione di Cent, per aumentare l’engagement sulla piattaforma, creando un mercato che prima non c’era. 

Il funzionamento è semplice: va utilizzato un browser come Google Chrome o Brave, con estensione per il wallet Metamask, oppure lo si può fare tramite l’app di Metamask e Coinbase wallet nel loro browser interno.

L’utente tramite Valuable deve incollare il link del tweet che vuole comprare e fare la sua offerta. L’autore la deve accettare. Dopo la transazione, rigorosamente in Ethereum, viene emesso un certificato di proprietà sulla blockchain di Matic. Il tweet non lascia mai Twitter. 

I creatori di questo sistema, Matthew e Cameron di Cent, sono consapevoli che la trasformazione di Twitter in un grande marketplace di NFT non è al momento una svolta né per l’economia né per l’ecosistema crypto. Si tratta per lo più di un gioco, di qualcosa per passare il tempo. 

Ipotizzano ad esempio che un giorno potrebbero fare un’offerta ad Elon Musk per comprare un suo tweet. 

“Penso che riderebbe se vedesse il tweet dell’offerta e per nessun altro motivo. È un po’ strano, suppongo, ma il mio istinto mi dice che se mi diverto così tanto con questo concetto, vale la pena riprenderlo (in una certa misura) solo per questo motivo”.

Del resto, dicono, parte del mondo crypto si fonda sui meme, e in questo senso il caso di Dogecoin è emblematico. 

L’ambizione però esce dal contesto del gioco:

“Se funziona, potrebbe finire per fare qualcosa di veramente notevole. Lo seguirò da vicino, perché se iniziamo a vedere gli utenti di Twitter fornire un vero flusso di valore ai meme-makers e ai curatori, potremmo presto vedere Valuables iniziare a prendere il controllo di tutte le piattaforme dei social media di oggi e aggiungere uno strato agnostico alla pila di tecnologia che usiamo per interagire con ognuno di essi. Come? Semplicemente permettendo alle persone di pagare i creatori per creare cose che piacciono a loro, ovunque si trovino”. 

È qualcosa che è destinato ad ampliare il dibattito sulle piattaforme di social media, messe in discussione dopo il ban unilaterale agli account di Donald Trump. 

 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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