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Class Action contro Coinbase sul suo listing al Nasdaq

Coinbase subisce una class action relativa al suo debutto per il listing al Nasdaq. La causa collettiva contro la società, nomina anche diversi direttori e funzionari di Coinbase tra cui il CEO Brian Armstrong.

Secondo quanto riportato, la causa affermerebbe che “secondo la denuncia, la dichiarazione di registrazione e il prospetto utilizzato per effettuare l’offerta della società erano falsi e fuorvianti”

Nello specifico, Scott+Scott Attorneys di Law LLP hanno annunciato che la class action contro Coinbase Global Inc. (NASDAQ: COIN), avrebbe come attore principale Donald Ramsey.

Oltre Armstrong, la causa colpirebbe anche altri investitori e dirigenti che avrebbero beneficiato dell’offerta diretta o IPO di Coinbase. Alcuni nomi resi noti sono: Marc Andreessen, Fred Ehrsam, Fred Wilson, AH Capital Management, Tiger Global Management, Union Square Ventures e Viserion Investment.

Stiamo parlando dell’evento che ha dato una svolta per il settore crypto, essendo Coinbase il primo exchange a scegliere di essere quotato sul mercato azionario, con il suo ticker COIN. 

Era il 14 aprile 2021, infatti, quando la IPO diretta da Coinbase è stata lanciata, il tutto dopo che la SEC aveva approvato due settimane prima il cosiddetto Form S-1, cioè la richiesta di listing su Nasdaq. 

Class Action contro Coinbase: alcuni dettagli

L’exchange crypto più grande negli Stati Uniti con oltre 56 milioni di utenti verificati, è stata lanciata sul Nasdaq, con le sue azioni del valore di negoziazione pari a 381 dollari ciascuna. 

La causa legale sembra affermerebbe che la documentazione relativa alla IPO non era veritiera e fuorviante. Nello specifico, Coinbase avrebbe:

“omesso di dichiarare che, al momento dell’offerta, [ha] richiesto una notevole iniezione di denaro e la sua piattaforma era suscettibile di interruzioni del livello di servizio, che era sempre più probabile che si verificasse come l’azienda ha scalato i suoi servizi ad una base di utenti più grande”

In merito alle informazioni fuorvianti, si denuncia:

“Come la verità sulla necessità dell’azienda di raccogliere denaro e le limitazioni della sua piattaforma hanno raggiunto il mercato, il valore delle azioni Coinbase è diminuito drammaticamente.”

Di certo, questa azione legale intrapresa potrebbe movimentare lo status di Coinbase, molto seguita e supportata anche dai colossi bancari. Solo lo scorso maggio 2021, Goldman Sachs aveva espresso la sua previsione di prezzo di COIN per un aumento del +35% entro la fine di questo anno. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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