La tensione tra Russia e Ucraina è sempre alle stelle, ma questa volta ad una guerra fisica potrebbe affiancarsi o forse sostituirsi anche una cyberwar, una guerra informatica.
Summary
La Russia, l’Ucraina e la guerra informatica
Il rischio è stato paventato dalla Banca Centrale Europea, come riporta Reuters. Ma un analogo avvertimento sarebbe arrivato anche dal Dipartimento dei Servizi Finanziari di New York.
Il timore è che, in caso di invasione dell’Ucraina e di ritorsioni da parte di Europa e Stati Uniti, dalla Russia possano partire attacchi informatici diretti proprio alle banche di USA e UE.
Per questo le banche starebbero facendo dei test per verificare la loro sicurezza e la capacità di resistere a delle minacce esterne.
Che le ipotesi di guerra informatica siano concrete, lo dimostrano i precedenti. Ad inizio gennaio i siti governativi ucraini sono stati colpiti da un violento attacco informatico. Dietro questo attacco, secondo il ministro per la trasformazione digitale di Kiev, ci sarebbe proprio la Russia, come alcune evidenze confermerebbero. Accuse respinte al mittente da Mosca.
L’attacco aveva colpito ben 70 siti governativi, che prima di andare offline riportavano un messaggio di avvertimento che suonava più o meno così: “Preparatevi al peggio”.
E mentre le istituzioni europee si affannano a ergere muri fatti di sicurezza informatica, gli Stati Uniti si dicono pronti a dare tutto il loro supporto e la Russia fa sapere da funzionari ufficiali che l’Occidente è affetto da “russofobia”. Se era un tentativo di smorzare i toni, è decisamente caduto nel vuoto.

Una guerra in qualsiasi momento
Che le tensioni siano crescenti, per non dire esplosive, lo dimostrano anche le recenti parole del segretario di Stato USA Antony Blinken. Durante una visita in Australia, il membro dell’esecutivo Biden ha dichiarato che una guerra potrebbe esplodere in qualsiasi momento.
Queste le sue parole:
“Semplicemente, continuiamo a vedere segni molto preoccupanti di escalation russa, comprese nuove forze che arrivano al confine ucraino. Come abbiamo detto prima, siamo in una finestra in cui un’invasione potrebbe iniziare in qualsiasi momento, e per essere chiari, questo include durante le Olimpiadi”.
Sono in corso infatti le Olimpiadi invernali di Pechino. Storicamente, durante il periodo dei giochi, persino le guerre si fermano. È così sin dall’antichità, e chissà se questa tradizione sarà rispettata anche questa volta.
Il ruolo delle criptovalute
La sfida tra Russia e Ucraina passa anche per le criptovalute. Non è un mistero che diverse organizzazioni ONG ucraine, paramilitari e informatiche, si stanno finanziando proprio raccogliendo criptovalute. Lo ha recentemente rivelato Elliptic secondo cui le donazioni sono aumentate del 900% e hanno portato a raccogliere 500.000 dollari solo nel 2021. È facile ipotizzare che in questi primi mesi del 2022 la tendenza non si sia certo fermata.
E mentre l’Ucraina sogna di diventare un nuovo hub per le criptovalute, in Russia sta per arrivare una regolamentazione ad hoc che non le metterà al bando, anzi. Del resto il presidente Putin ha intuito che la strada per depotenziare il dollaro USA passa anche per le criptovalute, motivo per cui anche la Russia è ben disposta verso le attività di mining, incurante dei problemi energetici o di questioni di sovranità monetaria che hanno spinto la Cina a mettere Bitcoin al bando.
Un’eventuale guerra sarebbe anche il primo banco di prova per le criptovalute, che non hanno mai assistito ad eventi geopolitici tanto gravi. A Bitcoin andrà il compito di tenere testa ai timori degli investitori e ai rischi di censura che potrebbero arrivare da tutti i fronti.