Le criptovalute, grazie alle loro caratteristiche di disintermediazione e di velocità e sicurezza nelle transazioni, hanno mostrato come possano essere una vera e propria ancora di salvezza anche in situazioni di guerra.
Summary
Le criptovalute aiutano l’Ucraina per la guerra contro la Russia
Due giorni fa il ministero dell’innovazione tecnologica dell’Ucraina ha annunciato che le donazioni in criptovalute avevano superato i 100 milioni di dollari. Questo fatto ha convinto le autorità Ucraine ad approvare in tutta fretta una legge che rende legali le transazioni e la circolazione delle criptovalute nel paese, primo caso in Europa.
Il vice ministro della trasformazione digitale, Alex Bornyakov, ha fatto capire che questo potrebbe essere solo il primo passo verso una trasformazione sul modello di El Salvador dove Bitcoin è diventato valuta a corso legale il 7 Settembre 2021. È stato infatti affermato quanto segue:
“Crediamo che questa sia la nuova economia, questo è il futuro, e crediamo che questo sia qualcosa che aumenterà la nostra economia.”
Anche la Russia sfrutta le crypto per il proprio sostentamento
Sull’altro fronte alcuni esperti fanno notare come la Russia potrebbe utilizzare le criptovalute per cercare di aggirare le dure sanzioni imposte, o almeno di limitarne la portata. Nei giorni successivi allo scoppio del conflitto si è assistito ad un vero e proprio boom degli scambi tra rublo e Bitcoin nel paese.
Il viceministro dell’energia della Federazione russa, Evgeny Grabchak, giovedì scorso ha parlato apertamente della necessità per il suo paese di legalizzare al più presto il mining di criptovalute. Due giorni prima il governo russo aveva fatto balenare l’ipotesi che potesse accettare anche i pagamenti delle forniture di gas e petrolio in Bitcoin.
Sia russi che ucraini stanno guardando con maggiore interesse alle criptovalute come uno strumento sicuro per affrontare i momenti di estrema difficoltà provocati dalla guerra, come ha spiegato in una recente intervista un giovane imprenditore ucraino Alex Obchakevich:
“La percezione delle criptovalute è radicata positivamente nella mente degli ucraini. Nei paesi con economie instabili, Bitcoin attirerà sempre l’attenzione perché consente alle persone di sentirsi in libertà finanziaria.”
Queste parole vengono in effetti confermate dai dati sulle criptovalute nel paese ucraino, che già erano molto diffuse prima del conflitto con la Russia. Secondo l’ultimo Global Crypto Adoption Index il paese si trova al quarto posto al mondo circa l’adozione di criptovalute.
Come aggirare il crollo della valuta locale, il rublo
Dall’altra parte con il crollo del rublo di oltre il 30% è sembrato evidente che il Bitcoin potesse essere una valida alternativa ad una moneta nazionale in caduta libera. La banca centrale russa lo scorso dicembre ha concluso con successo i primi test su una nuova valuta digitale, che considera come un valido strumento per diminuire la propria dipendenza dalla forza del dollaro americano.
Nei giorni scorsi alla Duma sarebbe stato presentato un disegno di legge proprio per regolamentare il settore delle criptovalute, e a questo proposito uno dei parlamentari promotori della legge, Aleksander Yakubovsky, ha detto alla stampa:
“I minatori russi non lasceranno il mercato. Nel settembre dello scorso anno, la Russia si è classificata al terzo posto in termini di capacità tecnica [crypto], principalmente nel campo Bitcoin (BTC). Questa è un’enorme quantità di potere. Quindi abbiamo tutte le risorse di cui abbiamo bisogno. Ciò include la creazione dei nostri scambi, l’uso di piattaforme di pagamento e altre piattaforme ancora.“