Bitstamp ha introdotto la “inactivity fee”: la nuova tassa mensile di 10 euro per gli utenti che non effettuano scambi, depositi, prelievi o staking sulla piattaforma da 12 mesi.
Summary
Bitstamp e la “inactivity fee” come nuova forma di guadagno del crypto exchange
Secondo quanto riportato da Bitstamp, a partire dal primo agosto 2022 per tutti gli utenti che negli ultimi 12 mesi non hanno scambiato, depositato, ritirato o messo in staking le crypto e che hanno un saldo inferiore a 200 euro, sarà applicata la nuova “inactivity fee”, la tassa di inattività.
La nuova tassa sarà applicata all’utente inattivo e sarà di 10 euro al mese. Gli utenti degli USA non sono soggetti.
Crypto exchange Bitstamp plans to charge a monthly “inactivity fee” for certain users, as the market downturn weighs on trading volume in the industry https://t.co/hK5bim94x9
— Bloomberg Crypto (@crypto) July 5, 2022
“L’exchange di criptovalute Bitstamp prevede di addebitare una “tassa di inattività” mensile per alcuni utenti, dato che la flessione del mercato pesa sul volume degli scambi nel settore”
Un modo per rientrare dalle spese e creare una nuova forma di guadagno per il crypto exchange. A tal proposito, Bitstamp ha dichiarato:
“Mantenere i conti inattivi nei libri contabili è un costo, e per continuare a fornire ottimi servizi a tutti i nostri clienti, abbiamo preso la difficile decisione di implementare la tassa di inattività”.
Bitstamp e le strategie dei crypto-exchange per sopravvivere al bear market
A quanto pare, Bitstamp non è l’unico crypto-exchange a cercare nuovi modi per rientrare dalla diminuzione dei ricavi dovuta al prolungato bear market delle criptovalute che stiamo vivendo.
Infatti, anche la piattaforma di eToro ha una tassa di inattività, che si applica agli utenti che non effettuano attività di login per 12 mesi. Gli utenti possono interrompere l’addebito non appena effettuano il login.
Coinbase, invece, aveva comunicato di esser pronto a licenziare il 18% dello staff a causa delle grandi oscillazioni verso il basso del mercato delle crypto, che ha impattato sui conti del crypto-exchange. Brian Armstrong, CEO di Coinbase, aveva anche affermato che il lungo “inverno crypto” attuale è una forma di recessione che il settore sta vivendo dopo un boom economico di oltre 10 anni.
Non solo, la settimana successiva di questo suo annuncio, Coinbase ha anche comunicato che entro la fine dell’anno chiuderà il suo servizio Pro per trader professionisti.
Sam Bankman-Fried, CEO di FTX, in una recente intervista condotta da Forbes, ha spiegato che secondo lui molti exchange sono insolventi, anche se lo nascondono.
Volumi di scambi in calo del 10% nelle ultime 24 ore
Bitstamp ha registrato un calo del 10% nei volumi di scambi nelle ultime 24 ore, per l’equivalente di oltre 163 milioni di dollari, secondo i dati di CoinMarketCap.
Il crypto-exchange con sede a Lussemburgo è stato fondato nel 2011, diventando uno degli exchange più antichi ancora attivi.
Lo scorso aprile, Bitstamp aveva pubblicato i risultati del suo primo sondaggio a livello globale per analizzare la fiducia e l’adozione delle crypto nel mondo. Secondo quanto era emerso, il 70% degli operatori finanziari istituzionali intervistati raccomandava le crypto come asset class e l’80% degli stessi riteneva che le crypto cresceranno in futuro fino a ottenere una vera e propria adozione universale.