Il FMI ha affermato nei giorni scorsi che il mercato delle crypto ha iniziato a correlarsi con la Borsa valori in India, Vietnam e Thailandia e questo potrebbe continuare a diffondersi nel mercato azionario globale.
Summary
Mercato crypto sempre più correlato con quello azionario
Il Fondo Monetario Internazionale in un recente report ha evidenziato come sia significativamente aumentata la correlazione tra i mercati delle criptovalute con quelli azionari asiatici, soprattutto quello indiano, vietnamita e thailandese. A tal proposito, il board del FMI ha indicato come questo fatto renda ancora più urgente che si ponga mano ad una precisa regolamentazione dei mercati crypto.
Anne-Marie Gulde-Wolf, Vicedirettore del Dipartimento Asia e Pacifico del FMI, Nada Choueiri, capomissione per l’India e Tara Iyer, economista della divisione di analisi della stabilità finanziaria globale del Dipartimento monetario e dei mercati finanziari del FMI, autori della ricerca che ha dimostrato questa diretta correlazione, hanno commentato i risultati:
“Mentre i rendimenti e le correlazioni di volatilità tra Bitcoin e i mercati azionari asiatici erano bassi prima della pandemia, questi sono aumentati in modo significativo dal 2020. Il trading di criptovalute, tuttavia, è salito alle stelle quando milioni sono rimasti a casa e hanno ricevuto aiuti governativi, mentre anche i bassi tassi di interesse e le facili condizioni di finanziamento hanno avuto un ruolo”.
L’istituto finanziario globale ha osservato che la correlazione del rendimento di Bitcoin e del mercato azionario in India è aumentata di dieci volte dall’inizio dell’epidemia, indicando che le criptovalute offrono modesti vantaggi di diversificazione del rischio.
I funzionari del FMI hanno poi osservato come:
“L’aumento delle correlazioni crypto-equity in Asia è stato accompagnato da un forte aumento delle ricadute sulla volatilità delle criptovalute in alcuni paesi asiatici”.

Aumenta la potenziale propagazione del rischio sistematico
Questo fatto, secondo gli esperti del Fondo Monetario Internazionale, potrebbe indicare una crescente interconnessione tra le due classi di attività, fatto che in altre parole potrebbe rappresentare un ipotetico pericolo di trasmissione di uno shock finanziario che dai mercati crypto potrebbe trasmettersi a quelli tradizionali. Un pericolo a cui molti enti regolatori, tra cui la SEC, vorrebbero porre rimedio, approvando in tempi stretti una precisa regolamentazione dei mercati delle criptovalute.
I funzionari del FMI hanno anche affermato che:
“I quadri normativi per le criptovalute in Asia dovrebbero essere adattati ai principali usi di tali attività all’interno dei Paesi”.
Gli autori hanno poi aggiunto:
“Dovrebbero stabilire linee guida chiare sulle istituzioni finanziarie regolamentate e cercare di informare e proteggere gli investitori al dettaglio”.
Jeff Kearns responsabile del centro studi del FMI, che ha elaborato la ricerca, ha evidenziato come questo fatto potrebbe presto impattare sui mercati finanziari tradizionali:
“Sebbene il settore finanziario sembri essere stato isolato da questi bruschi movimenti, potrebbe non esserlo nei futuri cicli di boom-bust. Il contagio potrebbe diffondersi attraverso investitori individuali o istituzionali che possono detenere attività o passività finanziarie sia crittografiche che tradizionali. Grandi perdite sulle criptovalute possono spingere questi investitori a riequilibrare i loro portafogli, causando eventualmente volatilità dei mercati finanziari o addirittura default sulle passività tradizionali”.