In un’intervista, l’ex capo della sicurezza di Twitter, Peiter Zatko, ha parlato delle gravi falle nella sicurezza del social che potrebbero rappresentare un problema per la sicurezza nazionale.
Summary
I limiti nella sicurezza di Twitter
L’ex capo della sicurezza di Twitter ha rilasciato una lunga intervista alla CNN in cui espone chiaramente le sue preoccupazioni di fronte alle gravi falle nel sistema di sicurezza, che a suo avviso potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale.
Peiter Zatko ha voluto anche in qualche modo dar ragione a Elon Musk, che da settimane sta accusando la società di non avergli fornito tutti i dati da lui richiesto proprio in merito alla sicurezza di alcuni profili considerati bot e, quindi, potenzialmente pericolosi per la sicurezza e l’affidabilità del social network.
Zatko dipinge un quadro per quanto riguarda la sicurezza del social network a dir poco caotico. Definisce l’azienda mal gestita e senza una guida autorevole e soprattutto senza che ci siano ruoli ben consolidati e chiari all’interno della stessa.
Sostiene, inoltre, che alcuni dei dirigenti più anziani dell’azienda hanno cercato di nascondere le gravi vulnerabilità di Twitter e che uno o più dipendenti attuali potrebbero addirittura lavorare per un servizio di intelligence straniero.
Zatko rivela che Twitter non elimini in modo affidabile i dati degli utenti dopo che hanno cancellato i loro account, in alcuni casi perché la società ha perso traccia delle informazioni e che ha indotto in errore le autorità di regolamentazione sul fatto che cancelli i dati come è necessario fare.
Inoltre, sostiene che i dirigenti non abbiano assolutamente idea di quanti possano essere effettivamente i bot inseriti nel social, cosa che avrebbe portato Elon Musk a ritirare la sua offerta di acquisto per 44 miliardi di dollari qualche settimana fa.
Peiter Zatko viene licenzionato per le sue dichiarazioni “scomode”
Zatko, che è stato licenziato dalla società a gennaio, ha affermato di aver cercato di avvertire i dirigenti di queste gravi falle nel sistema di sicurezza, ma come risposta avrebbe ricevuto dopo poche settimane una lettera di licenziamento.
L’avvocato di Zatko ha anche affermato che non ci sarebbe nessun legame tra il suo assistito ed Elon Musk, come qualche dirigente di Twitter ha fatto trapelare. La sua denuncia sarebbe arrivata ben prima che uscisse la notizia dell’offerta di acquisto per il social network da parte del fondatore di Tesla.
Ovviamente, dopo la denuncia i legali di Musk hanno deciso di utilizzare questa testimonianza nel processo che vede coinvolto Elon con Twitter per il mancato acquisto della società.
Il legame con la causa tra Elon Musk e Twitter
Alex Spiro, un avvocato di Musk, ha, infatti, detto alla CNN:
“Abbiamo già emesso un mandato di comparizione per il signor Zatko e abbiamo trovato la sua uscita e quella di altri dipendenti chiave curiosi alla luce di ciò che abbiamo trovato”.
Dopo l’intervista alla CNN, che ha fatto molto rumore, un portavoce di Twitter ha subito replicato alle accuse di Zatko definendole come false e pretestuose:
“Il signor Zatko è stato licenziato dal suo ruolo di alto dirigente su Twitter nel gennaio 2022 per leadership inefficace e scarse prestazioni. Quello che abbiamo visto finora è una falsa narrativa su Twitter e le nostre pratiche di privacy e sicurezza dei dati, piena di incoerenze e imprecisioni e priva di un contesto importante.
Le accuse e il tempismo opportunistico del signor Zatko sembrano progettati per catturare l’attenzione e infliggere danni su Twitter, i suoi clienti e i suoi azionisti. La sicurezza e la privacy sono da tempo priorità dell’intera azienda in Twitter e continueranno ad esserlo”.
Lo stesso portavoce ha sostenuto che Zatko ha avuto un rapporto assai controverso, fin dall’inizio della sua avventura in Twitter, con Parag Agrawal, l’ex Chief Technology Officer dell’azienda che è stato nominato CEO dopo che Jack Dorsey si è dimesso lo scorso novembre e che aveva assunto personalmente il responsabile della sicurezza.
Il senatore americano Dick Durbin, che presiede la commissione giudiziaria del Senato, dopo aver letto le dichiarazioni dell’ex manager di Twitter, ha promesso di indagare e prendere ulteriori misure se necessario per andare a fondo di queste allarmanti accuse.