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In calo la dominance di Ethereum dopo il Merge

Ad inizio settembre la dominance di Ethereum era risalita fino ad oltre il 19%, stando ai dati di CoinGecko. 

Erano dati in linea con quelli di un anno fa, ma ben superiori a quelli di metà giugno, quando scese addirittura sotto il 16%. 

In particolare si è ipotizzato che la risalita dal 16% a 19% durante i mesi di luglio ed agosto fosse dovuta all’attesa per il Merge, e probabilmente è stato proprio così. 

Tuttavia, in molti erano convinti che tale risalita avrebbe potuto continuare anche dopo il Merge, mentre in realtà a partire già dal 13 settembre, ovvero due giorni prima del Merge, ha iniziato a scendere. 

Ora è tornata addirittura sotto il 17%, un livello che non si vedeva da fine luglio. 

Bisogna, però, fare una dovuta precisazione a riguardo. 

La dominance del mercato crypto, una corsa tra Bitcoin ed Ethereum

Le oscillazioni della dominance sul breve periodo non hanno molto valore, perchè sono molto influenzate soprattutto dalla speculazione sui mercati finanziari. 

Come spesso accade in questi casi, la speculazione c’è stata prima del Merge, con il prezzo di ETH passato dai 1.400$ di fine agosto ai quasi 1.800$ dell’11 settembre. 

Proprio l’11 settembre, quattro giorni prima del Merge, si è verificato anche il picco mensile della dominance, ma questa crescita durata un paio di settimane probabilmente era solo di carattere speculativo legata all’imminente Merge. 

Già il 13 di settembre il prezzo era risceso sotto i 1.600$, mentre il 15, giorno del Merge, è sceso anche sotto i 1.500$. Nei giorni seguenti è sceso anche fin sotto i 1.300$.

In altre parole dal 28 agosto all’11 settembre aveva fatto registrare un incoraggiante +26%, ma dall’11 settembre ad oggi ha fatto registrare un -27%. Il problema è che, essendo il precedente aumento dovuto a speculazione pre-Merge, una volta arrivato il Merge tale aumento si è rivelato essere inconsistente. 

Il fatto è che la risalita della dominance dal 16% al 19% in vista del Merge aveva convinto molti che Ethereum avrebbe avuto la possibilità di avvicinare Bitcoin, dopo il Merge, grazie ad una maggiore competitività. Il ritorno della dominance sotto il 17% in pochissimi giorni fa capire che queste aspettative erano sovrastimate, anche se sul lungo periodo tale dinamica non soffre delle oscillazioni speculative a breve termine. 

Ovvero, sebbene il dopo-Merge abbia visto una significativa discesa della dominance di Ethereum, mentre molti, invece, si aspettavano una risalita, sul lungo periodo le potenzialità in tal senso non sono state toccate. 

C’è, però, probabilmente un equivoco di fondo nel ragionamento di chi confronta la capitalizzazione di mercato di Ethereum con quella di Bitcoin. 

ethereum eth price
La dominance di Ethereum scende ai minimi del 2022

Le differenze tra l’analisi del Bitcoin e di Ethereum

Così come la rete Ethereum non è, e non deve essere considerata una concorrente diretta della rete Bitcoin, anche ETH non è, e non deve essere considerato un concorrente diretto di BTC. 

BTC ormai è un asset finanziario utilizzato sui mercati come valvola di sfogo per le politiche monetarie aggressive delle Banche Centrali, mentre ETH assomiglia sempre di più ad un’obbligazione. 

Infatti, con l’introduzione della Proof-of-Stake, chi mette in staking ETH può ricevere in premio altri ETH con un rendimento annuo in ETH che può essere in linea con quello di alcune obbligazioni. Certo, il valore reale di ETH sul mercato varia in continuazione, quindi anche i rendimenti reali dello staking di ETH variano in continuazione, ma a grandi linee lo staking di ETH assomiglia ad un investimento obbligazionario. 

Quindi BTC ed ETH non sono concorrenti diretti che si sfidano per il predominio dei mercati crypto, ma asset differenti, non in competizione diretta tra di loro, che offrono alternative innovative ad investitori e speculatori. 

Lo dimostra il fatto che quando il valore di mercato di uno scende in genere lo fa anche l’altro, e viceversa. Se fossero concorrenti ci sarebbe invece da aspettarsi che un eventuale calo di uno dei due potrebbe favorire un aumento dell’altro. 

In questi giorni post-Merge invece è sceso anche BTC, sebbene meno di ETH. Dall’11 settembre infatti BTC ha perso il 14%, mentre ETH il 27%. 

Il fatto che il forte calo del valore di ETH dopo l’11 settembre abbia in qualche modo influenzato non solo il mercato crypto nel suo complesso, ma in particolare anche BTC, fa capire che i due principali asset crypto si muovono in modo complementare sui mercati, e non in competizione tra di loro. 

Detto questo, la dominance massima mai raggiunta da Ethereum fu superiore al 30%, a giugno del 2017, ma fu un’anomalia. Quello fu anche il momento in cui andò più vicino a Bitcoin, dato che la dominance di BTC scese al 38%. Va, tuttavia, ricordato che in questi dati calcolati da CoinGecko purtroppo vengono conteggiate anche le capitalizzazioni di mercato delle stablecoin, e nel 2017 queste erano enormemente inferiori a quelle attuali. 

Rapporto tra market cap di BTC e di ETH

Sarebbe meglio utilizzare come metrica di analisi il rapporto tra la capitalizzazione di mercato di BTC e quella di ETH, salito negli ultimi giorni sopra quota 2,2. 

Il picco minimo del 2022 è stato toccato l’8 settembre, quando questo rapporto era sceso a poco più di 1,8. A giugno, durante il crollo dei mercati crypto, era, invece, salito ben oltre quota 3,1. 

A giugno 2017, quando ETH si avvicinò più che mai a BTC, era sceso addirittura a 1,2, il livello più basso di sempre, mai più raggiunto in seguito. Il livello maggiore mai registrato da allora supera i 10 punti, e si registrò a settembre del 2019. 

Alla luce di ciò, c’è chi ipotizza che dopo il Merge si potrebbe essere innescato un fenomeno di medio periodo che potrebbe portare la capitalizzazione di mercato di BTC ben oltre il doppio rispetto a quella di ETH, e forse anche oltre il triplo. 

Il punto è che ora che il Merge è avvenuto, sul medio termine potrebbero non esserci ragioni per far schizzare in alto il prezzo di ETH. Se fosse così, potrebbe essere BTC a dominare i mercati crypto nei prossimi mesi, rosicchiando dominance a tutti. 

Va detto che le oscillazioni del prezzo di Bitcoin dipendono dagli eventi macro molto più di quelli delle altre criptovalute, sebbene questi a loro volta dipendano dalle variazioni di prezzo di Bitcoin. 

La politica monetaria USA

Questa potrebbe essere una settimana cruciale a livello macro perché la Fed dovrà annunciare quale decisione avrà preso in merito all’aumento dei tassi. Questa decisione ha già avuto un impatto sui mercati finanziari prima ancora di essere annunciata, perché con un’inflazione che cala meno del previsto i mercati hanno scommesso in un forte aumento anche questa volta. 

Se da un lato sembra molto improbabile che la Fed opti per un aumento contenuto, dall’altro non è escluso a priori che l’aumento potrebbe arrivare a 100 punti base, al posto degli ormai classici 75 come già accaduto il mese scorso.

Che la situazione sui mercati sia rimasta critica è piuttosto evidente a tutti, ma non è ancora chiaro se possa peggiorare ancora oppure no. 

Lo scenario di incertezza potrebbe anche non dissolversi dopo la pubblicazione del dato, e fintanto che continuerà a regnare sovrana l’incertezza è poco probabile che si inneschi un rimbalzo al rialzo. 

In un tale contesto è difficile che il prezzo di ETH ora come ora possa muoversi in modo autonomo, quindi dopo il calo post-Merge potrebbe tornare a seguire quello di Bitcoin. Tuttavia questa è una situazione che difficilmente durerà molto a lungo, quindi sul medio o lungo termine prima o poi qualcosa dovrebbe cambiare.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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